mercoledì 30 dicembre 2015

                                     ANNO  2015:   FRASI  STORICHE

“Io non ho invitato il Sindaco Marino, chiaro? E neppure gli organizzatori, ai quali io l’ho chiesto”.

(Santo Padre Papa Francesco)

mercoledì 23 dicembre 2015


VICENDA BANCHE: PER IL DIZIONARIO ZINGARELLI FREGARE E’ SINONIMO DI RUBARE
Giacomo: amici…cos’è una “fregatura”?
Renzo: come mai, perché questa domanda?
Giacomo: come…. perché? E’ un termine molto in voga in questi giorni in tutte le trasmissioni televisive che parlano delle quattro BANCHE salvate dal Governo Renzi. Banche tra le quali la più famosa è diventata la Banca Etruria per il fatto di avere avuto il papà del Ministro Boschi come Vice Presidente e dei familiari tra i dipendenti.
Alessio: Romano…tu che sei andato in biblioteca a prendere il dizionario della lingua italiana, puoi leggerci la definizione chiesta dall’amico Giacomo?
Romano: alla voce “fregatura”  leggo: “danno, inganno, imbroglio, raggiro; es. credeva che fosse un buon affare, ma è stata una tremenda fregatura” . E sottolineo l’aggettivo tremenda.
Sempre il nostro  Vocabolario  Zingarelli considera il verbo “fregare” sinonimo di “rubare” e fa questo esempio:  “mi hanno fregato l’orologio”.
Giacomo:  prof. Vezio … questo pomeriggio particolarmente silenzioso, esponga il suo pensiero.
Vezio: grazie amici. C’è poco da dire e da aggiungere a quanto ci dice il Vocabolario Zingarelli che sul tema è alquanto chiaro quando associa il verbo  “fregare”  al  verbo  “rubare”.  Ebbene: poiché i latini dicevano che  “in claris non fit interpretatio”  e cioè  “nelle questioni chiare non si dà adito ad interpretazione”, anch’io  mi attengo all’insegnamento del nostro Zingarelli.
Giacomo: ma la vicenda il nostro Presidente Renzi non la vede così chiara se propone l’istituzione di una Commissione parlamentar che indaghi sull’intera vicenda!
Vezio: la Commissione parlamentare,  amici miei,  in un quadro che nelle sue linee portanti appare già abbastanza chiaro, servirà a portare solo confusione.  A meno che la nostra classe politica non voglia aggiornare anche il nostro Zingarelli.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

martedì 22 dicembre 2015



IL SALVATAGGIO DA PARTE DEL GOVERNO RENZI DELLE QUATTRO BANCHE
                          BANCA  ETRURIA -      CARI  FERRARA
                         BANCA MARCHE -       CARI  CHIETI
CI INSEGNA CHE:
SOPRA LE BANCHE LA POLITICA                    CAMPA    e….. ?                  mentre…….
SOTTO LE BANCHE IL RISPARMIATORE         CREPA

gcastronovo.blogspot.it

venerdì 18 dicembre 2015


     IL MINISTRO BOSCHI E L’IDEA DEL RUOLO DEL PARLAMENTO
            CHE  SIA LA  FORZA DEI  NUMERI  AD ESSERE  CON  NOI

Romano: amici…che ne dite della reazione poco istituzionale con la quale il Ministro piddino Maria Elena Boschi ha accolto l’iniziativa del Movimento 5 Stelle che ne ha chiesto le dimissioni dopo la scandalosa vicenda delle BANCHE  ETRURIA e MARCHE  e delle CASSE  DI RISPARMIO di FERRARA e CHIETI?
Marco: cosa ha detto di così interessante da suscitare la tua attenzione?
Alessio: ha commentato in modo alquanto sferzante la mozione di sfiducia che il Movimento 5 Stelle ha
presentato nei suoi confronti dicendo:  “ ANDIAMO IN AULA DOVE VEDREMO CHI HA I NUMERI”.
Ennio: sarebbe necessario che anche la Boschi e Renzi sapessero di che lacrime e sangue, rosso di dignitosa vergogna, grondano i volti di coloro che sono stati truffati dalla banche che alcuni definiscono  rosse, e che io non volendo entrare nel terreno paludoso della politica preferisco sostituire le esse con le t e definirle   rotte.
Giacomo: è un’affermazione, questa della Boschi,  che la dice lunga della marginalizzazione del Parlamento con il Governo Renzi. C’è di più: se inquadrata nel contesto dello scandalo delle banche, che un po’ tutti quanti stiamo vivendo, la reazione del Ministro Boschi sta senz’altro contribuendo  a creare un pesante clima di sfiducia dei risparmiatori nel nostro sistema bancario e nella politica che questo sistema dovrebbe regolamentare.   La parola al Prof. Vezio che chiede di intervenire.
Vezio: amici….permettetemi che dica senza fingimento alcuno il mio pensiero. E’ una dichiarazione che dimostra la scarsa sensibilità giuridica, politica,  istituzionale e direi il poco rispetto verso il ruolo, costituzionalmente garantito, che  la Boschi   e il suo Governo hanno verso il Parlamento.
Rodolfo: parole poco diplomatiche, le sue, Prof. Vezio! Come mai?
Vezio: una premessa: desidero che la nostra riflessione non venga condizionata dall’emotività cui, un po’ tutti noi stiamo cadendo stante l’elevato numero di vittime che la mala gestione delle banche ha lasciato sul campo. Vedete….Beppe Grillo tempo addietro ha così dichiarato: “Il Parlamento, ruolo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini….il Parlamento potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro …o lo seppelliamo o lo rifondiamo…”. Un giudizio alquanto impietoso che dovrebbe comunque indurre le forze politiche ad una seria riflessione sulla pericolosa deriva verso cui il nostro Parlamento oramai da tempo è pericolosamente spinto in nome di una democrazia governante e capace di assumere decisioni rapide.
Amici….questa sera, qui al nostro Circolo, sono presenti, se non erro, un ex Sindaco, due ex Assessori e un Consigliere attualmente in carica, tutte persone che ben sanno come funzionano i Consigli Comunali e le Giunte Municipali: in quanto organi collegiali,  la votazione viene dopo la discussione.  Anche in Parlamento avviene (meglio: dovrebbe avvenire) la stessa procedura: prima si discute e poi si passa al voto.
Un’ultima considerazione mi sia consentita: ricordiamoci, amici miei, che il termine Parlamento ha la stesa radice del verbo parlare: vuol dire che il Parlamento dovrebbe essere la sede dove si parla, si confrontano idee, si discute, in presenza di un problema,  sulla possibile soluzione da adottare. Ed è questo principio che, ultimamente entrato in crisi profonda con l’avvento del Governo Renzi, deve essere rivalutato pena il fallimento della funzione collegialità. Ed in questo non possiamo non dare ragione a Beppe Grillo quando parla di “attuale spossessamento del ruolo del Parlamento”
(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it.

