giovedì 10 gennaio 2013

LA COMMISSIONE EUROPEA DICE CHE L' I. M. U. DIFETTA DI EQUITA'. GLI ONOREVOLI CENCIO E STRACCIO AVANZANO UNA PROPOSTA PER RENDERLA EQUA.



Noi due lo diciamo da tempo che l’ I. M. U., così come è stata disegnata dal Governo Monti, non è in linea con la nostra Costituzione e la Corte Costituzionale dovrebbe bocciarla perché priva del più elementare dei parametri di giudizio che la Corte utilizza:   LA  RAGIONEVOLEZZA
Una legge non è ragionevole quando, ad esempio, quando non è sensata o non è equa.
Il Rousseau ci insegna come si fa a formulare leggi sensate ed eque quando dice che “un grande architetto prima di iniziare una costruzione studia e sonda il suolo per vedere se esso ne può sostenere il peso, così il legislatore non comincia subito col redigere leggi buone in stesse, ma prima esamina se il popolo cui sono destinate è adatto a sopportarle” .

I componenti del Governo Monti, nell’introdurre l’I. M. U. , non sappiamo se hanno letto questo brano. Una cosa, comunque è certa: non hanno fatto nessuna preventiva valutazione della reale ed effettiva capacità di alcune categorie di cittadini di pagarla. Se uno è proprietario dell’unica ( che come vedremo più avanti è cosa diversa dalla prima) casa dove abita non è detto che per questo abbia la “capacità contributiva” per pagarla, così come vuole la Costituzione all’articolo 53 il quale dice che  “ tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”
A proposito dell’ I. M. U.  tutti promettono di “rivedere le aliquote sulla prima casa”.
Tutti parlano di prima casa, ma dimenticano che nel vocabolario c’è anche l’aggettivo unica. Sono due aggettivi che indicano due situazioni completamente diverse fra loro.
Prima e unica non sono due aggettivi  introdotti nella lingua italiana a caso perché, ripetiamo, stanno ad indicare due situazioni non assimilabili e del tutto differenti fra loro.
L’aggettivo prima evidenzia una continuità numerica: alla prima segue la seconda,la terza e così via.
L’aggettivo unica, escludendo una continuità numerica, si ferma e non può proseguire: dopo il primo c’è il vuoto.
Il proprietario dell’unica casa non ne ha altre!
Il proprietario della prima casa ne ha altre!
Sono due situazioni completamente diverse e diversamente vanno disciplinate altrimenti la legge sarà incostituzionale perché non sarebbe né sensata né equa:situazioni uguali vanno trattate in modo uguale, ma situazioni differenti vanno trattate in modo differente.
Ora è intervenuta l’Unione Europea individuando nell’I. M. U. un grave difetto: la mancanza di progressività.
Il prelievo, cioè, non è determinato sulla reale capacità contributiva dei singoli proprietari  e, in quanto tale, risulta incostituzionale.
A nessuno può sfuggire un rilievo elementare: l’uomo in carne ed ossa non ha il dono dell’ubiquità; ecco perché nel caso che abbia  tre case la residenza gli viene assegnata in una delle tre case da lui liberamente scelta.  Detto diversamente non può  abitare che in una sola casa.
Due case, per chi ne ha tre, sono suscettibili di produrre reddito (ad es. affittandole), mentre invece chi abita nella casa di sua proprietà non produce alcun reddito.
Dopo quanto fin qui detto risulterà in tutta la sua evidenza che la capacità contributiva dei due soggetti non possa assolutamente essere uguale, per cui la posizione ex art. 53 Costituzione di chi è proprietario dell’unica casa dove abita dovrà essere trattata diversamente dalla posizione di chi è proprietario di tre case. Ne conseguirà che se i due soggetti abitano nello stesso condominio in due appartamenti dalla stessa superficie non per questo i due appartamenti saranno assoggettati alla stessa aliquota.
Si tratta di due capacità contributive del tutto differenti tra loro e, in quanto tali, andranno differentemente trattate pena la violazione dell’art. 53 della Costituzione.
Questo è quanto deriva dal recepimento delle osservazioni formulate dalla Commissione Europea.
Con la nostra proposta volgiamo lanciare un sasso in piccionaia nella speranza che le forze politiche recepiscano quanto prima il nostro messaggio.
Noi, se verremo rieletti, ci impegniamo a proporre che l’unica casa abitata dal suo proprietario, purché non superi i 150 mq.  superficie da valutare) sarà totalmente esentata dal pagamento dell’I. M. U., mentre sarà assoggettata al pagamento la parte che eccede i 150 mq.
Evidentemente la nostra è un’idea suscettibile di miglioramenti.
L’importante è che la differenza tra  “PRIMA”  ed   “UNICA” entri nel vocabolario legislativo.

Grazie per l’ospitalità.

Gli Onorevoli Cencio e Straccio.

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