giovedì 28 febbraio 2013

ELEZIONI POLITICHE 2013: LA SINISTRA HA VINTO? NESSUNO L'HA CAPITO. FORSE E' MEGLIO NON CAPIRLO!.




On. Straccio: collega Cencio…., che ne dici dello stato d’animo del Segretario del Partito Democratico Bersani dopo le elezioni?
On. Cencio: dalle sue parole si intravedono le notti insonni passate a chiedersi: “ma come ho fatto a perdere vincendo?”

On. Straccio: in effetti la conferenza stampa del giorno dopo le elezioni è stata lo specchio più fedele dello stato d’animo dell’On. Bersani!  Ha esordito dicendo: “non abbiamo vinto, anche se siamo arrivati primi” . Devo dirti…

On. Cencio: che cosa?

On.  Straccio: non vorrei che le elezioni politiche del 2013 passino alla Storia consegnandoci
una Sinistra capace di perdere anche quando vince.


martedì 26 febbraio 2013

ELEZIONI POLITICHE 2013: UN RISULTATO COMPLICATO E DIFFICILE DA GESTIRE.



On. Straccio: come commenti il risultato elettorale?
On. Cencio: un risultato che crea per il nostro Paese una situazione complicata e di difficile soluzione.
On- Straccio: e come valuti la performance negativa del Sen. Monti?
On. Cencio: il sogno del Sen. Monti è il grande sconfitto di queste elezioni 2013: da elemento di stabilità che gli veniva attribuita è diventato, invece, elemento di turbativa della stabilità istituzionale. Sono, evidentemente,  le contraddizioni della politica! La verità è che quelli a lui assegnati sono voti che rendono difficile la formazione di una qualsiasi maggioranza parlamentare. Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: se Monti non avesse fatto il passo più lungo della sua già lunga gamba e non fosse “salito” in politica oggi il quadro politico sarebbe meno complicato per formare un nuovo Governo.
On. Straccio: ritengo…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: da uomo non di apparati partitici ma  di Stato, quale Monti era considerato fino a poco tempo fa,  mi è sembrata inopportuna, dinnanzi alla gravità della situazione socio-economica del nostro Paese  la sua  trionfalistica dichiarazione ufficiale con la quale  dice : “prendo atto con soddisfazione dei milioni di elettori che si sono avvicinati alla nostra proposta”.
On. Straccio: dichiarazione che non tiene affatto conto del disagio profondo di larghi strati della popolazione.

sabato 23 febbraio 2013

PROMETTONO LAVORO. MA OSTACOLANO CHI QUESTO DIRITTO VUOLE RENDERLO EFFETTIVO.



Alla cortese attenzione
dell’On. Casini


In campagna elettorale spesse volte, e a ragione, l’ho sentita parlare di lavoro, esodati, di giovani in cerca di lavoro, quali temi di particolare interesse per l’ U. D. C.  Partito che Lei rappresenta.
Sennonché gli uomini del suo Partito, che insieme a quelli del P. D.  amministrano la Regione Marche, sembra che abbiano a cuore questo problema solo a parole. Anzi, sembrano intenzionati a ostacolare chi vuole creare nuove occasioni di occupazione!
Lo so, On. Casini, la mia è una affermazione pesante. La invito ad  indagare e ad intervenire sul caso che Le rappresento.

Il quotidiano “Italia Oggi” del 22.2.2013 scrive che “la Xenitalia, azienda di Pesaro con 250 dipendenti, leader nella produzione di cosmetici …….da sette anni tenta invano di espandere lo stabilimento …con un investimento di 20 milioni e la previsione di assumere altre 150 persone.
E’ intervenuta anche la Confindustria provinciale, ma tutto è ancora fermo.

Il progetto di ampliamento  è bloccato dal 2009 dalla Regione Marche, dove il P. D governa con l’U. D. C.  Nonostante l’ ok del Comune di Pesaro, dagli uffici regionali ancora non è arrivato il via libera.   Il tempo passa e il Sig. Signoretti viene costretto a porsi il problema della delocalizzazione”.

On. Casini, l’art. 4 della Costituzione ci dice che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.

On. Casini, verifichi se i rappresentanti del Suo Partito in Regione  abbiano promosso le condizioni per rendere effettivo questo diritto”.
Se hanno  mancato nella loro missione li sostituisca con l’urgenza del caso!  Non c’è altro tempo da perdere!.

Copia della presente verrà inviata al suo indirizzo di posta elettronica alla Camera dei Deputati.
Sarà gradito un cenno di riscontro
La saluto cordialmente

Castronovo Giuseppe

venerdì 22 febbraio 2013

IMPOSIZIONE FISCALE: TOSATURA O SCORTICATURA DEL CONTRIBUENTE? OPINIONE DELL'IMPERATORE TIBERIO.