domenica 13 dicembre 2015

          PARTITO   DEMOCRATICO:  QUATTRO  NUOVE  SFUMATURE
Salvo: amici…che ne pensate dello “SCANDALO DELLE BANCHE” che tanti drammi  e sentimenti di paura sta provocando tra I RISPARMIATORI ITALIANI ?
Marco: si tratta di quattro banche, è il caso di dirlo, operanti in territori nei quali il Partito Democratico di Renzi  domina elettoralmente.
Giacomo: la vicenda non deve trarvi in inganno: sarà senz’altro una nuova favorevole  occasione di rilancio per la storia del Partito Democratico.
Alessio: in che senso? Spiegaci meglio il tuo pensiero.
Giacomo: il Partito Democratico è un partito dalle molteplici sfumature; stanno a dimostrarlo i molteplici cambiamenti di nome  (direi anche di insegne della “ditta”) in questi ultimi anni. Quando una ditta fallisce si pensa che  basti cambiare il nome e le insegne nella speranza che la gente dimentichi presto e i giovani addirittura non sappiano il passato. Anche nel partito fondato da Gramsci la pensano così.
Alessio:  Giacomo ….tornando alle sfumature?
Giacomo: a quelle che già possiede adesso può aggiungerne altre  quattro:

                  SFUMATURA                    BANCA  ETRURIA
                 
                 SFUMATURA                    BANCA MARCHE
 
                 SFUMATURA                    CARI  FERRARA    


                 SFUMATURA                    CARI  CHIETI               

lunedì 30 novembre 2015

(L’angolo della poesia)


NOVEMBRE

Si chiudeva il plumbeo cielo di novembre,
nell’orto le ultime rose già appassivano,
quando giunsero a me le tue parole.

Era il tardivo avverarsi di un sogno dolce e tenue;
da tempo, da tanto tempo accarezzato e atteso.

Troppo tardi? Si, troppo tardi,
quando ormai le tempie imbiancano,
e solcano le rughe il viso mio.

Torna indietro, non mi tentare.

Vedi? Presto verrà la sera
a rattristar il cuore mio
e tutte le mie cose.

E ormai l’ombra di un’ombra
appare a me l’amore.
E la notte tacita scende
sul cuore mio.
gcastronovo.blogspot.it


Giuseppe Castronovo

sabato 31 ottobre 2015

                       MAFIA CAPITALE   IL SINDACO MARINO  E LA CODA ALLA  VACCINARA
                                                                                      ECHI DAL PARLAMENTO

On. Straccio: caro collega…
On. Cencio: dimmi.
On. Straccio: passano secoli e millenni e a Roma la Storia, ancora una volta, si ripete.
On. Cencio: cosa vuoi dire?
On. Straccio: dicono gli storici che Giulio Cesare ricevette 23 pugnalate. Per il Sindaco di Roma Ignazio Marino, è lui stesso a dirlo,  invece sono state addirittura 26 più quella del Presidente Renzi.
On. Cencio: perché Renzi e il Partito Democratico hanno agito così?
On. Straccio: pensano di far dimenticare il pesante  coinvolgimento del Partito Democratico nella vicenda  “MAFIA CAPITALE”.
On. Cencio: Renzi, in effetti, ha cercato in tutti i modi di oscurare il pesante coinvolgimento del suo partito nella vicenda  “Mafia Capitale”, dando in pasto all’opinione pubblica  con la complicità della stampa amica, gli scontrini di Marino che aveva consumato 4 piatti di “CODA ALLA VACCINARA” .

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 29 ottobre 2015

                                   LA CRISI  AL  COMUNE  DI   ROMA  SI  ALLUNGA
                                                   ECHI DAL PARLAMENTO
On. Straccio: Marino ci ripensa e ritira le dimissioni.
On. Cencio: assistiamo allo psicodramma finale di Roma Capitale, del Partito Democratico e del Presidente Renzi.

gcastronovo.blogspot.it

martedì 20 ottobre 2015

                RENZI/ALFANO: OVVERO L’ACCOPPIATA “GRATTA E VINCI”
                                           ECHI DAL PARLAMENTO

On. Straccio: sembra che siano sul punto di rottura, sul punto di separarsi; eppure alla fine riescono sempre a ricucire, a trovare un’intesa.
On. Cencio: di chi parli?
On. Straccio: del Presidente del Consiglio Renzi e del Ministro Alfano.
On. Cencio: in effetti si tratta di un’accoppiata così perfetta da costituire le due facce di una stessa medaglia.
On. Straccio: a me invece sembrano la copia perfetta del  “Gratta  e  Vinci” a ruoli alternati. Due  ruoli che interpretano sempre e comunque di comune accordo.
On. Cencio: cioè?
On. Straccio: quando Renzi gratta vince Alfano  e quando gratta Alfano vince Renzi.

gcastronovo.blogspot.it

sabato 17 ottobre 2015

E SE PER  IL  PARTITO  DEMOCRATICO  VOTARE NON FOSSE PIU’ NECESSARIAMENTE DEMOCRATICO?
                                                SIAMO  GIA’  A  TRE!
Giacomo:  amici…
Romano: dì pure.
Giacomo: e se il Partito Democratico avesse una vera e propria idiosincrasia verso le urne?
Rodolfo: permettimi che ti chieda, data la gravità della tua affermazione, da dove tu possa dedurre  questa tua dichiarazione.
Giacomo: una cosa è certa: con la proposta del Senatore del Partito Democratico Luigi Zanda siamo già a tre.
Rodolfo: non ho ancora capito. Spiegaci meglio. Se, come tu dici, siamo a tre, ci sarà stato  un primo e un secondo caso che precedono il terzo. Sii più chiaro.
Giacomo: vengo incontro alla richiesta dell’amico Rodolfo.

CASO N°. 1: con la riforma delle Province il risultato più evidente, al di là della propaganda governativa,  è che il cittadino è stato privato del diritto elettorale attivo:  la Provincia, anche se con  nome diverso  (Ente di area vasta o Città Metropolitana, continua ad esserci : ha solo cambiato nome ma c’è e continuerà ad esserci ancora. L’Assemblea però non è più eletta da noi cittadini, ma da Sindaci e Consiglieri comunali.  E’ la casta politica che, considerando pericolose interferenze il voto dei cittadini, adesso si autoelegge.  Vorrei, ancora, che riflettessimo, oltre all’aspetto istituzionale, anche a quello finanziario/tributario: in questi giorni sarà arrivato anche voi, come è già arrivato a me, l’avviso di pagamento al Comune della Tassa rifiuti relativa all’anno 2015. Ebbene, avrete osservato una voce rilevante che contribuisce a determinare l’importo complessivo è così denominata:  “Tributo provinciale”.  L’Ente non c’è più, ma continua a mungere i contribuenti. Non faccio nessun altro commento  sembrandomi superfluo .
CASO N°. 2:  con la riforma costituzionale, così tenacemente voluta da Renzi, anche il Senato non viene affatto soppresso. E’ un tema sul quale, amici miei, è necessario essere  chiari! Ci saranno, anche dopo la riforma renziana,  cento persone che chiameremo con il titolo di Senatore della Repubblica. Ma l’elezione  di questi Senatori (esclusi i Senatori a vita)  non avverrà più nei seggi elettorali comunali  come avveniva finora, ma nelle aule dei Consigli regionali!   
L’elezione del nuovo Senato voluto da Renzi, amici miei, giuridicamente, a differenza di quanto avveniva finora,  non sarà più di I° grado ma  di II° grado. Elezione non più diretta ma indiretta.

