DUELLO LETTA - RENZI: NE PARLANO AL CIRCOLO DELLA CONCORDIA.
Giacomo: amici….ma quanto
potrà durare ancora questo duello LETTA/RENZI!
Franco: in effetti sta
diventando una vicenda logorante per entrambi.
Lucio: io direi logorante soprattutto per il Paese.
Enzo: è un muro contro muro
perché i due ancora non riescono a
trovare un punto di equilibrio.
Ludovico: sta diventando, mi
sembra, una guerra non solo tra due visioni politiche, ma anche tra due
ambiziosi.
Giacomo: Prof. Vezio…. lei
cosa ne dice?
Vezio: puntuale e attenta l’analisi
dell’amico Ludovico quando parla di “guerra tra due
ambiziosi”. E la storia ci indica più di una di queste guerre che io non
esito a definire fratricide.
Enzo: prof. ce ne può
ricordare qualcuna?
Vezio: l’umanità già agli
inizi conobbe la tragica guerra fratricida tra CAINO e ABELE. La storia
prosegue con ROMOLO e REMO.
E potrei proseguire ma certamente
vi annoierei. Ma anche nel calcio moderno chi è che non ricorda il dualismo RIVERA/ MAZZOLA? Vedete cari amici….. con il duello RENZI/LETTA è LA STORIA CHE ANCORA UNA VOLTA SI
RIPETE. E’ un duello al quale ritengo
possa attagliarsi un vecchio proverbio ancora in voga qualche generazione fa.
Giacomo: prof. a quale
proverbio si riferisce?
Vezio: a quel proverbio che
con tanta sagacia ci dice che “due tordi su un cardello prima o poi si dan di becco”.
Non escludo che questa vicenda possa apparire, o essere realmente una "guerra tra due ambiziosi".
RispondiEliminaPurtroppo una politica inconcludente, quando non subdola e ambigua, ci ha, ormai, abituati alla diffidenza.
Tuttavia, fosse solo per tenere accesa l'illusione di una speranza, vorrei sforzarmi di intravedere un barlume di buona fede. Buona fede negli sforzi di Letta, buona fede, comunque, nelle intenzioni di Renzi.
Siamo stufi di sentirci ripetere come un mantra il ritornello: non ci sono le risorse!
Sono convinto che persone di buona volontà (quali dovrebbero essere i cosiddetti nostri rappresentanti che guardassero al bene comune e non ai propri variopinti interessi), potrebbero trovare risorse anche in Italia, eccome! e senza forzare molto la fantasia.
Ma scelte in questa direzione non sono mai abbastanza condivise, sono lente, contrastate e, in definitiv,a ciò che ne risulta è inconcludenza e immobilismo.
Eppoi alcune scelte, non fatte a suo tempo, richiedono investimenti e non sono così a portata di mano come sarebbe necessario ora, vista l'urgenza.
A mio parere, quindi, quando il tempo è ormai scaduto, bisogna esperire tentativi di soluzione solo a livello, ormai, europeo, uscendo dall'ambito nazionale.
Non parlo di una radicale uscita dall'euro, ma di ricerca di soluzioni più adatte alla contingenza del momento.
Non si può, credo, perseguire testardamente pareggi di bilancio, o impedire sforamenti vari in un periodo di crisi di questo livello, affidandosi all'imposizione fiscale sui cittadini, cui non sappiamo fino a quando potranno, per le loro risorse assottigliate, rispondere , e rassegnarsi alla chiusura delle aziende, o alla loro fuga all'estero con buona pace di governanti inermi.
Il tentativo di soluzione del problema che, poi, non è solo dell'Italia, va esperito, credo, solo con uomini capaci, convinti e convincenti che coinvolgano in un cambio di direzione la troika europea, costringendola a più miti consigli.
Salvatore Cataldo
Altrimenti anche l'azione di un governo "a guida Renzi" temo sarà l'ennesima inconcludenza.