On. Straccio: collega Cencio…, scusa se ho sbirciato tra le tue carte: di cosa trattano questi appunti? Ti stai preparando a qualche intervento pubblico?
On. Cencio: anche!  Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: domenica pomeriggio, passeggiando con degli amici lungo il corso del mio Paese, sono stato invitato al Circolo della Concordia dove si stava svolgendo un’animata conferenza sulla “situazione socio-economica della nostra Provincia”.
On. Straccio: tema oltremodo interessante!
On. Cencio: il dibattito è diventato incandescente allorquando s’è incominciato a discutere di tasse e pressione fiscale. Un rappresentante degli imprenditori edili ha invitato a riflettere sul crollo verticale dell’edilizia che nella nostra Provincia ha lasciato a casa 4.480 dipendenti. Per non parlare della crisi dell’indotto.
On. Straccio: argomento interessante e attuale più che mai!
On. Cencio: terminata la parte ufficiale dell’incontro, un nutrito numero di presenti è rimasto in sala per seguire il dibattito domenicale sui fatti politici che hanno maggiormente caratterizzato la settimana.
On. Straccio: di cosa s’è parlato?
On. Cencio: della proposta di Berlusconi di restituire l’I. M. U. sulla I^  casa e degli esodati. Un problema, quest’ultimo, molto sentito nella mia Provincia per l’elevato numero di persone che da un giorno all’altro la Fornero ha messo nelle condizioni di persone senza un lavoro e senza un una pensione. In alcuni casi, da me conosciuti personalmente, dopo 37 anni di attività lavorativa!
On. Straccio: un problema ancora attuale in tutta la sua drammaticità!.
On. Cencio: hai detto proprio bene! La drammaticità del problema l’ha ben evidenziata un signore che, non essendo del mio Paese, non conosco. Ha dichiarato: “sono anch’io un esodato, una persona cioè, che dopo 37 anni e sei mesi di contributi effettivamente versati e 16 mesi di militare, pur avendo sottoscritto tutti i  documenti alla presenza dell’Ispettorato del lavoro mi ritrovo senza lavoro e senza pensione da 15 mesi!. Però ho dovuto pagare 890 € di I. M. U.
Sono come un lago: l’immissario è stato prosciugato, l’emissario, invece, è stato potenziato. Quel lago che è la mia famiglia, grazie a Monti/Fornero  in breve tempo s’è trasformato in palude! Entrate non ce ne sono più, ma in compenso sono aumenta le uscite per tasse e imposte nazionali, regionali, provinciali e comunali”.
On. Straccio: una drammatica situazione nella quale si trovano più di 300.000 lavoratori coinvolti nella legge Fornero!
On. Cencio: ad un certo punto ha preso la parola uno dei nipoti del Commendatore Marcantonio che fu Sindaco del mio Paese nei primi anni “60 del secolo scorso. Un apprezzato Professore di latino e greco al Liceo Classico. Da persona di studio qual’è ci ha dato, ancora una volta, dimostrazione di come la cultura classica possa essere di aiuto anche al politico del III millennio.
On. Straccio: cosa ha detto di così interessante?
On. Cencio: ha raccontato di un dialogo tra l’Imperatore Tiberio e i suoi Consiglieri  che gli sottoponevano alla firma un decreto per l’aumento di alcune tasse.

Consiglieri: questa è la nostra proposta.
Tiberio: sono elevate?
Consiglieri: SI!   Ma….
Tiberio: SI   oppure   NO?  Voi sapete quanto apprezzi la chiarezza insita in questa affermazione  e negazione. E poiché la legge del SI  e del  NO non è stata ancora cambiata ripeto la domanda:   “Sono elevate”?
Consiglieri:  SI… PERO’
Tiberio: poiché avete ammesso che sono elevate abbassatele!
Consiglieri: di quanto?
Tiberio: dovete applicare quanto già sapete.
Consiglieri: cioè?
Tiberio: avete sempre sentito dire che “boni pastoris esse, tondere pecus, non deglubere”.   Il buon pastore deve tosare le pecore, non scorticarle.
Attenetevi a questo principio e io firmerò.
On. Straccio: quanta saggezza! Ma la saggezza possono averla solo gli Imperatori o anche i  Professori?

martedì 19 febbraio 2013

IL DECRETO SUGLI ESODATI ENTRA NEI CIMITERI. EPITAFFIO SULLA TOMBA DI UN ESODATO.



On. Cencio: collega Straccio…., come va?
On. Straccio: non credo ancora ai miei occhi!
On. Cencio: cosa hai visto? Ti capisco!  La campagna elettorale è massacrante, però ti dà la possibilità di stare vicino a chi soffre. E questo ti aiuterà a prendere decisioni sagge anche nella prossima legislatura.
On. Straccio: ho partecipato alle esequie di un caro amico di Liceo, ora affermato professionista.
Mi sono recato al locale cimitero e tra i viali mi ha colpito un epitaffio. Un vero e proprio schiaffo al Presidente Monti al Ministro Fornero e al Parlamento tutto.
On. Cencio: cosa c’era scritto?
On. Straccio: aspetta un attimo, mi ha talmente colpito che l’ho trascritto e ce l’ho qui in borsa. Ecco, dice così:
Qui giace    UN ESODATO    vittima del  “DECRETO SALVA ITALIA “  adottato dal Governo Monti il quale a 390.000  esodati:
-  fece più del male che del bene;
-  il bene che fece lo fece male;
-  il male che fece lo fece bene!

lunedì 18 febbraio 2013

LE URNE ELETTORALI VALGONO ANCORA QUALCOSA? IL CONCETTO DI DEMOCRAZIA DEL SEN. MONTI.




