martedì 25 giugno 2013

IL SENATORE SILVIO BERLUSCONI E LA MAGISTRATURA ITALIANA NELL'OPINIONE DELL'EX AMBASCIATORE SERGIO ROMANO.



Carissimo Franco,
mi chiedi di esprimere un giudizio sulla condanna a 7 anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici inflitta dal Tribunale di Milano al Sen. Silvio Berlusconi.
No caro Franco, tu sai che sono privo della necessaria  competenza giuridica  in questa materia.
Dinnanzi alla tua insistenza ti rispondo sottoponendo alla tua riflessione  e a quella dei lettori del blog quanto scrive Sergio Romano sul Corriere della Sera del 24/6/2013 (pag. 35)  - quindi prima ancora della sentenza in discussione – rispondendo ad un lettore con una nota dal titolo:

                     
          “IL DUELLO VENTENNALE TRA BERLUSCONI E I MAGISTRATI”

“Caro Felici, il vero tema della sua lettera è una tragicommedia italiana,cominciata poco meno di vent’anni fa e non ancora finita. Proverò a riassumere la trama.
Siamo nel 1993. Le indagini della Procura milanese hanno avuto per effetto il collasso del sistema politico italiano; il crollo del muro e la morte del comunismo hanno fatto il resto. In questo vuoto politico si fa avanti un imprenditore. E’ ottimista, accattivante, promette la rinascita dell’Italia e piace, a giudicare dai risultati elettorali, a un numero considerevole di italiani. Ma ha un evidente conflitto interessi e governa un impero economico afflitto da parecchie vulnerabilità giudiziarie.
I magistrati inquirenti di alcune procure, d’altro canto, si sentono investiti di una missione nazionale, credono che la magistratura non abbia soltanto il compito di applicare le leggi, ma anche e soprattutto quello di vigilare permanentemente sulla pubblica moralità e sul buon funzionamento della democrazia .
Berlusconi diventa così il banco di prova della efficacia delle nuove funzioni e l’imputato di numerosi processi.  A qualche osservatore, fra cui chi scrive, sembra che si cominciato un pericoloso duello fra il potere politico e il potere dei magistrati, un problema a cui occorrerebbe
fare fronte con una doppia riforma: delle istituzioni e dell’ordine giudiziario. Ma l’opposizione, preoccupata soprattutto dell’ascesa di Berlusconi, preferisce lasciare alla magistratura il compito di eliminarlo dalla vita pubblica.
Berlusconi, tuttavia, continua ad avere il consenso della maggioranza relativa degli italiani, vince le elezioni del 2001 e governa per una intera legislatura. Toccherebbe a lui quindi avviare, con la separazione delle carriere fra magistrati inquirenti e giudicanti, la riforma dell’ordine giudiziario. Ma è lecito ad un pluri-imputato riformare la carriera di coloro che lo stanno giudicando?  Fra tutti i riformatori possibili  Berlusconi è quello che offre minori garanzie. Per aggirare l’ostacolo, il presidente del Consiglio usa la sua maggioranza per fare approvare dal Parlamento parecchie leggi di cui i suoi avvocati potranno servirsi per meglio allontanare dalla sua persona gli strali dei magistrati. E’ una politica di corto respiro che rafforza la posizione dei procuratori, li sollecita ad essere sempre più interventisti e allontana nel tempo la riforma dell’ordine giudiziario.
Il risultato, caro Felici, è sotto i nostri occhi. Vent’anni dopo Berlusconi è sempre gradito a molti italiani; i procuratori sono sempre convinti della necessità della loro missione e alcuni di essi continuano a passare con naturalezza dell’aula del tribunale a quella del Parlamento; e la riforma dell’ordine giudiziario è la grande incompiuta del ventennio”.

Caro Franco, sicuro che l’ex ambasciatore Romano abbia  soddisfatto le tue attese più di quanto non avrei potuto  fare io, ti auguro buona lettura e rimango in attesa di conoscere le  tue  riflessioni e quelle dei lettori, che vorranno intervenire.

Cordialità,
Giuseppe Castronovo.


lunedì 24 giugno 2013

FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI: SPIGOLATURE DAL CORRIERE DELLA SERA.



