mercoledì 11 luglio 2012

EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI "TANGENTE" NEL CORSO DEGLI ANNI.

                             CRONACHE DALLE AULE GIUDIZIARIE ITALIANE

Accusa: lei, Sig. Malatesta, è accusato di concussione.
Malatesta: si, mi avete accusato di essermi, a vostro dire, abusando della mia qualità di Assessore Provinciale, fatto promettere la somma di € 1.600 dal Cavaliere Riccadonna, titolare dell’Impresa “Asfalti, bitumi, Cementi Armati”.
Accusa: perché Sig. Malatesta dice “a vostro dire”?
Malatesta: la verità è che quella somma io l’ho chiesta in prestito.
Accusa: per fare che cosa?
Malatesta: per iscrivere mio figlio all’Università.
Accusa: lei sa cosa è una tangente?
Malatesta: ricordo ancora la definizione che il nostro Professore Lodico, quando da studente studiavo la geometria, ci diede della tangente. Sa, son quelle definizioni che ti rimangono impresse per tutta la vita come certe poesie come quella che dice “la nebbia agli irti colli piovigginando sale…”.
Accusa: se la ricorda ancora ce la dica.
Malatesta: che cosa?
Accusa:ovviamente la definizione di tangente. Non siamo qui per sentire la declamazione di “San Martino” del Carducci!
Malatesta: Signori tutti della Corte si dice tangente ad una circonferenza  quella retta che, comunque prolungata, non ha con la circonferenza medesima che un sol punto in comune.
Questa era la definizione del Prof. Lodico.
Accusa: ma lei, Sig. Malatesta, non è più uno studente. Oggi è Assessore Provinciale!  Ci dica…
Malatesta: che cosa?
Accusa: ma Lei ha ancora la stessa idea di tangente che le insegnò il Professore Lodico?
Malatesta: ovviamente con il tempo si cresce, cambiano le nostre conoscenze e quindi anche le nostre idee.
Accusa: dica pure.
Malatesta: vede..
Accusa. Che cosa?
Malatesta: signori tutti della Corte, oggi per parlare di tangente non su può prescindere da un fatto fondamentale.
Accusa: quale?
Malatesta: oggi nei pubblici uffici tra il dire e il fare c’è di mezzo il dare….

Brusio tra il pubblico al quale segue una vibrante scampanellata del Presidente. 

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