lunedì 21 aprile 2014

RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA.


                                                

La drammatica crisi economico-sociale, che in questi ultimi anni  ha investito il nostro Paese, ha messo a nudo il punto debole delle democrazie elettive: la classe politica quando viene eletta democraticamente è restia a prendere decisioni impopolari – anche se necessarie per il bene del Paese – per non compromettere la sua rielezione.

Se non si scioglie questo nodo le crisi si ripeteranno sempre più frequentemente con effetti socio-politici ancor oggi del tutto imprevedibili per la tenuta della stessa democrazia. Non possiamo non constatare, infatti, che nelle democrazie elettive, e nel nostro Paese in particolare, quando le decisioni vengono finalmente prese, perché spinti dall’emergenza o perché imposteci dalle Autorità sovranazionali, l’intervento risulta molto più doloroso di quanto lo sarebbe stato se adottato a tempo debito.

 Quale il possibile rimedio, pur rimanendo comunque nell’ambito delle democrazie elettive?

Bisogna rispondere con l’urgenza del caso perché la mancata risposta a questa domanda potrà avere conseguenze sempre più drammatiche per la nostra democrazia.

 

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