Il Corriere della Sera del 13/6/2013 ci riferisce  (pag. 6) che il Sen. del Partito Democratico Sposetti (ed ex tesoriere dello stesso Partito) ha dichiarato alla stampa:


Di appellarsi al buon senso delle forze politiche affinché il disegno di legge del Governo per cancellare i rimborsi elettorali non venga approvato”.

“Se questo testo va bene al Movimento 5 Stelle non potrà mai andare bene a Ugo Sposetti; siamo due mondi completamente diversi.”

Premesso che
nel linguaggio della sinistra di provenienza comunista “diversità” sta a significare  “superiorità”;

ci chiediamo:
quale  fra questi due mondi è quello preferibile?

Riteniamo del tutto inopportuno, sul tema del finanziamento pubblico ai Partiti,  il richiamo ad una sua dichiarata  diversità”  (rectius: “superiorità” rispetto al Movimento 5 Stelle.

Da parte nostra nessun altro commento.         Aspettiamo, invece, quello dei lettori

Giuseppe Castronovo

sabato 22 giugno 2013

I SENATORI MONTI E CASINI: OVVERO LA STORIA DI DUE TORDI.



On. Straccio: collega Cencio…, hai saputo?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: che dentro Scelta Civica, il Partito così tenacemente voluto da Monti, nonostante il netto parere contrario del Presidente della Repubblica Napolitano a che Monti scendesse in politica,   da qualche settimana tira aria di violenta  burrasca?
On. Cencio: devo confessarti che amici fidati, che militano in Scelta Civica, mi hanno riferito che oramai in quel Partito si rende necessario un chiarimento sui  ruoli e sui rapporti  tra Monti e Casini.
On. Straccio: specialmente, consentimi di aggiungere,  dopo il non esaltante risultato elettorale che ha visto Casini classificarsi solamente  come il migliore dei perdenti, così da poter risultare eletto al Senato per il rotto della cuffia.
On. Cencio: hai proprio ragione! Ma la verità è anche….
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: Scelta Civica, nell’idea del Senatore a vita Monti, sarebbe dovuto diventare un grande Partito e quindi come un grande albero dal grosso fusto  con  rami così numerosi, estesi e robusti da dare ospitalità a personalità uscite dagli altri Partiti ( penso al Sen.  Ichino uscito dal P. D. , all’On. Cazzola uscito dal P.D.L., all’On. Della Vedova ex seguace di Fini  ….solo per citare i più famosi).
On. Straccio: ma l’elettorato ha drasticamente ridimensionato il sogno montiano e le urne ci hanno consegnato, per rimanere alla tua metafora, un albero senza rami robusti; inidoneo quindi a accogliere "onorevolmente" tutti questi transfughi.
On. Cencio: nasce proprio da qui il dissidio tra Monti e Casini; quest'ultimo accusato da Monti  di “volere quote di potere”.
On. Straccio: ricordati che…..
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: al canile, quando lo spazio è stretto, i cani incominciano a diventare nervosi e ad abbaiare anche senza motivo.
On. Cencio: ottima, devo dire, la tua riflessione! E, tornando alla mia metafora, ricordati anche…
On. Straccio: dimmi pure!
On. Cencio: che come dice il proverbio “due tordi su un cardello prima o poi si dan di becco”!..

giovedì 20 giugno 2013

ESODATI: DISCORSI IN LIBERTA' AI GIARDINI COMUNALI.


-    Cari amici dovete sapere che dopo 39 anni e 3 mesi di effettivo servizio con contributi regolarmente versati, mi ritrovo nella triste e umiliante situazione di esodato! Senza pensione e senza stipendio. E, quel che è peggio ancora, senza prospettive.

-     Io, invece, di contributi ne ho versati per 38anni e 4 mesi. Sono un esodato con 2 figli,  moglie a carico e un mutuo per la casa da pagare. Cosa posso dire di Monti e della Fornero? Non spetta a me generalizzare; ma, per la situazione  nella quale mi hanno cacciato, li definisco  un’autentica sciagura.

-          Come sapete gli amici oramai  mi chiamano “Franco l’esodato”  e, come dice il mio nome di battesimo,  la schiettezza è la caratteristica del mio linguaggio.   La Storia, e non la cronaca giornalistica, un giorno dirà perché l’alta finanza abbia scelto proprio Monti per sostituire Berlusconi. Ci dovrà far conoscere i retroscena della sua nomina a Senatore a vita! Volete sapere la mia opinione sul Governo Monti?