On. Straccio: collega Cencio…, che ne dici della nuova proposta del Sen. Monti?
On. Cencio: in quest’ultimo periodo ne sta facendo parecchie al giorno. A quale ti riferisci?
On. Straccio: alla proposta di un dibattito televisivo a tre: lui, Berlusconi e Bersani.
On. Cencio: perché solo a tre? Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il Sen. Monti non ha ancora una chiara percezione della rappresentanza democratica che per essere tale deve trovare legittimazione nelle urne. Il Sen. Monti forse non ha ancora metabolizzato un fatto fondamentale: è Senatore non perché eletto, ma perché, in un momento di turbolenza politico/istituzionale, nominato dal Presidente della Repubblica Napolitano!  C’è di più….
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: la sua lista non ha mai partecipato finora a nessuna competizione elettorale; questa è la prima volta! Grillo invece, ad esempio, avendo già partecipato a diverse competizioni elettorali, può a buon diritto  appellarsi ad una legittimazione democratica del Movimento 5 Stelle molto di più di quanto posa fare il Sen. Monti.  E perché Ingroia no?  A questo punto forse sarebbe  meglio una quaterna e perché no un cinquina? Sai che ti dico? Forse meglio una tombola, così il caos sarà totale.
On. Straccio: hai proprio ragione! Il tuo ragionamento non fa una grinza! Eppure Monti è determinato nella sua richiesta . Secondo te perché?
On. Cencio: l’obiettivo che persegue Monti è chiaro: vuole smantellare l’idea di bipolarismo che tanta fatica incontra per affermarsi definitivamente nel nostro Paese.
Vedi: è dal 1994 che siamo abituati, almeno in sede elettorale, ad un’idea di bipolarismo. Ricordi le sfide Berlusconi/Occhetto,    Berlusconi/Prodi,   Berlusconi/Rutelli,   Berlusconi/Veltroni?
On. Straccio: è vero, hai proprio ragione! La tua analisi è un’attenta lettura dell’ultimo ventennio italiano.
On. Cencio: e dopo le elezioni, ricordalo, era diventato molto più semplice il lavoro del Presidente della Repubblica nel nominare il Presidente del Consiglio. Ora, invece, Monti vuole il ritorno alle alchimie politiche da svolgersi dopo le elezioni. Ricordi quando i telegiornali dedicavano i primi 20 minuti a descriverci l’andamento delle consultazioni quirinalizie: sindacati, forze sociali, indipendenti di destra, indipendenti di sinistra, senatori a vita……E tutto ciò durava una almeno una ventina di giorni. E, fatto ancora più grave, tutto ciò si ripeteva in media, ogni 18/19 mesi!   Capisci?
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: Monti vuole alchimie da praticare sottobanco, al riparo delle urne elettorali. Vuole togliere agli elettori il potere di scegliere da chi essere governati per riconsegnarlo ai  conciliaboli postelettorali  da tenersi nelle chiuse stanze al riparo da orecchie e occhi indiscreti.
On. Straccio: non solo, ma attribuendosi anche il potere di escludere dal gioco democratico quelli che dice lui!
On. Cencio: proprio strano il suo concetto di democrazia!

LE URNE ELETTORALI VALGONO ANCORA QUALCOSA? IL CONCETTO DI DEMOCRAZIA DEL SEN. MONTI.




