LEGGE
SEVERINO E LA TEORIA DELL’OLIO E DELLA VERITA’
On. Straccio: collega Cencio….
che ne dici?
On. Cencio: a proposito di
che?
On. Straccio: del
provvedimento con il quale il Tribunale Amministrativo della Regione Campania
ha riammesso l’ex P. M. De Magistris nella pienezza delle sue funzioni di
Sindaco di Napoli. Perché vedi…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: il T. A. R.
Campania, e qui sta tutto il mio stupore, ha deciso di rinviare tutti gli atti
al vaglio della Corte Costituzionale. Sono sempre i giudici campani a sostenere
la non manifesta infondatezza della
questione di legittimità costituzionale della
Legge Severino.
On. Cencio: e ti stupisci per
questo?
On. Straccio: ricorderai anche
tu come il Senato a suo tempo non volle assolutamente sentir parlare di “vaglio da parte della Corte Costituzionale”,
respingendo ogni richiesta di sottoporre al suo preventivo esame la legge
Severino. E come fu così che Berlusconi fu cacciato dal Senato. Ricordo oggi ancora…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: la fretta che ci
facevano anche alla Camera per approvare la legge Severino. Ricordo, in
particolare, come non ci fosse intervento in Aula da parte di autorevoli
esponenti del Governo Monti che non concludesse con la frase “..è una legge che ci chiede l’Europa”. A questo punto
mi chiedo, dinnanzi alle
lacune così vistose della
Legge Severino, quali fossero i veri motivi di tanta fretta. Gli errori di
questa legge sono senz’altro dovuti anche alla fretta con la quale con la quale
è stata approvata. Una legge, “la Severino”, che se
un giudice ritiene costituzionale e un altro giudice “forse non costituzionale”,
è uno schiaffo al Parlamento e al suo modo di legiferare. Non è più tollerabile
che la stessa legge possa venir letta nel senso che a qualcuno sia consentito di ritornare al suo
posto e ad un altro di essere allontanato.
Sono sempre più perplesso
e stupefatto….
On. Cencio: ripeto caro collega; e ti
stupisci?
On. Straccio: certo che si! E’
così, caro collega, “con la teoria dei due pesi e due
misure”, che la classe politica e la magistratura perdono ogni giorno
quel po’ di fiducia che la gente ancora ripone nelle Istituzioni.
Ma sta
legge, questa è la mia domanda, alla fine a chi si applica?
On. Cencio: mi rendo conto
sempre più che aveva proprio ragione mio nonno con la sua saggezza di un tempo
che ormai non c’è più… Mio nonno, infatti, era solito ricordarci come fosse
necessario indagare sui motivi, storicamente contingenti, che potevano aver
indotto il legislatore ad approvare una determinata legge in un particolare e
determinato momento storico.
On. Straccio: e che c’entra
tuo nonno e con questa vicenda?
On. Cencio: e invece c’entra!
Eccome! A mio nonno sentivo spesso dire che
la valutazione delle decisioni degli uomini doveva fondarsi sulle reali motivazioni, anche se
talvolta inconfessabili, che avevano
indotto a prendere determinate decisioni
in un determinato momento storico.
On. Straccio: e perché?
On. Cencio: perché le
motivazioni erano – a suo dire – come l’olio e la verità.
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: non è che mio
nonno non avesse poi proprio ragione! Ricordati, caro collega, come l’esperienza ci insegni che “l’olio e la verità alla fine vengono sempre a galla”.
Nessun commento:
Posta un commento