CASO N°. 3: sappiamo tutti com’è andata a finire l’Amministrazione della nostra Capitale! Il Sindaco Marino si è dimesso e, legge alla mano, una volta nominato il Commissario, alla prossima primavera anche i cittadini romani  dovrebbero essere chiamati a rinnovare la loro Amministrazione eleggendo un nuovo Sindaco e un nuovo Consiglio Comunale.  Invece, ecco che il Partito Democratico riesce a mescolare, ancora una volta, sacro e profano.
Rodolfo: in che senso? Cosa vuoi dire?
Giacomo: il Senatore del Partito Democratico Luigi Zanda,  ora divenuto un fedelissimo di Renzi, fedelissimo a tal punto da ricoprire la carica di capogruppo dei Senatori del Partito Democratico ha avanzato l’idea di rinviare le elezioni romane. Un’idea che al momento sembra comunque essere stata accantonata per le immediate reazioni degli altri Partiti.
Rodolfo: cosa ha detto il Sen. Zanda?
Giacomo: mescolando politica e religione ha detto che “sarebbe molto importante far svolgere le elezioni nella Capitale dopo la fine del Giubileo. Tenere la campagna elettorale per qualche mese in contemporanea al pellegrinaggio di milioni di visitatori esporrebbe Roma a pericoli molto seri”.

Ennio: amici…. lasciatemelo dire: un capolavoro di ipocrisia! E se finito il Giubileo il Papa si dimettesse, forse dovremmo rinviare ulteriormente le elezioni romane in attesa dell’esito del nuovo Conclave?
Giacomo: condivido l’affermazione dell’amico Ennio. Prof. Vezio….vedo che vuole intervenire, a lei la parola.
Vezio: il bello è che  tutta questa vicenda  vede come protagonista un Partito che si autodefinisce  “Democratico”.  Vedete….l’esperienza ci insegna che oggi non c’è nessuno che non si dichiari democratico, indipendentemente dalle sue opinioni politiche; siano esse di centro, di destra o di sinistra.  Addirittura Regimi politici di ogni genere e lontani mille miglia dalla vera democrazia, sia  nell’Europa orientale che in America latina, si autodefiniscono “Democrazie”. E tuttavia ciò che ognuno di questi Regimi dice e fa, non sempre risponde  ai canoni di una vera “Democrazia”.
La democrazia è diventata una di quelle parole omnibus usata in ogni latitudine del globo terrestre perché   sembra donare un’aura di legittimità alla vita politica moderna: costituzioni, governi,  leggi, politiche e decisioni di ogni genere  sembrano le più sagge,  le più appropriate e le più illuminate quando sono  vengono definite “Democratiche”.
Giacomo: personalmente non posso non condividere il pensiero del Prof. Vezio.
Vezio: amici, la serietà ci impone di essere chiari: se non necessariamente dove si tengono elezioni c’è democrazia, tuttavia senza elezioni senz’altro non c’è democrazia. Se pensiamo che persino i regimi totalitari fanno spesso ricorso alle elezioni per conseguire una qualche legittimazione e per poter dimostrare di avere sostegno pubblico, diventa difficile comprendere quale sia lo spirito che anima la strategia finora seguita da Renzi con i tre casi così puntualmente e dettagliatamente sopposti alla nostra attenzione dall’amico Giacomo. Trattasi di tre casi che mi inducono a concludere, per non annoiarvi,  sostenendo che:
-la riforma del Senato, per quanto riguarda il sistema per l’elezione dei suoi componenti, costituisce senz’altro un restringimento del concetto di democrazia.
-l’aggettivo “democratico”, di cui oggi si fregia il Partito di cui Renzi è il Segretario, oggi risulta essere senza dubbio alcuno il meno appropriato, a meno che oggi, a differenza che nel passato,  votare  non sia più necessariamente democratico.
-talvolta ci sono storie più grandi di noi  - e la Democrazia è una di queste – che bisogna studiare e saper leggere per conoscerle bene, così da poterle maneggiare con la necessaria accuratezza. Un insegnamento che non dobbiamo giammai ignorare.
(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


giovedì 8 ottobre 2015

      MARINO,  IL  PARTITO  DEMOCRATICO  E LE COOPERATIVE
                                         ECHI DAL PARLAMENTO 
                 
On. Straccio: collega Cencio come mai il Sindaco Marino…
On. Cencio: cosa vuoi dire?
On. Straccio: come mai, stavo dicendo, il Sindaco Marino è stato abbandonato o scaricato – scegli tu il verbo più approprriato – dal  Partito Democratico che è il suo stesso partito.
On. Cencio: caro collega…. Marino non è un vero politico e quindi non aveva capito.
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio che non doveva toccare le Cooperative senza nel contempo trovare una sponda nello stesso Partito Democratico.
On. Straccio: e perché?
On. Cencio: toccare le Cooperative è come toccare il filo alta tensione!

gcastronovo.blogspot.it 

mercoledì 7 ottobre 2015

SUA SANTITA’ PAPA FRANCESCO: DOPO IL SINDACO MARINO…… ANCHE IL PARLAMENTO ITALIANO.
                                          ECHI DAL PARLAMENTO
On. Straccio: caro collega….siamo ridotti proprio male!
On. Cencio: Perché? Cosa ti è successo?
On. Straccio: niente di propriamente personale….
On. Cencio: e allora?
On. Straccio: solo tu non hai sentito cosa ha detto Papa Francesco del Parlamento Italiano?
On. Cencio: cosa ha detto?
On. Straccio: dando il via ai lavori sinodali ha affermato che “il Sinodo non è un Parlamento”.  Lasciamelo dire…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: non è che poi il Sommo Pontefice abbia torto! Siamo caduti proprio in basso!
On. Cencio: in effetti anche nelle Aule parlamentari si riscontra molto spesso poca dimestichezza con la buona educazione.
On. Straccio: quanto successo al Senato l’altro ieri, in effetti, sta a confermarlo e il Papa con questa affermazione l’ha certificato.
gcastronovo.blogspot.it


martedì 6 ottobre 2015

       ALTO LIVELLO DI VOLGARE INCIVILTA’ NEL NOSTRO PARLAMENTO
                                      Dopo i gesti sessisti nel Senato della Repubblica
                                                   gli elettori chiedono ai Senatori:
                                      “avete nuove occasioni di riflessione  da PORCI?”
         gcastronovo.blogspot.it


sabato 3 ottobre 2015

                                           AUMENTO DEL  P. I. L.  -  L’ITALIA  RIPARTE.   SARA’  VERO?
                                                            Echi dal  Parlamento

On. Straccio: hai sentito il Presidente del Consiglio Renzi?
On. Cencio: questa volta ha detto qualcosa di interessante?
On. Straccio: è, a dir poco, euforico per il significativo aumento del P. I. L. nazionale. Dice, infatti,  che quest’aumento, anche se dello 0, .., gli darà possibilità di manovra presso la Commissione Europea, così da poter chiedere un allentamento dei vincoli di bilancio 2016.
On. Cencio: non poteva essere diversamente!
On. Straccio: in che senso?
On. Cencio: da quando è stato stabilito che anche l’aumento del traffico della malavita ( traffico di droga, prostituzione, commercio illegale, mafia capitale…) deve essere tenuto nella dovuta considerazione per determinare il P. I. L. nazionale, è evidente che quest’ultimo non  poteva che aumentare.
On. Straccio: quindi vuoi dire….
On. Cencio: voglio dire che  “più aumentano  malavita e malaffare, più aumenta il P. I. L. nazionale”.
On. Straccio: come quasi sempre avviene in Italia, ancora una volta è il retroscena a battere la scena.

