domenica 26 maggio 2013

MOVIMENTI E DIRITTO ALL'ELETTORATO PASSIVO: RIFLESSIONI SULLA PROPOSTA DEI SENATORI DEL PARTITO DEMOCRATICO FINOCCHIARO E ZANDA.

Alla Senatrice Anna Finocchiaro
Al Senatore Luigi Zanda
e, p. c.
Al Segretario del Partito Democratico
Guglielmo Epifani

Oggetto: Movimenti e diritto all’elettorato passivo.

Sig. Senn. Mi rivolgo a Voi in merito alla Proposta di legge da Voi presentata che, se approvata, consentirà l’ammissione alle elezioni delle sole associazioni riconosciute, dotate di personalità giuridica e con un proprio Statuto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Una iniziativa, la Vostra, che avrà come immediata conseguenza  per i movimenti, che per loro natura non hanno personalità giuridica, come quello che fa capo a  Beppe Grillo   (Movimento 5 Stelle),   il divieto assoluto di partecipare alle Elezioni sia politiche che amministrative.

Sigg. Senatori, dalla saggezza contadina apprendiamo che l’agricoltore taglia ogni tralcio di vite che non porta frutto, e viceversa  pota   quei tralci che portano frutto perché portino ancora più frutti.

Penso che oramai anche Voi conosciate bene, sicuramente meglio di me, questi temi da quando il Partito Comunista Italiano, abbandonati falce e martello, ci ha abituati a immagini che richiamano sempre più la botanica: querce, margherite, etc. etc….

Prima domanda: quali sono i punti critici della Vostra proposta?

1-     limita fortemente la dialettica politica che trova fondamento primario in quella libertà che Voi volete condizionare;
2-      sono gli elettori che, partecipando alle elezioni, sono chiamati a svolgere il compito primario di controllo dell’azione politica dei vari attori;
3-     Condiziona pesantemente – laddove la Costituzione non lo prevede –la partecipazione dei cittadini al gioco politico, intaccando pesantemente il diritto all’elettorato passivo: l’incandidabilità per la Costituzione è una eccezione e non la norma;
4-     quanto detto al punto precedente trova fondamento nell’art. 51 della Costituzione che postula la necessità primaria della partecipazione – la più numerosa possibile – alla competizione elettorale.
5-      La Costituzione impone solo ai Sindacati di dotarsi di uno statuto e non ai Partiti: perché volete andare oltre la Costituzione?
6-      La Vs. proposta è preoccupante perché ha come assunto implicito (e nascosto) che solo  alcuni sono legittimati a governare. Ma in questo modo viene messa in discussione l’idea stessa di democrazia: negando a gruppi consistenti la capacità di governare viene messa fortemente in discussione l’eguaglianza, uno dei presupposti fondamentali della democrazia.
Dalla Vostra proposta, per arrivare a forme autoritarie uscendo dalla democrazia, il passo è breve.
Concludendo avete messo in piedi dei meccanismi che limitano fortemente lo spirito della Costituzione, voluta dopo la caduta del Fascismo, la quale ha, invece,  costituzionalizzato la necessità della libertà, la più ampia possibile,  alla partecipazione all’attività politica.
La Storia ci insegna che sono i regimi a limitare il diritto all’elettorato passivo. In Democrazia, invece, vige il principio che chi è elettore è anche eleggibile e cioè, di regola, l’elettorato attivo coincide con l’elettorato passivo.

Seconda domanda: a chi spetta il compito di agricoltore potatore? A Voi politici o a noi Elettori?

Sicuro che valuterete con più attenzione la Vostra proposta saluto cordialmente.

Giuseppe Castronovo

3 commenti:

  1. Bisognerebbe avere molto meno partiti per avere la possibilità di orientarsi.

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    1. Castronovo Giuseppe2 giugno 2013 alle ore 10:14

      Sig. Rosato condivido il suo pensiero. Ma ripeto la mia opinione: dobbiamo essere noi elettori a valutare i Partiti e quindi premiarli o bocciarli e non gli altri politici che, chiusi nel Palazzo, fanno fuori i loro avversari.
      Se ci tolgono anche il giorno delle urne elettorali non resta niente delle Democrazia.
      Giuseppe Castronovo

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    2. Castronovo Giuseppe2 giugno 2013 alle ore 10:25

      Sig. Rosato, grazie per l'intervento. Ritengo che in Democrazia essere potatori spetti a noi elettori che nel giorno delle elezioni premiamo i Partiti che hanno bene operato e bocciamo quelli non hanno operato bene.
      Se ci tolgono, con la proposta dei Senatori Finocchiaro e Zanda, questa facoltà che Democrazia rimane?
      Grazie
      Giuseppe Castronovo

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