                                                        Ha fatto più del male che del bene!

                                                        Il poco bene che ha fatto l’ha fatto male!

                                                        Il troppo male che ha fatto l’ha fatto bene!

mercoledì 19 giugno 2013

ATTUALE SITUAZIONE DEL CONTRIBUENTE ITALIANO.




Sto da Dio, ma un Dio sospeso in Croce.

L’I. M. U.                          Sospesa

La  T. A. R. E. S.               Sospesa


L’aumento dell’I. V. A.     Sospeso


Tutti e tre sono altrettanti chiodi che mi tengono sospeso in Croce.

martedì 18 giugno 2013

TASSAZIONE SULLA CASA E I. M. U. : BASTA CON LE MEZZE VERITA'.



On. Straccio: collega Cencio….ti vedo alquanto irritato. Perché? Cosa ti succede?
On. Cencio:  stamattina seguendo sulla Rete   La 7  la rubrica “Omnibus”, ho sentito l’ex Vice Ministro del Governo Monti, il Prof. Martone,  il quale, per difendere l’istituzione dell’I. M. U. , così come congegnata dal Governo Monti ha ripetuto quanto abbiamo sentito dire centinaia di volte…
On. Straccio: cosa ha detto?
On. Cencio: che in tutti i Paesi europei c’è l’ I. M. U. Ma il fatto che mi ha irritato è che non ha detto  che…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio:  che nei paesi europei la percentuale di coloro che abitano in case di loro proprietà si aggira solamente intorno al 25%.
On. Straccio: dato interessante! E in Italia qual’è questa percentuale?
On. Cencio: in Italia si aggira intorno all’80% e all’85% nelle Regioni meridionali. Ma il fatto grave è che …
On. Straccio: quale?
On. Cencio: che nessuno dei presenti ha evidenziato  questi dati che ti sto riportando. Sono dati che se analizzati e sviluppati con metodo scientifico  sono  in grado di farci comprendere il problema I. M. U.  in tutta la sua complessità. Perché vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: Le Regioni dove più alta è la percentuale dei proprietari della casa dove abitano  sono quelle meridionali e insulare dove più alto è il numero di persone prive di un reddito da lavoro stabile. Si, è vero sono proprietari della casa dove abitano! Ma se non c’è un reddito come pagano le due patrimoniali I. M. U. e T. A. R. E. S.?  Vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: non puoi affrontare il tema della tassazione della casa di abitazione sganciandola del tutto dalla capacità contributiva! Due, tra i tanti,  sono i punti critici dell’I. M. U. da evidenziare:
On. Straccio: quali?
On. Cencio:
-         Innanzi tutto la casa di abitazione non produce reddito.
-         Il fatto di essere proprietario della casa di abitazione non è, da solo, indice di capacità contributiva.
Sono due punti sui quali non possiamo non essere d’accordo.
On. Straccio: devo dire che hai proprio ragione! Io, poi,  sono a conoscenza  di molti esodati, i quali privati  da un giorno all’altro di un reddito e di una pensione, devono ancora pagare il mutuo stipulato per l’acquisto della loro unica abitazione!
On. Cencio: anche con riferimento a questo caso  da te evidenziato, c’è di più.
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: l’I. M. U. , così come strutturata  dal Governo Monti, è incostituzionale perché non tiene conto, tra gli altri,  dell’articolo 47 della Costituzione il quale al II comma dice che La Repubblica…favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione….”

domenica 16 giugno 2013

FINANZIAMENTO PUBBLICO AI GIORNALI DI PARTITO: SPIGOLATURE DAL CORRIERE DELLA SERA.