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 1 ottobre 2015

                                 STORIA DI UN MANCATO INVITO
                             PAPA FRANCESCO-SINDACO MARINO

Si potrebbe andare in U.S.A. a far visita al Papa.
Vengo anch’io. No, tu no.
Per vedere se in America poi amano il Papa
e gridare viva, viva Papa Francesco,
e vedere di nascosto l’effetto che fa.

Vengo anch’io. No, tu no.
Vengo anch’io. No , tu no.
Vengo anch’io. No, tu no.
Ma perché? Perché no.

Si potrebbe  andare in U.S.A.  ora che è autunno.
Vengo anch’io. No, tu no.
C’è Gabrielli che risolve i problemi di Roma
e scoprire che alla metro crolla anche il soffitto
e vedere di nascosto Esposito che fa.

Crollo anch’io. No, io no.
Crollo anch’io. No, io no.
Crollo anch’io, no, io no.
Ma perché? Perché  no.

Si potrebbe poi sperare in un nuovo Giubileo.
Spero anch’io. Si, io si.
Che decreti  di prorogare  i Sindaci in carica.
Una proroga che duri fino al duemila e ventotto
e  vedere di nascosto il nostro Renzi che fa.

Spero anch’io. Si, io si.
Spero anch’io. Si, io si.
Spero anch’io. Si, io si.
Ma perché? Perché  si!

Si potrebbe poi sperare nella caduta di Renzi.
Spero anch’io. Si, io si.
Per vedere se Bersani poi piange davvero.
E capire se per D’Alema è un nuovo genetliaco
e vedere di nascosto la Boschi che fa.

Vengo anch’io. No, tu no.
Piango anch’io. No, tu no.
Spero anch’io. No, tu no.
Ma perché? Perché no.

(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

lunedì 28 settembre 2015

                              TASSE CHE VANNO  TASSE CHE VENGONO
                                     LA DOMANDA DELLA SETTIMANA

Che vale la promessa riduzione della tassazione sulla casa promessa da Governo,
 se poi  lo stesso Governo ci comunica che per ridurre la spesa pubblica
 taglierà  208  prestazioni sanitarie?
gcastronovo.blogspot.it


domenica 20 settembre 2015

SERVONO ANCORA A QUALCOSA IL NOSTRO PARLAMENTO E LA SOVRANITA’ DEL POPOLO?