On. Straccio: collega Cencio…, che ne dici della nuova proposta del Sen. Monti?
On. Cencio: in quest’ultimo periodo ne sta facendo parecchie al giorno. A quale ti riferisci?
On. Straccio: alla proposta di un dibattito televisivo a tre: lui, Berlusconi e Bersani.
On. Cencio: perché solo a tre? Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il Sen. Monti non ha ancora una chiara percezione della rappresentanza democratica che per essere tale deve trovare legittimazione nelle urne. Il Sen. Monti forse non ha ancora metabolizzato un fatto fondamentale: è Senatore non perché eletto, ma perché, in un momento di turbolenza politico/istituzionale, nominato dal Presidente della Repubblica Napolitano!  C’è di più….
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: la sua lista non ha mai partecipato finora a nessuna competizione elettorale; questa è la prima volta! Grillo invece, ad esempio, avendo già partecipato a diverse competizioni elettorali, può a buon diritto  appellarsi ad una legittimazione democratica del Movimento 5 Stelle molto di più di quanto posa fare il Sen. Monti.  E perché Ingroia no?  A questo punto forse sarebbe  meglio una quaterna e perché no un cinquina? Sai che ti dico? Forse sarebbe meglio una tombola, così il caos sarà totale.
On. Straccio: hai proprio ragione! Il tuo ragionamento non fa una grinza! Eppure Monti è determinato nella sua richiesta . Secondo te perché?
On. Cencio: l’obiettivo che persegue Monti è chiaro: vuole smantellare l’idea di bipolarismo che tanta fatica incontra per affermarsi definitivamente nel nostro Paese.
Vedi: è dal 1994 che siamo abituati, almeno in sede elettorale, ad un’idea di bipolarismo. Ricordi le sfide Berlusconi/Occhetto,    Berlusconi/Prodi,   Berlusconi/Rutelli,   Berlusconi/Veltroni?
On. Straccio: è vero, hai proprio ragione! La tua analisi è un’attenta lettura dell’ultimo ventennio italiano.
On. Cencio: e dopo le elezioni, ricordalo, era diventato molto più semplice il lavoro del Presidente della Repubblica nel nominare il Presidente del Consiglio. Ora, invece, Monti vuole il ritorno alle alchimie politiche da svolgersi dopo le elezioni. Ricordi quando i telegiornali dedicavano i primi 20 minuti a descriverci l’andamento delle consultazioni quirinalizie: sindacati, forze sociali, indipendenti di destra, indipendenti di sinistra, senatori a vita……E tutto ciò durava una almeno una ventina di giorni. E, fatto ancora più grave, tutto ciò si ripeteva in media, ogni 18/19 mesi!   Capisci?
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: Monti vuole alchimie da praticare sottobanco, al riparo delle urne elettorali. Vuole togliere agli elettori il potere di scegliere da chi essere governati per riconsegnarlo ai  conciliaboli postelettorali  da tenersi nelle chiuse stanze al riparo da orecchie e occhi indiscreti.
On. Straccio: non solo, ma attribuendosi anche il potere di escludere dal gioco democratico quelli che dice lui!
On. Cencio: proprio strano il suo concetto di democrazia!

domenica 17 febbraio 2013

CAMPAGNA ELETTORALE: QUANDO IL CANDIDATO, PRIVO DI PROGRAMMI E POVERO DI IDEE, PORTA IN CAMPO LA MALATTIA ALTRUI.



On. Straccio: collega Cencio…., hai visto a che livello di degradante bassezza è arrivata la campagna elettorale?
On. Cencio: è successo qualcosa di grave? A cosa ti riferisci?
On. Straccio: a quanto ha fato il coordinatore finiano di Carrara Nicola Franzoni.
On. Cencio: cosa ha fatto?
On. Straccio: ha postato su Facebook un messaggio prendendo di mira  Gianni Musetti, candidato alla Camera dei Deputati nella lista della Destra dell’ex Ministro Storace.
On. Cencio: voglio pensare a nulla di particolarmente grave! I soliti colpi bassi tra concorrenti in cerca di visibilità!
On.. Straccio: No! Questa volta è stato superato ogni limite!
On. Cencio: cosa ha scritto di così grave?
On. Straccio: il Franzoni, parlando del Musetti, scrive che “il ciccione dell’estrema destra è devastato da un tumore in stato avanzato…. .. pertanto faccio un accorato appello a tutti gli elettori di Carrara perché il 24 febbraio non sprechino il loro voto per uno che ha i giorni contati”
On. Cencio: ogni commento è inutile!
On. Straccio: ma tu, trovandoti nella situazione del  Musetti, cosa risponderesti al Franzoni?
On. Cencio: risponderei con le parole del filosofo Seneca il quale ci dice: “cogita quantum boni opportuna mors habeat, quam multis diutius vixisse nocuerit”.
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: “pensa quanto di bene v’è nel morire a tempo, e quanto a molti sia stato di incalcolabile danno l’aver troppo vissuto”.

sabato 16 febbraio 2013

QUEI GIOCHI POLITICI NON COMPRESI DALL'ON. FINI: OVVERO QUANDO VENIVA APPLAUDITO PER IL SUO STRAPPO DA BERLUSCONI.



On. Straccio: collega Cencio…., hai saputo?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: ambienti vicini alla Presidenza della Camera riferiscono che l’On. Fini sia molto amareggiato.
On. Cencio: per che cosa?
On. Straccio: per il fatto che giornali e reti televisive private,  mentre nel periodo dello strappo dall’On. Berlusconi lo riverivano e lo intervistavano quotidianamente, ora invece, sebbene siamo in piena campagna elettorale, lo ignorano completamente.
On. Cencio: era naturale il trattamento di allora, come è naturale il trattamento di adesso!.
On. Straccio: spiegati meglio.
On. Cencio: vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il filosofo  Pirrone, vissuto nel III secolo A. C.,  vedendosi un giorno applaudire dai suoi concittadini chiese ai suoi allievi: “ho detto o fatto, anche se inavvertitamente, qualche sciocchezza”?
On. Straccio: con ciò cosa vuoi dire?
On. Cencio: vedi.
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: l’On. Fini sarebbe dovuto restare almeno perplesso dinnanzi agli entusiastici applausi che in quei giorni gli venivano tributati dai suoi avversari politici.
On. Straccio: devo  dire che, in effetti, hai proprio ragione!  Ma come mai un politico, con la sua quarantennale esperienza e quindi abbastanza esperto, non abbia capito allora e continua a non capire adesso che trattavasi di un appoggio alla sua iniziativa del tutto strumentale che non poteva durare nel tempo?
On. Cencio: evidentemente non è stato, poi, così esperto come tu dici!  L’On. Fini non aveva infatti capito che si trattava una momentanea e semplice tattica e  niente più.  Senza voler entrare nella guerra tra Fini e Berlusconi una cosa però è certa e va detta.
On. Straccio: quale?
On. Cencio: sarebbe stato sufficiente che i consiglieri avessero parlato all’On. Fini del filosofo Pirrone e della sua saggezza.