Il Corriere della Sera del 13/6/2013 ci riferisce (a pagina undici) che sul quotidiano Europa, definito  Quotidiano del Partito Democratico”, del giorno precedente, il suo Direttore Stefano Menichini attacca l’ex Segretario del P. D. Bersani scrivendo che “nel 2013 ha perso tutte le battaglie elettorali. Tutti hanno vinto, tranne lui”.
Non entriamo nel merito delle affermazioni perché il punto che vogliamo sottoporre alla Vostra riflessione è un altro: quanti quotidiani ha il Partito Democratico? Sapevamo di un solo quotidiano: L’Unità. Ora apprendiamo che sono due. E perché non tre o quattro? Tanto paga pantalone!
Siamo contrari al finanziamento dei giornali di partito, ma se proprio dobbiamo essere condannati a finanziarli, che almeno sia uno solo per partito.
Ho interpellato una decina di edicolanti, ma del quotidiano “Europa” non ne sapevano neppure l’esistenza! A dire il vero tre mi hanno risposto che ne conoscevano l’esistenza per aver visto il suo Direttore Menichini in televisione, ma il quotidiano non l’hanno mai visto e nessuno gliel'ha mai chiesto.

Da parte nostra nessun commento.             Aspettiamo quello dei lettori.

Castronovo Giuseppe.

LIMITI DI RAGIONEVOLE SAGGEZZA ALLA PRESIONE FISCALE: DALL'IMPERATORE ROMANO TIBERIO ALL' INGLESE MARGARET THATCHER UNA LEZIONE SEMPRE ATTUALE.




On. Cencio:  I. M. U., T. A. R. E. S., aumento I. V. A.,  Equitalia,  Redditometro, Riccometro….
On. Straccio: collega…, dimmi. Cosa ti passa per la testa?
On. Cencio: siamo quasi a metà giugno  e ancora il cittadino, contribuente italiano, dovrà continuare a lavorare per pagare imposte e tasse e addizionali di varia natura!
On. Straccio: gli ultimi dati statistici ci dicono che quest’anno aggiungendo addizionali regionali, provinciali, comunali lavoreremo per pagare imposte, tasse e tributi di varia natura fino all’8 luglio e solamente dopo incominceremo a lavorare per noi.
On. Cencio: più che una tosatura necessaria, opportuna e doverosa nel nome della solidarietà, è una vera e propria scorticatura senza fine! E tu capisci bene la differenza.
On. Straccio: hai proprio ragione! Ma vedi…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: alla tua attenta analisi permettimi di aggiungere quest’ulteriore considerazione: la Pubblica Amministrazione è un colapasta con troppi buchi (a volte sovradimensionati) alcuni dei quali del tutto  inutili. Sono anche  questi buchi a vanificare la fatica e il sudore della gente con spese che, quando va bene, sono inutili, perché privi di qualche effettiva utilità.
On. Cencio: hai ragione! Ma vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: basterebbe solamente un po’ di buon senso  che non è poi così difficile trovare nella saggezza degli antichi.
On. Straccio: pensi a qualcuno in particolare?
On. Cencio: penso, in questo momento, all’Imperatore Tiberio il quale, quando i suoi Consiglieri gli sottoposero alla firma un decreto per l’aumento – da lui ritenuto eccessivo e ingiustificato - di alcuni tributi si rifiutò dicendo loro: “boni pastoris esse, tondere pecus, non deglubere” che vuol dire “il buon pastore deve tosare le pecore, non scorticarle”.
On. Straccio: quanta saggezza esprimeva l’antica Roma!
On. Cencio: ma anche ai nostri tempi puoi trovare altrettanta saggezza!
On. Straccio: pensi a qualcuno in particolare?
On. Cencio: penso alla Margaret Thatcher, la lady di ferro”,  recentemente scomparsa, che guidò il Regno Unito per oltre dieci anni.
On. Straccio: cosa diceva  in tema di tasse?
On. Cencio: una volta,  per contrastare il partito delle tasse, ebbe a dire una frase che è rimasta famosa: “un Paese non cresce tassando le persone oltre la loro capacità contributiva”.
On. Straccio: quanta strada da percorrere ancora perché anche la nostra classe politica  acquisisca  una tale saggezza!   

lunedì 10 giugno 2013

RUOLO DEL PARLAMENTO. L'OPINIONE DI BEPPE GRILLO E' ANALOGA A QUELLA DI STALIN.



