martedì 17 settembre 2013

MODALITA’ DI  VOTAZIONE PER LA DECADENZA DEL SEN. BERLUSCONI: COSA
 NE PENSANO AL CIRCOLO DELLA CONCORDIA?


Valerio: amici….che ne dite del Partito Democratico che, approssimandosi il giorno della votazione della decadenza del Sen. Berlusconi, propone di modificare il sistema di votazione da segreto in palese?
Eugenio: è comprensibile! Il ragionamento del Partito Democratico è semplice!
Saverio: spiegaci meglio il tuo pensiero.
Eugenio: Epifani e il suo Partito vogliono il voto palese perché non si ripeta il tradimento dei 101 che impallinarono l’aspirante Presidente della Repubblica Prodi.
Alessio: vogliono evitare  anche  che qualcuno voti secondo coscienza e non secondo i dettami del partito.
Nereo: secondo me sono due  motivazioni  alquanto convincenti; ma quella di Alessio, mi dispiace per il nostro amico  Fedele, è la più convincente.
Fedele: il mio Partito è per il voto palese perché:
- è un partito democratico;
- perché il voto palese è strumento di trasparenza dell’azione politica. Non a caso ci chiamiamo Partito Democratico!
Romano: sentiamo il parere del Prof. Vezio.
Vezio: amici…siamo seri e diamo un significato, il più appropriato possibile, alle parole! Non c’è niente di democratico nella proposta di cui stiamo discutendo!  Quando un Partito   vuol far saltare anche il sistema delle regole di una partita che è già arrivata in “zona Cesarini” vuol dire che nel nostro Paese non c’è più la certezza del diritto. Amici ascoltatemi: “basta con le leggi retroattive”!  E di esempi, anche recenti, non ne mancano: la legge Fornero che tanti drammi ha portato nel nostro Comune ( una cinquantina di esodati che sottoscrissero alla presenza dell’Ispettorato del lavoro e dei Sindacati nel pieno rispetto delle leggi in quel momento in vigore quello che poi il ministro Fornero ha trasformato nel loro Calvario)! Amici vi sembra degno di un Paese civile e democratico che tutti noi possiamo essere chiamati dall’Agenzia delle Entrate per rendere conto delle spese effettuale nel 2009?  La mia critica, amici miei, è rivolta al fatto che oggi sono sottoposto a tali verifiche fiscali per operazioni commerciali da me effettuate nel 2009 quando nessuna norma prevedeva tali verifiche. Quando la retroattività delle leggi diventa la regola non siamo più in uno stato di diritto!.
 Per non parlare, poi, del diritto processuale! Una volta iniziato il processo le regole non si possono modificare per “fottere” l’imputato. Queste, amici miei, sono le regole minimali per la convivenza civile: senza queste, caro Fedele,  finiamo diritti nella giungla.
Vi annoierei, e non lo faccio, se vi raccontassi la favola del lupo e dell’agnello ossia della legge del più forte.
Alessio: grazie al Prof. Vezio per averci indicato, ancora una volta, le basi della nostra convivenza civile. Fedele, permettimi di invidiarvi perché  voi di sinistra trovate te sempre una giustificazione anche quando limitate le libertà individuali!
Fedele: cosa vuoi dire con quest’ultima osservazione?
Alessio: quel grande giornalista di nome Montanelli raccontava che negli anni “60 del secolo scorso aveva ottenuto il visto per recarsi oltre cortina, cioè aldilà del muro di Berlino per effettuare dei reportage sui Paesi che vivevano sotto il Comunismo. Confidò che dopo alcuni giorni si era creato con l’autista un clima di amichevole stima e fiducia che indusse l’autista a dargli un utile consiglio su come doveva comportarsi.
Fedele: cosa gli  svelò?
Alessio: nessun segreto! Gli disse di stare attento che anche nei servizi igienici pubblici erano installate delle telecamere. E che alla richiesta della plausibile  motivazione di quella che Montanelli  definì un’odiosa mortificazione della dignità umana l’autista così giustificò la presenza di quelle telecamere. “ciò consente allo Stato di verificare quotidianamente  i più autentici bisogni dei cittadini”.
Eugenio: passano gli anni, cambia il nome  ma è un  Partito, quello nostro amico Fedele,  che  non perde l’abitudine di rimestare nella m….
Vezio: non dimenticate, amici miei, che l’articolo 68 della Costituzione così dispone: i membri del parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni”.  Ciò consente di slegare il parlamentare da qualsiasi mandato imperativo, così da consentirgli di svolgere le sue funzioni senza vincolo di mandato. Il voto segreto assolve anche a questa funzione.

Nessun commento:

Posta un commento