MONTESQUIEU??? L’ASIMMETRICA POSIZIONE DELL’ORDINE GIUDIZIARIO E DEL
POTERE POLITICO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO.
Franco: amici… la sapete
l’ultima capitata a Berlusconi?
Alessio: anche tu adesso vuoi
scendere sul campo delle barzellette così caro al nostro Presidente?
Franco: no, amici! L’argomento
che vorrei sottoporre alla nostra riflessione è alquanto più serio di quanto
possiate immaginare!
Aristotele: parla, svelaci
questo enigma.
Franco: il sostituto
Procuratore Generale Antonio Lamanna del Tribunale di
Milano, ha scritto nero su bianco che se Berlusconi
continua a parlar male dei magistrati potrebbero revocargli il beneficio
dei servizi sociali e inviarlo diritto diritto agli arresti domiciliari.
Marco: speriamo che Berlusconi
finalmente capisca quali siano i temi che interessano quotidianamente noi
comuni mortali e non parli per un bel po’ di giustizia.
Ludovico: no caro Marco, non
la penso come te! Questo del Procuratore di Milano è un segnale chiaro che
la dice lunga sull’attuale grado di subalternità del Potere Politico nei confronti dell’ordine
giudiziario!
Eugenio: in effetti la presa
di posizione di Lamanna condiziona non poco l’agenda politica di un Partito
politico! Ciò significa che l’ordine giudiziario (Tribunale di Milano), pur
consentendo (ammesso che glielo consenta) a Berlusconi di scendere in campagna
elettorale, potrebbe autorizzarlo a trattare
solo alcuni temi vietandogliene altri.
Luigi: ma questo è un
intervento che fa della Politica non più un potere autonomo e indipendente, ma
subordinato alle decisioni dell’ordine giudiziario. Ma secondo te, caro Marco,
era questo che voleva il Montesquieu?
Federico: caro Marco, siamo
amici, non so più, da quanti decenni e conosci bene la mia opinione in tema di
politica. Sai anche che non mi sono recato al seggio elettorale neanche quando
era candidato mio fratello Francesco!
Marco: è vero! Ma con ciò?
Federico: vorrei che
riflettessimo su questa anomalia: la nostra Costituzione all’articolo 104
dispone che “la magistratura costituisce un ordine
autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Vorrei che la
Costituzione contenesse un’analoga disposizione a garanzia dell’autonomia e
dell’indipendenza del Potere Politico.
Fortunato: hai detto bene Federico!
Hai individuato il punto critico dell’assetto istituzionale del nostro Paese: perché
si possa dire che in Italia sia stata recepita la teoria del Montesquieu è
necessario procedere ad una revisione dell’asimmetrica
posizione e dei ruoli così
asimmetricamente esercitati rispettivamente dall’ordine giudiziario e dal
Potere politico.
Gianni: se le cose stanno così
mi sembra una situazione che deve farci riflettere non poco: non c’è da stare
tranquilli per la salute della democrazia quando la politica è ridotta ad agire con le mani
legate dietro la schiena.
Giacomo: posto in questi
termini il tema può diventare un vero
grattacapo per giuristi e costituzionalisti! Prof. Vezio…lei cosa può dirci in
merito a questa decisione del Procuratore di Milano, difesa dall’amico Marco e
criticata, a quanto sembra, da altri?
Vezio: cari amici, per
rispondere non è affatto necessario avere insegnato nelle Aule Universitarie!
Ricordo che i nostri anziani, dall’alto
della loro saggezza, erano soliti dire:
“chi
ha il mestolo in mano, mescola e rimescola dove, come e quando vuole”. Ogni
commento, in questo contesto, mi sembra oltremodo
superfluo.
(dai dialoghi svolti al
circolo della Concordia)
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