On. Straccio: collega Cencio…., scusa se ti disturbo in questo silenzioso luogo di studio  qual’è la biblioteca della Camera dei Deputati.
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: noto che leggi con molta attenzione, sottolinei, prendi appunti ….Cosa stai leggendo?
On. Cencio: gli scritti di Stalin.
On. Straccio: di Stalin? Come mai?
On. Cencio: sono stato spinto dalle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sul ruolo effettivamente svolto dal nostro Parlamento.
On. Straccio: in effetti il Beppe questa volta è stato impietoso più del solito nelle sue accuse al nostro Parlamento quando dice  che “il Parlamento potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro…o lo seppelliamo o lo rifondiamo…La scatola di tonno è vuota. Dobbiamo chiederci se abbia ancora un senso. Va riformato, abolito?. Una cosa è certa: oggi non serve praticamente a nulla”
On. Cencio: mi sembra altrettanto – e forse più -  interessante quest’ulteriore analisi: “il Parlamento , luogo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini…Il Parlamento può sfiduciare il Governo che è l’unico titolato a farlo (art. 94 Costituzione) Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi. Prosegue la sua analisi sull’avvento del Governo Monti affermando che “vuolsi così colà dove si puoté”.
On. Straccio: sono parole che dovrebbero farci riflettere nel momento in cui ci accingiamo a discutere di revisione della Costituzione!  Scusami se torno alla domanda iniziale chiedendoti cosa c’entri tutto ciò con gli scritti di Stalin.
On. Cencio: c’entra, eccome!
On. Straccio: mi incuriosisci sempre più! Spiegami.
On. Cencio: questa volta quella di Grillo è un’analisi, se vuoi, alquanto impietosa, ma  non è che poi sia  tanto originale!
On. Straccio: cosa vuoi dire? Mi incuriosisci ancor di più.
On. Cencio: l’analisi sul ruolo del Parlamento, nei termini svolta da Grillo, era già stata svolta da Stalin fin dal 1927.
On. Straccio: devo confessarti che non ho mai avuto occasione di leggere nulla sull’argomento!
On. Cencio: eppure devo confessarti, caro Collega, che quella di Stalin è una analisi molto istruttiva ai nostri fini! Una analisi capace di farci comprendere la caduta del Governo Berlusconi e l’avvento del Governo Monti sotto l’attenta regia del presidente Napolitano e della finanza internazionale.
On. Straccio: hai questo scritto di Stalin a portata di mano?
On. Cencio: sono qui in biblioteca proprio per questo e con un po’ di fortuna ho trovato ciò che cercavo. Vedi, trattasi del X volume (1927) delle Opere complete  di Stalin, in Italia pubblicate da Rinascita nel 1953.
On. Straccio: qual’é l’opinione di Stalin sull’istituzione parlamentare?
On. Cencio: nel settembre del 1927 il nostro Stalin, intervistato in occasione di un incontro con una delegazione operaia U. S. A.,  dice che “nei paesi capitalistici ….nonostante l’esistenza di parlamenti democratici,   i governi sono controllati dalle grandi banche. I parlamenti dichiarano che sono loro a controllare i governi. In realtà invece avviene che la composizione dei governi è fissata in precedenza dai maggiori consorzi finanziari, i quali controllano anche l’operato dei governi. Tutti sanno che in nessuna potenza capitalistica può essere formato un gabinetto contro la volontà dei maggiori magnati della finanza. E’ sufficiente una piccola pressione finanziaria perché i ministri volino via dai loro posti come fuscelli….”  Hai capito?
On. Straccio: fa impressione vedere come la “caduta” dell’ultimo Governo Berlusconi nei frenetici giorni del novembre 2011, abbia ricalcato  alla lettera la prassi teorizzata dal grande capo del Comunismo Sovietico!
On. Cencio: non a torto Grillo afferma che “vuolsi così colà dove si puoté”. Con l’avvento del Governo Monti abbiamo infatti assistito  alla finanziarizzazione  della politica italiana, costretta ad eseguire le decisioni prese al di fuori dei confini italiani. Il Governo Monti, ricordalo, ha fatto del nostro Parlamento un organo ridotto a registrare decisioni prese altrove senza tener minimamente conto della specifica situazione del nostro Paese. Emblematica in tal senso la triste vicenda dei 400.000 esodati.
On. Straccio: aldilà del linguaggio al quale oramai Grillo ci ha abituati, il suo pensiero  richiama – e in ciò hai pienamente ragione -  quello del grande capo sovietico!.
On. Cencio: per non parlare del famigerato spread, messo lì a pendere giorno e notte sulla testa degli italiani come la famosa “spada di Damocle”.

sabato 8 giugno 2013

IL PARTITO DEMOCRATICO: UNA CARRETTA A QUATTRO RUOTE E DUE CAVALLI.