              UNA RIFLESSIONE SULL’OPINIONE DI STALIN


Giacomo: prof. Vezio…. abbiamo notato  che da alcuni giorni trascorre ore intere in   quel silenzioso luogo di studio  qual’è la biblioteca del nostro Circolo della Concordia. Ho notato….
Vezio: dimmi pure.
Giacomo: ho notato che legge con molta attenzione, sottolinea, prende appunti ….Cosa sta leggendo di così interessante?
Vezio: gli scritti di Stalin che cercavo da tempo e che  con un pizzico di fortuna ho trovato nella Civica Biblioteca. Ho preso in prestito il X° volume dove sono raccolti gli scritti e i discorsi del 1927.
Marco: di Stalin? Come mai?
Vezio: sono stato spinto dalle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sul ruolo effettivamente oggi svolto dal nostro Parlamento.
Giacomo: il nostro Beppe di analisi ne fa una  al giorno. Cosa ha detto in particolare da attirare la sua attenzione?
Vezio: in effetti il Beppe questa volta è stato impietoso più del solito, anche se non a torto,  nell’analizzare l’attuale funzionamento del nostro Parlamento quando dice  che “il Parlamento potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro…o lo seppelliamo o lo rifondiamo…La scatola di tonno è vuota. Dobbiamo chiederci se abbia ancora un senso. Va riformato, abolito?. Una cosa è certa: oggi non serve praticamente a nulla”.
Giacomo: amici, permettete che esprima il mio pensiero. Beppe Grillo non ha parlato affatto a vanvera come qualcuno potrebbe essere indotto a pensare.. Basta osservare l’andamento dei lavori parlamentari per la riforma costituzionale: Parlamentari che discutono una riforma così importante, quale quella costituzionale, non possono essere ricattati con lo spauracchio della  non ricandidatura – ricordiamoci che Renzi ricopre il duplice incarico di Presidente del Consiglio e di Segretario del Partito Democratico - se non votano la “proposta di riforma costituzionale nei termini  così tenacemente imposti da Renzi” .  Per non parlare di quei Parlamentari sparsi in tutti i Partiti, e sono tanti, che temono di non maturare il diritto alla pensione (i Parlamentari lo chiamano vitalizio) se Renzi di fronte ad un’eventuale bocciatura  parlamentare della  sua “proposta” Renzi scegliesse  di interrompere la legislatura per andare al voto anticipato. Scusi prof. per l’interruzione. Riprenda la parola.
Vezio: vi invito, amici miei, a riflettere su quest’ulteriore e forse più  interessante analisi fatta sempre da Beppe Grillo : “il Parlamento , luogo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini…Il Parlamento può sfiduciare il Governo che è l’unico titolato a farlo (art. 94 Costituzione) Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi.
 Dobbiamo riflettere, ancora, sul fatto che anche Renzi “è salito” a Palazzo Chigi senza alcun voto di sfiducia verso il Governo Letta. Ritornando all’avvento di Monti sulla scena politica italiana Beppe Grillo prosegue la sua analisi  affermando che “vuolsi così colà dove si puote”.
Giacomo: sono parole che dovrebbero farci riflettere nel momento in cui il Parlamento si accinge a discutere di revisione della Costituzione!  Scusi prof. se torno alla domanda iniziale chiedendole di spiegarci cosa c’entri tutto ciò con gli scritti di Stalin.
Vezio: un po’ di pazienza e vedrete che c’entra. Eccome!
Ennio: prof. ho seguito in religioso silenzio quanto finora ci ha detto e devo confessarle che mi incuriosisce sempre più! Sviluppi il suo argomentare
Vezio: amici miei…questa volta quella di Grillo è un’analisi, se volete, alquanto impietosa, ma  non è che poi sia  tanto originale!
Giacomo: prof. cosa vuol dire?  Il discorso si fa sempre più interessante.
Vezio: l’analisi sul ruolo del Parlamento svolta da Grillo, era già stata sviluppata da Stalin fin dal 1927.
Giacomo: devo confessare, prof. Vezio e amici tutti, che non ho mai avuto occasione di leggere nulla sull’argomento!
Vezio: eppure un po’ di pazienza ancora e capirai, caro Giacomo, quanto quella di Stalin sia una analisi molto istruttiva ai  fini del nostro discorso! Una analisi capace di farci comprendere la caduta (meglio dire la cacciata) di  Berlusconi da Palazzo Chigi e l’avvento del Governo Monti sotto l’attenta regia della finanza internazionale e del Presidente della Repubblica Napolitano che già nell’estate del 2011 preparava nelle ovattate stanze del Quirinale  l’avvento di Monti a Palazzo Chigi e poi, con qualche  giorno di anticipo, aveva provveduto a nominarlo Senatore a vita.
Giacomo: prof. ha questo scritto di Stalin a portata di mano?
Vezio: ho trascorso, come vi stavo dicendo, alcuni giorni nella nostra Civica  Biblioteca proprio per questo e con un po’ di fortuna ho trovato ciò che cercavo.  Trattasi del X volume (1927) delle Opere complete  di Stalin, in Italia pubblicate da Rinascita nel 1953.
Giacomo: qual’é l’opinione di Stalin sull’istituzione parlamentare?
Vezio: nel settembre del 1927 il nostro Stalin, intervistato in occasione di un incontro con una delegazione operaia U. S. A.,  dice che “nei paesi capitalistici ….nonostante l’esistenza di parlamenti democratici,   i governi sono controllati dalle grandi banche. I Parlamenti dichiarano che sono loro a controllare i governi. In realtà invece avviene che la composizione dei Governi è fissata in precedenza dai maggiori consorzi finanziari, i quali controllano anche l’operato dei Governi. Tutti sanno che in nessuna potenza capitalistica può essere formato un gabinetto contro la volontà dei maggiori magnati della finanza. E’ sufficiente una piccola pressione finanziaria perché i ministri volino via dai loro posti come fuscelli….”  Hai capito caro Giacomo? Avete capito amici miei?
Amici…consentitemi richiamare un’altra vicenda che avvalorerà, ancor di più, la previsione di Stalin. Come abbiamo ricordato nei giorni scorsi il prossimo 27 settembre si svolgerà in Catalogna un referendum popolare  che dovrebbe aprire, in caso di esito positivo, le porte alla dichiarazione di piena indipendenza della Catalogna nei confronti della Spagna. Senonché due grandi associazioni  del settore bancario spagnolo hanno minacciato di ritirarsi dalla Catalogna se la stessa diventerà indipendente motivando tale decisione con il fatto che “il voto favorevole all’indipendenza pone seri problemi legali a tutte le banche operanti in Catalogna”.
Come vedete la previsione di Stalin fu profetica;  ma è sempre più attuale in Italia come in Spagna.
Ennio: fa impressione vedere come la “caduta”, meglio dire con Lei la “cacciata”  dell’ultimo Governo Berlusconi nei frenetici giorni del novembre 2011, abbia ricalcato  alla lettera la prassi teorizzata dal grande capo del Comunismo Sovietico!
Giacomo: la vicenda catalana ci dimostra come la finanza impatti addirittura, prima che sulla politica, direttamente sulla sovranità elettorale. La messa in fuori gioco della sovranità popolare è il segno più evidente di come in definitiva sia sempre la finanza a tirare le fila nelle vicende che interessano la vita degli Stati..
 Vezio: non a torto Grillo afferma che “vuolsi così colà dove si puote”. Tornando all’Italia non posiamo non evidenziare come con l’avvento del Governo Monti abbiamo infatti assistito  alla finanziarizzazione  della politica italiana, costretta ad eseguire le decisioni prese al di fuori dei confini italiani. Il Governo Monti, ricordatevelo, ha fatto del nostro Parlamento un organo chiamato a registrare decisioni prese altrove senza tener minimamente conto della specifica situazione del nostro Paese. Emblematica in tal senso la triste vicenda che ha come protagonisti  più di 400.000   persone - definite esodati – che in una notte si sono ritrovati, con una decisione con valore retroattivo,  senza stipendio e senza una pensione. E tutto ciò, amici miei, alla faccia della certezza del diritto.
Giacomo: prof. mi permetta una domanda: in che termini è cambiata la situazione per il nostro Parlamento con l’avvento del Governo Renzi? Penso che le cose non siano migliorate, poi, così tanto!
Vezio: condivido  il tuo pessimismo. Ma il problema, amici miei, è che con l’avvento di Renzi al Governo lo svuotamento del ruolo del nostro Parlamento lungi dal subire la tanto auspicata frenata si è invece ulteriormente aggravato ed ha raggiunto il culmine quando è stata posta la questione di fiducia sulla legge elettorale e, decisone ancora più grave, con le inammissibili pressioni sui Parlamentari, lesive della loro autonomia decisionale,  come ha bene ricordato l’amico Giacomo, perché  approvassero  la legge di riforma costituzionale nei termini imposti da Renzi. Ricordatevi, amici miei, che il termine Parlamento ha la stessa radice del verbo parlare: vuol dire che il Parlamento dovrebbe essere la sede dove si parla,  si confrontano idee, si discute sulla possibile soluzione da adottare. Quando invece il Governo pone la questione di fiducia su una proposta di legge presentata proprio dal Governo, vuol dire che il Parlamento non discute. Vuol dire che la legge solo formalmente risulterà approvata al Parlamento che di fatto non fa altro che ratificare un testo presentatogli dal Governo senza possibilità di apportarvi alcuna modifica. E in questo Grillo ha pienamene ragione quando parla di “spossessamento del ruolo del Parlamento”.
Giacomo: aldilà del linguaggio al quale oramai Grillo ci ha abituati, il suo pensiero  richiama – e in ciò ha pienamente ragione -  quello del grande capo sovietico!.
Vezio: per non parlare del famigerato spread, messo lì da Monti  a pendere giorno e notte sulla testa degli italiani e dei  Parlamentari tutti come la famosa “spada di Damocle”.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


giovedì 10 settembre 2015

           SCAFISTI, COOPERATIVE E  IMMIGRATI: LE CONTRADDIZIONI DELLA VITA

                                      (ECHI DAL PARLAMENTO)


On. Straccio: collega ho notato….
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: gli affari degli scafisti e delle Cooperative italiane interessate alla gestione del problema immigrati sono ormai un mercato stabile che, anche grazie ai continui arrivi, non conosce sosta e va a gonfie vele.
On. Cencio: però…
On. Straccio: però……che cosa?
On. Cencio: quante contraddizioni ci presenta la vita! Sono i gommoni che ospitano gli immigrati per la traversata,  sgonfi  e senza vele, che continuano a fare naufragio.

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 3 settembre 2015

EVOLUZIONE  DELL’ON. PICIERNO: DALLE LEZIONI DI ECONOMIA DOMESTICA ALLE LEZIONI  SULLA FENOMENOLOGIA DELL’INNAMORAMENTO
                                          ECHI   DAL   PARLAMENTO                        

On. Straccio: collega Cencio….
On. Cencio: dimmi.
On. Straccio: hai visto l’altra sera la puntata di   “IN ONDA”,  condotta dai giornalisti Labbate e Parenzo sulla rete   LA7?
On. Cencio: No! Si discuteva qualcosa di interessante?
On. Straccio: direi piccante o, se vuoi, al peperoncino.
On. Cencio: in che senso?
On. Straccio: l’On. Picierno del P. D. e renziana dichiarata, ha strapazzato il leader della Lega Matteo Salvini dicendogli, dinanzi  agli esterrefatti conduttori  che ha delle “difficoltà con le donne, specie se giovani”.
On. Cencio: ma qual’era l’argomento della puntata?
On. Straccio: l’omicidio dei due coniugi a Palagonia e l’ormai tristemente famoso centro immigrati  di Mineo che oggi, per la gioia di Cooperative e appaltatori, conta più di 3.000 ospiti.
On. Cencio: intervento non pertinente al tema!  Evidentemente la Picierno ha molte frecce in faretra: dopo averci dato lezioni di economia domestica spiegandoci come fare la spesa per due settimane con 80 €, ora si cimenta a fare concorrenza al prof. Francesco Alberoni che scritto più di un volume sulla fenomenologia dell’innamoramento.

gcastronoov.blogspot.it 

lunedì 31 agosto 2015

Ricorrendo l’anniversario della morte dell’Arcivescovo di Milano, Card. Carlo Maria Martini, vogliamo ricordare alcuni passaggi del discorso alla Città in occasione della festa del Patrono di Milano sant’Ambrogio.
Correva l’anno 1986.

