lunedì 19 novembre 2012

LEGGI NUMEROSE E MALFATTE, RAGNATELE E CORRUZIONE. RIFLESSIONI A MARGINE DELLA RECENTE LEGGE "ANTICORRUZIONE".



On. Straccio: collega Cencio…che idea ti stai facendo dell’entusiasmo da parte del Governo e di alcune forze politiche per l’approvazione delle “legge anticorruzione”?
On. Cencio: non mi illudo più di tanto!
On. Straccio: non capisco! Cosa vuoi dire? Spiegati meglio.
On. Cencio: purtroppo cambierà poco e quasi tutto resterà come prima!
On. Straccio: troppo pessimismo che, lasciamelo dire, qualcuno giudicherà ingiustificato. Come mai questa tua opinione così  pessimisticamente negativa?
On. Cencio: vedi…
On. Straccio: cosa?
On. Cencio: il problema, purtroppo, non è stato aggredito alla radice. Vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: se tu prosciughi completamente l’acqua dell’acquario cosa succede?
On. Straccio: i pesci muoiono perché è l’acqua che garantisce la loro vita.
On. Cencio: bene! E’ quello che bisogna fare per combattere seriamente la corruzione; perché vedi..
On. Straccio: che cosa?    
On. Cencio: come l’acqua garantisce la vita ai pesci, così le leggi – specialmente se sono malfatte e in numero spropositato --  garantiscono lo sviluppo della corruzione.
On. Straccio: come mai parli così?
On. Cencio: in Italia abbiamo troppe leggi e di pessima qualità. E le leggi quando sono troppe e malfatte costituiscono una specie di sottofondo stabile della corruzione.
On. Straccio: incomincio a capire il tuo pessimismo. In effetti l’eccessivo numero delle leggi è un serio problema che periodicamente torna alla ribalta sia dei tecnici che dell’opinione pubblica..Ma quante leggi abbiamo oggi in Italia?     
On. Cencio: da noi ne saranno in vigore non meno di 150.000 tra leggi statali e leggi regionali, mentre nei Paesi a noi vicini non superano le 15/20 mila!
On. Straccio: che sproporzione!
On. Cencio: sta proprio qui, in questo numero la causa prima della corruzione che, come una piovra dai 1.000 tentacoli, stringe in una morsa mortale il nostro Paese. Perché vedi…
On. Straccio: cosa?
On. Cencio: la legge è una medicina necessaria. Però bisogna prenderla a giusta dose, pena una intossicazione!  Bisognava trarre insegnamento dagli antichi greci e dai nostri avi romani e purtroppo neanche il Governo dei tecnici l’ha fatto! Ancora una volta un’altra occasione persa!
On. Straccio: e quale insegnamento ci hanno lasciato in eredità?
On. Cencio: partiamo dai Greci: diceva il grande legislatore ateniese Solone che “la giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi”.
On. Straccio: tesi preoccupante!
On. Cencio: ma eterna e immutabile verità!
On. Straccio: e i Romani?
On. Cencio: ci insegna Tacito che “corruptissima republica plurimae leges”.  Vedi….
On. Straccio: che cosa?
ON. Cencio: Tacito, già 2.000 anni fa, aveva ben capito che l’eccessivo numero delle leggi va contro uno dei principi di uno Stato fondato sul diritto, cioè “la certezza del diritto”.
E dove non c’è certezza del diritto  regna inevitabilmente  la corruzione!





Nessun commento:

Posta un commento