On. Straccio: collega Cencio…., stai leggendo qualcosa di interessante?
On. Cencio: l’opinione che il giornalista Riccardo Barenghi  - implacabile fustigatore della politica italiana -  esprime  sul quotidiano  La Stampa di Torino riguardo al Partito Democratico.
On. Straccio: cosa dice di interessante?
On. Cencio:  dice il Barenghi che  il Partito Democratico non doveva proprio nascere e fu un errore madornale unire roba che non riesce a stare insieme… Nel P. D. oramai siamo alle correnti personali. Ormai siamo al rapporto un uomo una corrente..”
On. Straccio: non è che poi il Barenghi non abbia ragione! Querce, Margherite Ulivi , roba più per botanici che per studiosi di sistemi politici!
On. Cencio: vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il Partito Democratico é la sommatoria di due distinte entità: quella del Partito Comunista Italiano e quella della Democrazia Cristiana.  La figura che rende meglio la mia opinione sull’attuale Partito Democratico è quella della carretta a quattro ruote:
On. Straccio: di cosa si tratta?
On. Cencio: il Partito Democratico è come una carretta a quattro ruote tirata da un cavallo davanti e da un altro cavallo dietro che tira nel senso opposto al primo.
On. Straccio: ecco perché non ha ancora un chiaro programma politico!
On. Cencio: diciamo anche che non ha ancora deciso quale direzione prendere!
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: non ha ancora deciso, stando alla mia metafora,  quale dei due cavalli dovrà trainare la carretta del Partito Democratico.

mercoledì 5 giugno 2013

COME IL GOVERNO MONTI HA TRASFORMATO LA PROPRIETA' DEL'ABITAZIONE DA FATTORE DI SICUREZZA IN INCUBO E FONTE DI PREOCCUPAZIONE.


On. Straccio: collega Cencio…, di cosa trattano le statistiche che stai visionando?
On. Cencio: della suddivisione della popolazione europea  a seconda che abiti in affitto o in case di proprietà.
On. Straccio: qual’è  la situazione del nostro Paese che emerge da queste statistiche?
On. Cencio: l’Italia è il Paese europeo che ha il maggior numero di proprietari della casa dove abitano. Molto interessante poi, relativamente al nostro Paese, la suddivisione di queste percentuali  tra le varie Regioni italiane.
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: da questi dati risulta che nel nostro Paese le Regioni economicamente più deboli ( diciamo le Regioni meridionali) sono quelle dove più alto è il numero dei proprietari della casa dove abitano. Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: le Regioni meridionali, come ti dicevo prima “ad economia debole”, hanno visto emigrare dopo la fine della seconda guerra mondiale milioni di persone verso il triangolo industriale (Torino, Genova, Milano) e verso i vari  Paesi europei in cerca di lavoro. Con i risparmi ottenuti con il loro onesto sudore  hanno potuto realizzare il sogno di abitare in una casa di proprietà. Perché vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: gli italiani, e i meridionali in particolare, hanno da sempre identificato la casa come un luogo che dà sicurezza perché….
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: la parola “sicurezza”, di origine latina, vuol dire “sine cura” che sta a significare “senza preoccupazione”.
On. Straccio: prosegui. Il discorso si fa sempre più interessante!
On. Cencio: quelle meridionali sono Regioni ad economia debole nelle quali per le persone, ad eccezione di pochi, non c’è mai stata certezza di uno stipendio mensile fisso. Quindi la proprietà della casa sollevava le classi meno abbienti (diciamo pure più povere) dall’assillo di dover mensilmente reperire i soldi per pagare il canone d’affitto.
On. Straccio: analisi, questa, molto interessante!
On. Cencio: è da qui che nasce la corsa ad avere la proprietà della casa dove si abita.
On. Straccio: ma nel Meridione del nostro Paese, con la disoccupazione dilagante, non è che la situazione sia di molto cambiata!
On. Cencio: hai proprio ragione! Questo è stato il grave errore del Governo Monti: legiferare senza tener conto del sempre attuale insegnamento del filosofo Jean Jacques Rousseau.
On. Straccio: il tuo discorso mi incuriosisce sempre più! Ma cosa c’entra il Filosofo Rousseau con la casa?
On. Cencio: il discorso è molto più semplice di quanto tu possa immaginare!  Diceva il Rousseau che “come un grande architetto studia e sonda il suolo prima di iniziare una costruzione per vedere se esso ne può sostenere il peso, così il saggio legislatore non comincia subito col redigere leggi buone in se stesse, ma prima esamina se il popolo cui sono destinate sia adatto a sopportarle”. E questo è stato il grave errore del Governo Monti: legiferare senza minimamente conoscere la realtà socio economica di vaste aree del nostro Paese dove ci sono famiglie che, pur abitando una casa di proprietà, per mesi non vedono entrare il becco d’un quattrino!  E il Sen. a vita Monti che fa? Introduce due  belle patrimoniali sulla loro casa  ( I. M. U. e T. A. R. E. S.) ). E in molti casi al danno è stata aggiunta la beffa: il Governo Monti passerà alla storia per aver creato la figura degli esodati,   persone private da un giorno all’altro, e con valore retroattivo, sia di uno stipendio che di una pensione. E per chi  non ha i soldi per pagare I. M.U. e T. A. R. E. S.  sono guai!  L’esercito di Equitalia, al comando del “Generale”  Befera, con interessi di mora, aggi vari… spese di notifica ….in poco tempo fa sì che la casa da luogo di serena tranquillità domestica diventi fonte di preoccupazione e sovente di tragedie.
On. Straccio: sono temi che dovresti esporre alla Camera .
On. Cencio: ma per  il Sen. a vita Monti, che ha finanziarizzato l’economia italiana e persino la vita quotidiana delle nostre famiglie, questi sono temi di bassa cucina  dei quali non s’è mai curato! Solo noi, gente del popolo, possiamo conoscere  questi temi.
On. Straccio: ma, altro che bassa cucina,  sono temi che  riguardano da vicino la vita quotidiana di milioni di famiglie!.Equitalia, poi, è uno spettro che  si aggira per il nostro Paese! Uno spetro che considera le persone numeri progressivamente inseriti in un tabulato e ai quali sono abbinate delle  somme che, se non vengono pagate in tempo, comportano il pignoramento di cose e beni anche indispensabili alla famiglia.
On. Cencio: per cortesia non proseguire, altrimenti incomincio a pensare alle centinaia di vittime del sistema fiscale italiano. Suona la campanella, entriamo in Aula