giovedì 14 febbraio 2013

mercoledì 13 febbraio 2013

ANCHE LA RANA, DOPO GIAGUARI, LEONI E CAMALEONTI, IRROMPE NEL CIRCO EQUESTRE DELLA POLITICA ITALIANA.

On. Straccio: collega Cencio…., che ne dici di questo circo equestre che è la classe politica italiana in questa campagna elettorale?
On. Cencio: in effetti, mi sembra, che giaguari, leoni e camaleonti la stiano facendo da padroni!
On. Straccio: hai proprio ragione! Ma il campionario dei protagonisti è più ricco di quanto tu possa pensare!
On. Cencio: cosa vuoi dire?
On. Straccio: c’è di più! Il circo in questa campagna elettorale 2013 si è arricchito di un altro animale che di giorno in giorno si sta gonfiando sempre di più.
On. Cencio: di che animale si tratta?
On. Straccio: non sono io a dirtelo, ma  Fedro!  E’ uno degli animali che dopo due mila anni si è materializzato scendendo nell’arena politica anche lui.
On. Cencio: non capisco!
 On. Straccio: si tratta di un simpatico e piccolo  animale che vive nelle paludi ma è anallergico all’attacco di cavallette e zanzare. 
On. Cencio: non capisco ancora. Spiegati meglio.
On. Straccio: L’anno scorso, il Presidente della Repubblica  aveva chiamato dalle risaie delle Padaniche Regioni una grande  rana ( che da tempo era una presenza fissa nei tavoli internazionali ) per risolvere alcuni problemi che affliggevano il nostro Paese.
On. Cencio: di che problemi si trattava?
On. Straccio: il bue guida, che era a capo della mandria più numerosa, era stato assalito da centinaia di cavallette così voraci che lo stavano letteralmente sfiancando. Allora il Presidente della Repubblica decide di dargli un po’ di riposo chiamando appunto la rana a sostituirlo nelle sue funzioni .
On. Cencio: ma perché ha chiamato proprio una rana?
On. Straccio: perché la rana, vivendo nelle risaie ed essendo, come ti dicevo, anallergica agli attacchi di cavallette e zanzare, avrebbe potuto lavorare sodo come un bue nelle svolgimento delle su funzioni.
On. Cencio: e come  ha lavorato?
On. Straccio: in un primo periodo ha lavorato a stretto contatto con il Presidente che l’aveva chiamata a quell’incarico. Poi, ad un certo punto, credendo di essere diventata un bue anche lei, ha deciso di affrancarsi dal Presidente  e, così facendo, ha creato una sua personale mandria.
On. Cencio: quali sono state le conseguenze di questo cambio di rotta?
On. Straccio: l’operazione  ha provocato un grande scompiglio tra le mandrie che pascolano nelle campagne romane.  Un disastro per l’intero Paese, tanto che il Presidente, prevedendo tutto ciò, la aveva invitata, a più riprese, a desistere dalla sua iniziativa.
On. Cencio: e lei, la rana, l’ha ascoltato?
On. Straccio: purtroppo no! Anzi, alcuni proprietari di risaie e di mandrie, l’hanno convinta a disattendere l’invito del Presidente e le hanno preparato una mandria tutta per lei che si è messa, a quel punto,  a  pascolare in concorrenza alle altre mandrie già presenti nelle campagne romane.
On. Cencio: quali sono, o saranno, gli effetti di una simile operazione?
On. Straccio: ce lo dice il grande poeta  Fedro che, come tu vedrai, risulta essere attuale più che mai!
On. Cencio: cosa ci dice di così interessante il Poeta?
On. Straccio: Fedro ci dice questo:
“Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa.
Chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue.  Essi risposero no.
Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande.
Quelli risposero: il bue.
Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, lasciò orfani i suoi ranocchi!.

martedì 12 febbraio 2013

TASSE, POLITICI E SANGUISUGHE.




Sciagurata quella classe politica che con la scusa di occuparsi del bene comune succhia il risparmio del Paese.
Meglio ancora: saggio quel Popolo che impedisce, con metodi democratici, alle sanguisughe di occuparsi della gestione della ricchezza del Paese.

domenica 10 febbraio 2013

PROMESSE ELETTORALI A CARNEVALE E DEBITO PUBBLICO.