“Alleanze occulte e spartizioni sotterranee”

“Camere oscure del Palazzo”

“Menzogne e coperture”

“Degrado della politica”

“I Partiti stanno divorando le Istituzioni”

“Tempo i prossimi vent’anni il degrado del sistema avrà tolto l’ossigeno alla democrazia”

La parola al lettore


gcastronovo.blogspot.it

venerdì 28 agosto 2015

                        FUNERALI  CASAMONICA:  ECHI  DAL  PARLAMENTO

On. Straccio: collega Cencio… hai saputo?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: il Prefetto Gabrielli ha commentato il funerale del Sig. Casamonica Vittorio parlando di “vicenda gravissima, ma non rotolerà alcuna testa”.
On. Cencio: allora?
On. Straccio: tutti in carrozza!
On. Cencio: per andare dove?
On. Straccio: alla manifestazione che il  Partito Democratico terrà nella Piazza dove si affaccia  la Chiesa di San Giovanni  Bosco dove è stato reso l’estremo saluto al Sig. Casamonica.
On. Cencio: scopo della manifestazione?
On. Straccio: si tenterà, non parlando più di Cooperative e dei loro affari, né del commissariamento del Municipio di Ostia,  di accreditare l’idea che Mafia Capitale alla fine sia riconducile, con buona pace per tutti,  a Vittorio Casamonica.

gcastronovo.blogspot.it

mercoledì 26 agosto 2015

           QUANDO  L’IMMIGRATO  PASSA  DALLA PADELLA  ALLA  BRACE

Ennio: è proprio vero!  I migranti, venendo in Italia, passano molto spesso dalla padella alla brace.
Marco: cioè? Illustra meglio il tuo pensiero.
Ennio: per me è intollerabile, e sono sicuro che lo è per tutti voi, che in Italia un immigrato debba morire
raccogliendo ortaggi per 12/14 ore consecutive al giorno!
Romano: è senz’altro merito dei mezzi d’informazione aver fatto conoscere all’opinione pubblica questa piaga che oramai ha assunto livelli tali da poter essere qualificata sfruttamento dell’uomo.
Giacomo: permettimi Romano: è molto di più dello sfruttamento!  Questa è schiavitù! Se poi consideriamo che vengono retribuiti con una paga di 2 € l’ora, chi mai potrà negare che questa sia schiavitù allo stato puro? Prof. Vezio…può illustrarci il suo pensiero?
Vezio: non possiamo non constatare  come finora il Governo abbia dimostrato molto interesse nel l’approntare delle unità navali  per portarli nel nostro Paese; è mancata, però, altrettanta sollecitudine nell’attivare  i necessari controlli per evitare che lavorassero in nero e che venissero utilizzati come schiavi.
E’ una vicenda che porta alla luce come anche nel nostro Paese  siano ancor oggi calpestati i più elementari diritti umani.
Rodolfo: non possiamo non condividere l’analisi del prof. Vezio.
Vezio: i casi evidenziati dall’amico Ennio gettano un’ombra funesta sull’ operato del Governo,   tale da oscurare gli aspetti  positivi , “MAFIA CAPITALE” E ATTIVITA’ DI NON POCHE COOPERATIVE a parte,  dell’operazione “Mare Nostrum” .  E’ un fenomeno che ha assunto i caratteri della schiavitù e quindi come tale va affrontato sia dal legislatore che dalla giustizia.
Spetta al Governo impedire che continui questo losco mercato della manodopera in agricoltura. L’Italia merita di essere ricordata per gli atti di generosità che hanno costellato l’operazione “Mare Nostrum”!
Relativamente poi al ruolo dell’informazione, molto opportunamente evidenziato dall’amico Romano, consentitemi quest’ulteriore considerazione: sarebbe necessaria una iniziativa del nostro Governo per informare le persone che intendono venire in Italia della criticità di cui noi qui stiamo oggi discutendo. La considero un’iniziativa più efficace di quelle finora utilizzate per convincere  tante persone a non venire in Italia.
Quest’opera di informazione attraverso stampa e video dovrebbe essere portata avanti dai singoli Governi  e dalle  Chiese locali  che svolgono la loro missione nelle regioni colpite da quest’ondata migratoria.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


mercoledì 19 agosto 2015

              SERVE ANCORA A QUALCOSA IL NOSTRO PARLAMENTO?