lunedì 3 giugno 2013

RICORDANDO PAPA GIOVANNI XXIII. IL DISCORSO DELLA LUNA: PIU' DI 50 ANNI E NON LI DIMOSTRA.



A 50 anni dalla morte di Papa Giovanni XXIII, avvenuta il 3 giugno 1963, vogliamo ricordare alcuni passi del “discorso della luna” o della “carezza ai bambini” che il “Papa buono” pronunciò a braccio la sera dell’11 ottobre 1962, giorno inaugurale del  Concilio Vaticano II:

“Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo….”

“Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza”  

domenica 2 giugno 2013

IL PRIMATO DELL'UOMO NEL PENSIERO DI PAPA FRANCESCO.



Papa Francesco, lo scorso mese di maggio, in occasione del ricevimento di alcuni Ambasciatori che avevano presentato le loro Lettere credenziali, dopo aver detto che

“il denaro è diventato un idolo…..c’è una tirannia invisibile, a volte virtuale, delle leggi del mercato…. ha proseguito auspicando un ritorno all’etica in favore dell’uomo nella realtà finanziaria ed economica”.

sabato 1 giugno 2013

IL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO GUGLIELMO EPIFANI CHIEDE AIUTO A BEPPE GRILLO.



Lo sai
caro Beppe
governar
vogliam con te.
Il  Partito
così ha deciso,
abbi fiducia in noi.

Beppe ascoltami,
abbi ancor fiducia;
con te noi vogliamo
guidar questo Paese.
Lo so abbiam sbagliato,
non ti abbiam capito.
Beppe ripensaci,
abbi ancor fiducia in noi.
La, la, la, la,….

Beppe ascoltami,
ritorna  qui da noi,
con te noi faremo
grande questo Paese.
Forse non hai capito,
é il Paese a volerci insieme.

Beppe ti prego
ritorna ancora
qui da noi
la, la, la , la,…
qui da noi
la, la , la , la…
qui da noi.