On. Straccio: collega Cencio…, che ne dici delle promesse elettorali che anche il Prof. Monti incomincia a fare in campagna elettorale?
On. Cencio: ho sentito che vuol ridurre l’I. R. A. P.,   l’ I. R. P. E. F. e anche l’ I. M. U. !
On.  Straccio: incredibile cambio di rotta, ma è proprio così!
On. Cencio: ma lui; il Professore Monti,  così attento ai conti, dovrebbe sapere che poiché ogni promessa è un debito, anche lui con le sue promesse sta contribuendo ad aumentare il nostro debito pubblico.
On. Cencio: cosa vuoi? Sarà stato il suo consulente americano a dirgli che innanzi tutto siamo a Carnevale e poi trattasi di promesse che da un punto di vista mediatico aumentano la visibilità.
Devo prendere atto dell’acuta osservazione che domenica scorsa faceva l’ex Sindaco del mio Paese, quel Marcantonio di cui ti parlo spesso, parlando agli amici riuniti al Circolo della Concordia proprio delle promesse in campagna elettorale.
On. Straccio: cosa ha detto?
On. Cencio: m’è rimasta impressa questa riflessione:  “Cari amici… dovete sapere che anche questa  campagna elettorale, come un’idiota, meccanicamente si ripete”!.
Devi del resto devi  sapere…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: che fare promesse in campagna elettorale è un modo di sbarazzarsi del passato anche più recente!.

sabato 9 febbraio 2013

L'ON. FINI E LE SUE STREATEGIE ELETTORALI.



On. Straccio: collega Cencio…., hai saputo dello stato d’animo dell’On. Fini?
On. Cencio: a cosa ti riferisci in particolare?
On. Straccio: ai sondaggi elettorali non proprio esaltanti nei suoi confronti: sentenziano che non lo voterà neanche un cane! .
On. Cencio: per questo ho sentito dire, in ambienti vicini all’On. Fini, che per avvicinare la razza canina vuole imitare il Sen. Monti presentandosi, alla prossima intervista,  anche lui con un cane in mano.
On. Straccio: cosa non si fa per raccattare anche qualche voto a quattro zampe!

giovedì 7 febbraio 2013

IL RAGLIO DELL'ASINO, IL VOTO DI DESISTENZA E IL VOTO UTILE: OVVERO STRATEGIE ELETTORALI TRA LE FORZE POLITICHE DEL CENTRO-SINISTRA ( B. M. V. )



Un giorno, quando la creazione era ancora nuova nuova, gli abitanti del luogo organizzarono un concorso di canto al quale si iscrissero rapidamente quasi tutti i presenti, dal cardellino al rinoceronte.
Sotto la guida del gufo, venne decretato che la votazione per la proclamazione del vincitore sarebbe stata a scrutinio segreto e universale; avrebbero quindi votato tutti i partecipanti al concorso canoro, in qualità anche di componenti della giuria. 
Così fu.  Tutti gli animali, compreso l’uomo, salirono sul palco a cantare e ricevettero maggiori o minori applausi da parte del pubblico. Poi scrissero il voto sopra un foglietto e lo infilarono, piegato, dentro una grande urna sotto il diretto controllo del gufo.

Quando giunse il momento del conteggio, il gufo salì sul palcoscenico e, con a fianco due anziane scimmie, aprì l’urna per iniziare il computo dei voti.
Uno degli anziani estrasse il primo voto e il gufo, nell’emozione generale, gridò: “Il primo voto, fratelli, è per il nostro amico asino!”.
Calò il silenzio, seguito da alcuni timidi applausi.
“Secondo voto: l’asino!”. Raglio

Un giorno, quando la creazione era ancora nuova nuova, gli abitanti del luogo organizzarono un concorso di canto al quale si iscrissero rapidamente quasi tutti i presenti, dal cardellino al rinoceronte.
Sotto la guida del gufo, venne decretato che la votazione per la proclamazione del vincitore sarebbe stata a scrutinio segreto e universale; avrebbero quindi votato tutti i partecipanti al concorso canoro, in qualità anche di componenti della giuria. 
Così fu.  Tutti gli animali, compreso l’uomo, salirono sul palco a cantare e ricevettero maggiori o minori applausi da parte del pubblico. Poi scrissero il voto sopra un foglietto e lo infilarono, piegato, dentro una grande urna sotto il diretto controllo del gufo.

Quando giunse il momento del conteggio, il gufo salì sul palcoscenico e, con a fianco due anziane scimmie, aprì l’urna per iniziare il computo dei voti.
Uno degli anziani estrasse il primo voto e il gufo, nell’emozione generale, gridò: “Il primo voto, fratelli, è per il nostro amico asino!”.
Calò il silenzio, seguito da alcuni timidi applausi.
“Secondo voto: l’asino!”.
Sconcerto generale.
“Terzo: l’asino!”.
I concorrenti iniziarono a guardarsi sorpresi, poi si scambiarono occhiate accusatorie e alla fine, visto che continuavano a uscire voti per l’asino, erano sempre più vergognosi sentendosi in colpa per come avevano votato. Tutti sapevano che non c’è canto peggiore del disastroso raglio dell’asino. Eppure, uno dopo l’altro, i voti lo designavano come il miglior cantante.
E così avvenne che al termine dello scrutinio, “per libera scelta della giuria imparziale” venne deciso che lo stonato e stridente raglio dell’asino fosse il vincitore.  E  così venne dichiarato la “migliore voce del bosco e dintorni”.