On. Straccio: collega Cencio…., scusa se ti disturbo in questo silenzioso luogo di studio  qual’è la biblioteca della Camera dei Deputati.
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: noto che leggi con molta attenzione, sottolinei, prendi appunti ….Cosa stai leggendo?
On. Cencio: gli scritti di Stalin.
On. Straccio: di Stalin? Come mai?
On. Cencio: sono stato spinto dalle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sul ruolo effettivamente svolto dal nostro Parlamento.
On. Straccio: in effetti il Beppe questa volta è stato impietoso più del solito nelle sue accuse al nostro Parlamento quando dice  che “il Parlamento potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro…o lo seppelliamo o lo rifondiamo…La scatola di tonno è vuota. Dobbiamo chiederci se abbia ancora un senso. Va riformato, abolito?. Una cosa è certa: oggi non serve praticamente a nulla”
On. Cencio: mi sembra altrettanto – e forse più -  interessante quest’ulteriore analisi: “il Parlamento , luogo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini…Il Parlamento può sfiduciare il Governo che è l’unico titolato a farlo (art. 94 Costituzione) Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi. Prosegue la sua analisi sull’avvento del Governo Monti affermando che “vuolsi così colà dove si puoté”.
On. Straccio: sono parole che dovrebbero farci riflettere nel momento in cui ci accingiamo a discutere di revisione della Costituzione!  Scusami se torno alla domanda iniziale chiedendoti cosa c’entri tutto ciò con gli scritti di Stalin.
On. Cencio: c’entra, eccome!
On. Straccio: mi incuriosisci sempre più! Spiegami.
On. Cencio: questa volta quella di Grillo è un’analisi, se vuoi, alquanto impietosa, ma  non è che poi sia  tanto originale!
On. Straccio: cosa vuoi dire? Mi incuriosisci ancor di più.
On. Cencio: l’analisi sul ruolo del Parlamento, nei termini svolta da Grillo, era già stata svolta da Stalin fin dal 1927.
On. Straccio: devo confessarti che non ho mai avuto occasione di leggere nulla sull’argomento!
On. Cencio: eppure devo confessarti, caro Collega, che quella di Stalin è una analisi molto istruttiva ai nostri fini! Una analisi capace di farci comprendere la caduta (meglio dire la cacciata) di  Berlusconi da Palazzo Chigi e l’avvento del Governo Monti sotto l’attenta regia della finanza internazionale e del Presidente della Repubblica Napolitano cha già con qualche  giorno di anticipo aveva provveduto a nominarlo Senatore a vita.
On. Straccio: hai questo scritto di Stalin a portata di mano?
On. Cencio: sono qui in biblioteca proprio per questo e con un po’ di fortuna ho trovato ciò che cercavo. Vedi, trattasi del X volume (1927) delle Opere complete  di Stalin, in Italia pubblicate da Rinascita nel 1953.
On. Straccio: qual’é l’opinione di Stalin sull’istituzione parlamentare?
On. Cencio: nel settembre del 1927 il nostro Stalin, intervistato in occasione di un incontro con una delegazione operaia U. S. A.,  dice che “nei paesi capitalistici ….nonostante l’esistenza di parlamenti democratici,   i governi sono controllati dalle grandi banche. I parlamenti dichiarano che sono loro a controllare i governi. In realtà invece avviene che la composizione dei governi è fissata in precedenza dai maggiori consorzi finanziari, i quali controllano anche l’operato dei governi. Tutti sanno che in nessuna potenza capitalistica può essere formato un gabinetto contro la volontà dei maggiori magnati della finanza. E’ sufficiente una piccola pressione finanziaria perché i ministri volino via dai loro posti come fuscelli….”  Hai capito?
On. Straccio: fa impressione vedere come la “caduta”, meglio dire “cacciata”  dell’ultimo Governo Berlusconi nei frenetici giorni del novembre 2011, abbia ricalcato  alla lettera la prassi teorizzata dal grande capo del Comunismo Sovietico!
On. Cencio: non a torto Grillo afferma che “vuolsi così colà dove si puoté”. Con l’avvento del Governo Monti abbiamo infatti assistito  alla finanziarizzazione  della politica italiana, costretta ad eseguire le decisioni prese al di fuori dei confini italiani. Il Governo Monti, ricordalo, ha fatto del nostro Parlamento un organo ridotto a registrare decisioni prese altrove senza tener minimamente conto della specifica situazione del nostro Paese. Emblematica in tal senso la triste vicenda dei 400.000 esodati.
On. Straccio: condivido  la tua analisi. Ma il problema, caro collega, è che con l’avvento di Renzi al Governo la crisi del nostro Parlamento lungi dal subire la tanto auspicata frenata si è invece ulteriormente aggravata ed ha raggiunto il culmine quando è stata posta la questione di fiducia sulla legge elettorale e, decisone ancora più grave, anche sulla legge di riforma costituzionale. Ricordati, caro Cencio, che il termine Parlamento ha la stessa radice del verbo parlare: vuol dire che il Parlamento dovrebbe essere la sede dove si parla, ci si confronta, si discute sulla possibile soluzione da adottare. Quando invece il Governo pone la questione di fiducia su una proposta di legge presentata proprio dal Governo, vuol dire che il Parlamento non discute. Vuol dire che la legge solo formalmente risulterà approvata al Parlamento che di fatto non fa altro che ratificare un testo presentatogli dal Governo senza possibilità di apportarvi alcuna modifica. E in questo Grillo ha pienamene ragione quando parla di “spossessamento del ruolo del Parlamento”.
On. Cencio: aldilà del linguaggio al quale oramai Grillo ci ha abituati, il suo pensiero  richiama – e in ciò hai pienamente ragione -  quello del grande capo sovietico!.
On. Straccio: per non parlare del famigerato spread, messo lì a pendere giorno e notte sulla testa degli italiani e di noi Parlamentari come la famosa “spada di Damocle”.
(Voci dal Parlamento)

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 6 agosto 2015

                                     BERE,  LETTURA:  DIFFERENTI  EFFETTI

                                                            Ludovico: prof. Vezio …
                                                            Vezio: dimmi….
                                                            Ludovico: perché consiglia agli amici di bere con moderazione?
                                                            Vezio:  perché devi sapere che il bere crea dipendenza.
                                                            Ludovico: e perché, invece, a noi consiglia sempre di leggere?
                                                            Vezio: perché dovete sapere, amici miei, che la lettura crea indipendenza.
                                                           (dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

                                                            gcastronovo.blogspot.it 

domenica 2 agosto 2015

                                           LA  BUONA  SCUOLA  DI  RENZI
                                                       ECHI DAL TRANSATLANTICO

On. Straccio: collega Cencio….nelle mattinate di questi giorni inaspettatamente sono spuntati  banchi di nebbia nelle vallate tosco/emiliane.
On. Cencio: quando il tempo fa le bizze è il caso di interpellare il Centro METEO.
On. Straccio: NO, ha chiarito tutto il Presidente Renzi in persona da Palazzo Chigi.
On. Cencio: e cosa ha detto?
On. Straccio: ha diramato il seguente comunicato: “se ci sono banchi di mezzo vuol dire, amici miei, che incomincia a dare i suoi frutti la mia buona scuola”.

gcastronovo.blogspot.it

domenica 19 luglio 2015

                                                           MATTEO   RENZI

ERASMO D’ANGELIS ,Il neo-direttore del  quotidiano fondato da Gramsci  “ L’Unità” ha dichiarato a  “Il Venerdì” , l’allegato al quotidiano  Repubblica del 17 luglio 2015, che:

“Matteo in azione è come il Risorgimento, come la Resistenza, il boom economico…non la voglio fare troppo grande, ma siamo in una fase simile”.

Dr. D’ANGELIS mi permetta che aggiunga anch’io qualcosa:

MATTEO E’ IL RINASCIMENTO
MATTEO E’ IL PERICLE DI FIRENZE
MATTEO E’ IL SOLONE D’ITALIA
MATTTEO E’ IL ROTTAMATORE DELLE TASSE
MATTEO E’ L’AVVENIRE DEL NOSTRO PAESE

gcastronovo.blogspot.it

sabato 18 luglio 2015

                    INTERCETTAZIONI TRELEFONICHE: CASO CROCETTA
Ennio:  amici… che ne dite?
Mario: di che cosa?
Ennio: della “bufera” che sta investendo il presidente della Regione Sicilia On. Crocetta. Ma secondo voi le intercettazioni telefoniche vengono effettuate solo per le indagini giudiziarie?
Giacomo: io, da sempre, ho sulla questione un’idea mia personale .
Federico: e qual’é?
Giacomo: tempi e modalità sia dell’acquisizione, sia della divulgazione sono scelti molto spesso  a seconda delle persone che si vogliono colpire.
Federico: la tua è un’affermazione molto preoccupante.
Giacomo: sarà preoccupante, ma molti casi del passato ci dicono che  è avvenuto proprio questo. Pensate ancora un po’: quante volte s’è trattato di polpette avvelenate?
Mario: non pensavo a tanto.
Ennio: prof. Vezio….lei cosa ne pensa?
Vezio: amici….tutto è possibile! Non vorrete pensare che i Tribunali siano luoghi ameni o Santuari Mariani e gli addetti ai lavori umili e irreprensibili fraticelli di San Francesco?
(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

domenica 5 luglio 2015

CASO GRECIA: E SE IL VERO TALLONE D’ACHILLE DELL’EUROPA FOSSE ANCHE ETICO/RELIGIOSO?

