CHI NON VUOLE LA TRASPARENZA ALLE PRIMARIE DEL PARTITO
DEMOCRATICO?
Totò: c’è sempre
dell’incomprensibile per la gente comune nel dibattito del Partito Democratico.
Romano: ti riferisci ad un
tema in particolare?
Totò: al tema delle
“elezioni primarie”.
Giacomo: non è una novità
come da nord a sud vengano segnalate
truppe di destra che si recano ai seggi elettorali del Partito Democratico
senza essere iscritti al Partito. E tutto ciò al solo fine di “inquinare” la competizione all’interno di questo
Partito.
Alessio: per non parlare dei
tesserati dell’ultima ora e come scriveva Marco Travaglio tempo addietro sul
settimanale L’Espresso “di code di cinesi pagati 10 euro a testa ai
seggi”.
Giacomo: e così facendo ne va
di mezzo la tanto osannata “democrazia nella trasparenza”! Prof. Vezio c’è un rimedio a tutto ciò?
Vezio: qualche finta lamentela,
a dire il vero, l’ho notata. Ma nessuno adotta l’unica regola di buon senso
capace di ridurre a limiti fisiologici questo scandalo. Una semplice norma di
buon senso da introdurre nello Statuto del Partito Democratico.
Totò: ce la illustri.
Vezio: basterebbe scrivere un
semplice articolo che dica: “possono essere elettori
alle primarie indette dal Partito Democratico, esclusivamente coloro che
risultano regolarmente tesserati al
Partito almeno negli ultimi due anni che precedono le elezioni primarie”. Amici
una norma che non costerebbe nulla!
Totò: eppure non viene
adottata. Perché?
Ludovico: qualcuno, cui forse
conviene questo stato di cose, ha deciso così.
(dai dibattiti al Circolo
della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it