In seguito il gufo spiegò l’accaduto: ogni concorrente, certo di essere lui in vincitore, aveva dato il proprio voto al partecipante meno probabile, a colui che non avrebbe rappresentato nessuna minaccia.
La votazione fu quasi unanime. Soltanto due voti non andarono all’asino: quello dell’asino, che riteneva di non avere nulla da perdere e aveva votato in tutta sincerità per l’allodola, e quello dell’uomo che, ovviamente, aveva votato per se stesso.

* Estratto da “Il Bollettino Salesiano”, febbraio 2013-

Sconcerto generale.
“Terzo: l’asino!”.
I concorrenti iniziarono a guardarsi sorpresi, poi si scambiarono occhiate accusatorie e alla fine, visto che continuavano a uscire voti per l’asino, erano sempre più vergognosi sentendosi in colpa per come avevano votato. Tutti sapevano che non c’è canto peggiore del disastroso raglio dell’asino. Eppure, uno dopo l’altro, i voti lo designavano come il miglior cantante.
E così avvenne che al termine dello scrutinio, “per libera scelta della giuria imparziale” venne deciso che lo stonato e stridente raglio dell’asino fosse il vincitore.  E  così venne dichiarato la “migliore voce del bosco e dintorni”.

In seguito il gufo spiegò l’accaduto: ogni concorrente, certo di essere lui in vincitore, aveva dato il proprio voto al partecipante meno probabile, a colui che non avrebbe rappresentato nessuna minaccia.
La votazione fu quasi unanime. Soltanto due voti non andarono all’asino: quello dell’asino, che riteneva di non avere nulla da perdere e aveva votato in tutta sincerità per l’allodola, e quello dell’uomo che, ovviamente, aveva votato per se stesso.

* Estratto da “Il Bollettino Salesiano”, febbraio 2013-

mercoledì 6 febbraio 2013

LA PRESSIONE FISCALE NEI CONFRONTI DELLA FAMIGLIA NEL PENSIERO DI PAPA PIO XI.




”Poiché  l’uomo è anteriore allo Stato (  Leone XIII, Rerum Novarum, paragrafo 6 ) ed anche perché il domestico consorzio    (leggasi famiglia e casa)      è logicamente e storicamente anteriore al civile (Leone XIII, Rerum Novarum, paragrafo 10)  non è lecito allo Stato di aggravare tanto con imposte e tasse esorbitanti la proprietà privata da renderla quasi stremata”


Pio XI, Enciclica  Quadragesimo Anno, 1931, paragrafo 49.


* Brano consultabile nel volume  Le Encicliche Sociali  a cura di E. Guerriero, San Paolo-Libreria            Editrice vaticana, 2006.

martedì 5 febbraio 2013

TASSAZIONE DELLA CASA DI ABITAZIONE NEL PENSIERO DI PAPA LEONE XIII.





“Le leggi devono favorire il diritto alla proprietà privata e fare in modo che cresca il più possibile il numero dei proprietari.  Da qui risulterebbero grandi vantaggi, e in primo luogo una più equa ripartizione della ricchezza nazionale.

La privata proprietà non venga oppressa da imposte eccessive.

Siccome il diritto della proprietà privata deriva non da una legge umana ma da quella naturale, lo Stato non può annientarlo, ma solamente temperarne l’uso e armonizzarlo col bene comune.

E’ ingiustizia ed inumanità esigere dai privati più del dovere sotto il pretesto di imposte”.

Leone XIII, Enciclica Rerum Novarum, 1891, paragrafo 35.

  • Brano consultabile nel volume Le Encicliche Sociali a cura di E.  Guerriero, San Paolo-Libreria Editrice vaticana, 2006.



                                   PRO   MEMORIA  PER  LE  FORZE  POLITICHE


Le forze politiche sappiano che favorire l’accesso e il mantenimento nel tempo della proprietà privata costituisce  il mezzo per realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza del Paese.

Quando la casa dove si abita stabilmente costituisce l’unica abitazione di proprietà   non può essere gravata da imposte come l’ I. M. U. perché:

la casa dove si abita stabilmente è fattore di coesione sociale.


lunedì 4 febbraio 2013

ANCHE L'ECONOMISTA MAFFEO PANTALEONI ENTRA IN CAMPAGNA ELETTORALE. MA QUANTI LO CONOSCONO?



On. Straccio: collega Cencio…, che ne dici delle reazioni politiche  alla proposta di Berlusconi di restituire l’ I. M. U. sulla prima casa versata nel 2012?  Non ti sembrano un po’ scomposte?

On. Cencio: in effetti mi ha molto colpito la reazione di Monti che ha definito Berlusconi:
-         “incantatore di serpenti”
-         “simpatico corruttore di elettori”

On. Straccio: ma secondo te perché Monti ha usato un linguaggio così sprezzante e con una presunzione di superiorità così orgogliosamente ostentata?

