On. Straccio: quante contraddizioni attraversano la politica italiana!
On. Cencio: cosa vuoi…, siamo in Italia!
On. Straccio: in Italia le sinistre sono da sempre contrarie, quanto meno sulla carta, anche al più timido accenno di presidenzialismo; però….
On. Cencio: però…, che cosa?
On. Straccio: con Napolitano – che di sinistra certamente lo è - s’è realizzato un presidenzialismo di fatto! Non solo…
On. Cencio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: l’introduzione del presidenzialismo non si é fermato con Napolitano; il colmo dell’operazione si sta realizzando in queste ore nelle quali si stanno svolgendo le elezioni per il successore di Napolitano. Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il Presidente della Repubblica diventa, con la rete attraverso la quale Beppe Grillo ha svolto le “Quirinarie” , espressione diretta dei cittadini. Non è, del resto, casuale il fatto che dopo un giorno il Partito Democratico abbia abbandonata la candidatura Marini per far convergere i suoi voti su Prodi che era stato votato alle “Quirinarie” di Beppe Grillo.
On. Straccio: Condivido la tua analisi! E’ uno sviluppo della politica e della vita democratica del Paese impensabile fino a poco tempo fa e del quale comunque non possiamo non tener conto!
On. Cencio: forse questa è una delle riforme costituzionali di cui il Paese ha bisogno: l’elezione diretta del Presidente della Repubblica al quale riconoscere anche più poteri.
On. Straccio: hai ragione! Trattasi di una riforma che ha, tra l’altro, il pregio di riempire il vuoto di decisionalità venutosi a creare con l’introduzione della forma di governo parlamentare, da noi reso esasperato oltre misura dal bicameralismo perfetto.
On. Cencio: vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: Due Camere con le stesse identiche funzioni sono uno spreco e una anomalia pressoché solo italiana non più tollerabili. Vedi caro Straccio…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il nostro Parlamento così congegnato (due Camere che svolgono le stesse identiche funzioni) è come una carretta tirata da un cavallo davanti e da un altro cavallo dietro che tira nel senso opposto. Ecco perché da noi non si va da nessuna parte.
Sono trascorsi oramai più di sessant’anni dall’approvazione della Costituzione e ancora siamo qui a parlare di simili bizzarrie.
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