Romano: amici… non so se avete notato anche voi.
Totò: che cosa?
Romano: come il nuovo Governo greco, guidato da Alexis Tsipras, fatichi non poco a trovare alleati, tra i  Paesi europei,  disposti ad appoggiare le sue richieste per rinegoziare il debito pubblico e allentare i piani di austerity che risultano non più sostenibili dal popolo greco.
Franco: in effetti, anche a causa dell’enorme debito sovrano della Grecia, che oramai ha superato i 300 miliardi di euro, il gioco si sta facendo troppo pericoloso per tutti e alla fine si corre il rischio che nessuno ne esca vincitore.
Romano: in verità il problema che volevo sottoporre alla nostra riflessione parte da una constatazione finora non adeguatamente evidenziata dalla stampa.
Alessio: quale?.
Romano: oramai risulta chiaro come Germania, unitamente all’Olanda, alla Danimarca, alla Finlandia formino un gruppo  caratterizzato da un comune atteggiamento di freddezza, per non dire di  aperta ostilità, verso i Paesi con un elevato debito sovrano come la Grecia, l’Italia, la Spagna, il Portogallo.
Giacomo: caro Romano, nel condividere la tua osservazione ritengo che la stessa non sia stata ancora attentamente esaminata così come invece meriterebbe. In effetti, tra i Paesi nordici da te citati si sta diffondendo sempre più un pericoloso atteggiamento di diffidenza  e progressiva chiusura nei confronti delle richieste di aiuto da parte dei paesi mediterranei con elevati debiti sovrani che per loro risulta sempre più difficile onorare. Prof. Vezio chiediamo il suo aiuto per esaminare insieme a lei il problema evidenziato  dall’amico Romano.
Vezio: amici miei… oggi nell’Europa di Schengen  finalmente quasi  senza frontiere, e dove si tende a   mandare in soffitta una volta per tutte le ultime frontiere ancora esistenti,  purtroppo sta venendo su   una nuova frontiera molto più pericolosa di quelle che eravamo abituati a vedere.
Luigi: prof….a che tipo di frontiere si riferisce?
Vezio: si tratta di frontiere che poggiano le loro fondamenta non sul cemento ma su profondi sentimenti etico religiosi. Frontiere che poggiano su fattori, direi,  più spirituali che materiali, ovvero psicologici più che monetari.
Romano: ci può spiegare meglio?
Vezio: i giornali, finora, ci hanno abituato ad affrontare il tema del confronto tra Paesi mediterranei e Paesi nordici prevalentemente, se non esclusivamente, in termini finanziari. Non sarà sfuggito a nessuno di voi come i termini più ricorrenti nel dibattito siano P.I.L., spread, debito, fiscal compact, rapporto debito/P.I.L  e via dicendo.
Giacomo: è vero.
Vezio: è un’impostazione, questa fin qui seguita, alquanto limitativa  che ci impedisce di comprendere appieno la vera essenza del problema. Innanzi tutto, come fin qui è stato ben evidenziato, ai Paesi mediterranei si oppone la Germania e con essa una serie di Stati nordici accomunati dal fattore religioso: il Protestantesimo.
Il fenomeno religioso si sta, in effetti,  sempre più affermando quale elemento più di divisione che di coesione all’interno della Comunità Europea creando di fatto due blocchi nei quali la Germania è di fato simbolo e guida dei Paesi nordici, mentre la Grecia a causa della grave crisi che sta attraversando è diventata il simbolo dei Paesi mediterranei. Questi ultimi costituiscono una realtà economico/sociale caratterizzata dal fatto di avere tutti quanti un elevato debito pubblico, mentre i primi hanno un debito pubblico molto più contenuto. Non solo! Sottopongo alla vostra attenzione quest’ulteriore riflessione: quelli mediterranei sono Paesi a religione prevalentemente cattolica, mentre quelli nordici sono Paesi a religione prevalentemente protestante.
Totò: non posso non constatare come molto raramente l’analisi sia stata  svolta in questi termini. Mi scusi prof. per l’interruzione.
Giacomo: prof. prosegua pure.
Vezio: per comprendere appieno il problema dei rapporti tra i Paesi del Nord e quelli del Sud Europa, al fenomeno religioso va necessariamente associato anche quello linguistico. Dovete sapere, a tal proposito,  che nella lingua tedesca troviamo il termine “schuld” che viene correntemente tradotto con il termine “debito”.
Ma il problema è alquanto più complicato di quanto si possa pensare.  Dovete infatti sapere ….
Giacomo: che cosa?
Vezio: la lingua tedesca include nel termine schuld,  oltre al già ricordato “debito”, anche altri termini di uso abbastanza  comune  tra noi italiani. Tra questi ricordiamo  colpa, misfatto, delitto, obbligo morale.
Non si tratta, amici miei, di semplice differenze semantiche, ma di termini che stanno a testimoniare le profonde differenze etico/culturali che intercorrono tra Cattolici e Protestanti. E poiché in lingua tedesca le parole “debito” e “colpa” sono sinonimi, chi non riesce a onorare un debito è un “colpevole”, ossia una “persona moralmente obbligata” verso il creditore. Secondo questa chiave di  lettura quello che lega creditore e debitore, da rapporto squisitamente monetario diventa anche rapporto etico/morale.
A sostegno della tesi della sinonimia tra “debito” e “colpa” possiamo richiamare  la preghiera del  Padre nostro nella versione ufficiale della Chiesa Cattolica che viene recitato anche nelle funzioni religiose.  Ebbene, trattasi del testo dell’Apostolo Matteo che dice così: “ Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome….dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi  i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori….”
Sinonimia ancor più evidente nel testo del Vangelo di San Luca dove leggiamo: ”Padre, sia santificato il tuo nome, …..perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore….”
Non vi sarà sfuggito come per San Luca il “debito” è di per sé un peccato e viceversa il peccato è un debito.
Anche per la lingua tedesca c’è piena simmetria tra i due termini “debito”  e  “colpa” nel senso che poiché il debito è associato alla colpa, anche la colpa va associata al debito. Altrimenti detto, per la lingua tedesca, il debito è di per sé una colpa e viceversa.
Ora se il debito è l’amaro frutto avvelenato di un peccato, diventa più comprensibile la diffidenza dei Paesi del nord Europa verso i Paesi mediterranei che si saranno macchiati di un peccato che sta alla base del loro debito che, per essere così elevato, da fisiologico è diventato patologico.
Concetti, questi, che fan parte del DNA della Cancelliera tedesca Merkel,  figlia di un Pastore protestante.
Se questo è il quadro di riferimento, sarebbe auspicabile che al tavolo delle trattative che si svolgono in sede europea, accanto all’economista e al giurista sedessero anche lo storico, il sociologo, il filosofo e l’esegeta di testi biblici, ognuno con l’apporto della sua specifica competenza. Solo così potremo avere la migliore soluzione del problema e garantire un futuro più sereno alla nostra Europa.
(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it