On. Cencio: perché Berlusconi, nel presentar la sua proposta ha detto: “anche un imbecille è capace di aumentare le tasse”.   Ma .Monti non può non conoscere l’autore di questa frase.Vedi…,

On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: questa non è una frase berlusconiana, ma lo stralcio del pensiero di un valente economista italiano vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento ( 1857-1924): Maffeo Pantaleoni.
E la frase tolta dal suo contesto perde, come al solito, molto della sua valenza scientifica. Per comprenderla bene necessita leggerla nella sua interezza.

On. Straccio: e cosa ha detto il Pantaleoni?

On. Cencio: così diceva lo studioso: “qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel:
a)      ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse;
b)      fissare le tasse in modo che non ostacolino la produzione e il commercio o per lo meno lo danneggino il meno possibile”

Il Pantaleoni prosegue affermando che i politici “devono essere spinti ad agire nel senso di riduzione della spesa, negando loro, se ciò non fanno, il credito”.

On. Straccio: incomincio a capire.. Monti s’è sentito offeso nel suo status di professore al quale tiene molto.

On. Cencio: E’ proprio così!  Ma è un dato di fatto incontestabile che l’introduzione dell’I. M. U. anche sui proprietari  dell’unica casa dove abitano ha creato un clima di sfiducia. E la sfiducia da sempre è stato fattore di crisi.  Quando la tassazione è troppo elevata  -  e in Italia lo è –   il cittadino guarda al futuro con paura.

On. Straccio: non posso non darti ragione!  L’introduzione dell’ I. M. U. ha paralizzato il settore delle costruzioni, ossia un comparto con più di 300.000 addetti. Per non parlare dell’indotto!

 On. Cencio:  non dimenticare il documento che a firma congiunta abbiamo presentato alla Camera; in esso abbiamo detto a chiare lettere che l’I. M. U. sull’ unica casa abitata dal suo proprietario contribuisce a scardinare la famiglia.  E la casa dove si abita va vista più come  fattore di coesione sociale che come bene da tassare.

On. Straccio: ma quanti sono gli elettori che conoscono il pensiero del Pantaleoni. Io, devo
confessarti che non lo conoscevo.

On. Cencio: ma Monti che lo conosce poteva evitare di esasperare la campagna elettorale richiamando il codice penale quando parla di “usura”, “corruzione” e di “voto di scambio”.
Una volta tanto non confondiamo il codice penale con le scienze economiche!

domenica 3 febbraio 2013

AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE? UN ALONE DI MISTERO NASCONDE IL PENSIERO DEL PRESIDENTE MONTI!.



On. Straccio:  collega Cencio….che ne dici del giallo  consumatosi nel pomeriggio di ieri a proposito della proposta del presidente Mario Monti in tema di aumento dell’età pensionabile?

On. Cencio: si!  Anch’io ho appreso di questa  proposta  da alcune agenzie di stampa alle quali era stato distribuito il documento, già prima dell’inizio della  conferenza stampa, e da alcuni colleghi. In effetti nel documento, contenente le linee guida della lista Monti, si legge chiaramente, in tema di pensioni, di   aumentare l’età pensionabile effettiva per garantire nel tempo l’equilibrio del sistema pensionistico (in crisi) a causa del progressivo invecchiamento del Paese…”.

On. Straccio: però, poi, nel suo intervento non ne ha fatto più alcun accenno e ha parlato d’altro.
Come spiegare un simile comportamento?

On. Cencio:  noto l’acutezza della tua osservazione quando mi dici  che “ poi… ha parlato d’altro”.  Vedi……

On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: è una vecchia tecnica di chi detiene il potere parlare di A  per nascondere  B,  parlare di  C   per nascondere   D.  Perché vedi….

On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: molto spesso la parola viene  utilizzata dall’uomo per  nascondere il  proprio pensiero.  Il Presidente Monti evidentemente ha inteso seguire questa tecnica!

On. Straccio: sono i frutti della consulenza   dell’americano ingaggiato da Monti per questa campagna elettorale?

On. Cencio: forse!

sabato 2 febbraio 2013

ANCHE IL CALCIO AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO: CONSIDERAZIONI A PROPOSITO DI ALCUNE RIFLESSIONI DEL GIORNALISTA VITTORIO ZUCCONI.

On. Straccio: collega Cencio….l’altra sera il giornalista Vittorio Zucconi, ospite del programma               televisivo 8   1    dopo aver dichiarato di essere un tifoso milanista ha così proseguito:
                                 2   
                        
   Se  il   Milan  vince  sono  contento  perché  ha  vinto  il  Milan;

   Se  il   Milan  perde  sono  contento  perché  ha  perso  Berlusconi.

On. Cencio: affermazione monca!

On. Straccio: perché?

On. Cencio: e quando il Milan pareggia,  cosa fa?

 On. Straccio:   si consolerà con il  BUNGA ….BUNGA….BUNGA!!!!