mercoledì 1 aprile 2015


                     ELEZIONI: LE CONSEGUENZE DELL’ASTENSIONE.
    COSA CI INSEGNA IL “LAVARSENE LE MANI” DI PONZIO PILATO?                                                      
Renzo: amici…, più passa il tempo e sempre  più non vorrei recarmi ai seggi elettorali.
Ludovico: come mai?
Renzo: l’eccessivo numero di politici inquisiti e di politici che, tradendo la fiducia loro concessa dagli elettori, cambiano casacca con così tanta facilità, mi sta convincendo sempre più dell’inutilità del mio voto.  Questi politici mi ricordano tanto  i Proci di omerica memoria che gozzovigliavano nella reggia di Itaca durante l’assenza di Ulisse.
Rodolfo: e quindi?
Renzo: devo confessarvi che alle prossime elezioni sono orientato verso l’astensione.
Giacomo: ma la situazione non può che peggiorare se sono in tanti coloro che, pensandola come te, non si recano ai seggi elettorali. Questa ovviamente è la mia opinione personale. Lei…prof. Vezio cosa ne pensa?
Vezio: avrai pure ragione caro Renzo…., ma più ragione ha l’amico Giacomo. Caro Renzo…., permettimi che lo sottolinei,  non è che lavandotene le mani in modo pilatesco riesca a risolvere  i gravi problemi da te evidenziati. Anzi, il tuo “lavartene le mani” aggraverebbe, e di molto, la situazione!
Sappiamo tutti quali furono le conseguenze per Gesù Cristo dopo che Ponzio Pilato “si lavò le mani”: la folla, prendendo in mano la situazione,  gli preferì Barabba  e fu così che   Gesù Cristo finì in croce.
Amici… bisogna saper analizzare i testi evangelici! Ci riservano, ancora, dopo quasi duemila anni, delle sorprese di una tragica attualità, talvolta sconvolgenti.
Puntuale, in tal senso, il cap. 27 del Vangelo di San Matteo dove leggiamo che  “venuto il mattino tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Messolo in catene lo consegnarono a Pilato. Per la festa egli (cioè Pilato) era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta…  Allora Pilato disse loro: volete che vi rilasci il re dei Giudei? Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù ….Tutti urlarono sia crocifisso …. Pilato, visto che non otteneva nulla si lavò le mani davanti alla folla. E  tutto il popolo rispose: “il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli”.
Cari amici…una prima osservazione: quella folla non agì da sola; venne invece organizzata, pilotata e gestita da menti di  persone che non erano, poi, così tanto invisibili: si trattava infatti  dei sommi sacerdoti e degli anziani del popolo, persone che per la posizione sociale occupata erano nella condizione, diremmo oggi,  di “formare l’opinione pubblica”.
Seconda osservazione: avrete notato come  l’evangelista Matteo utilizzi a volte il  termine “folla”, a volte il termine “popolo”.  Non vi sfuggirà sicuramente, nell’ambito della riflessione che stiamo svolgendo, come il “popolo” rappresenti il “tutto”, mentre la “folla” rappresenti una “parte del tutto”.
Amici… nel nostro caso non possiamo ancora non osservare come, pur essendo la folla (cioè una parte: sicuramente non sarà stato che qualche migliaio di persone) a chiedere la condanna di Gesù,   alla fine però il titolare della decisione finale risulta  il popolo ebraico cioè il tutto.
Riassumendo diremo: E’ LA FOLLA A DECIDERE, MA LA DECISIONE RISULTA ADOTTATA DA TUTTO IL POPOLO EBRAICO.
Marco: prof….lei all’inizio ci ha parlato di “sorprese di una tragica attualità”. Ma qual’è  in concreto l’insegnamento che Renzo e credo tutti noi elettori dobbiamo trarre dalla vicenda evangelica da lei illustrataci?
Vezio: mi sia consentito rispondere a Marco prendendo come esempio l’attività di  un organo costituzionale che tutti noi meglio conosciamo perché emanazione diretta di noi elettori: il Parlamento quando adotta le sue decisioni.
-Parlamento:  qualcosa di simile alla vicenda  che duemila anni fa vide coinvolti come protagonisti Gesù Cristo,  Ponzio Pilato e il popolo ebraico,  è recentemente successo alla Camera dei deputati dove solamente 308 Onorevoli, sui 630 che compongono il plenum dell’Assemblea, hanno votato ed approvato in prima lettura la riforma della nostra Costituzione. E 308, è bene ricordarlo, sono addirittura  meno della metà di 630! Ma, alla fine, il Presidente leggendo il risultato della votazione, ha così concluso il suo intervento: “la Camera approva”. Proprio come è avvenuto a Gerusalemme dove la decisione di crocifiggere Gesù Cristo, sebbene presa da una  folla composta da qualche migliaio di persone,  alla fine fu  attribuita all’intero popolo ebraico.
Amici miei…. quanto successo alla Camera dei deputati dove  una minoranza (308 su 630), approfittando di una maggioranza (322 su 630) che “se n’è lavate le mani” abbandonando l’Aula parlamentare, ha approvato la modifica della nostra Carta costituzionale:
- da una parte attualizza più che mai le modalità procedurali attraverso le quali s’è sviluppata la vicenda consumatasi a carico di Gesù Cristo duemila anni fa a Gerusalemme;
- dall’altra ci induce ad affermare che ”l’astensione significa con certezza darla vinta in partenza all’avversario, anche quando questi è numericamente minoranza e, fatto altrettanto grave, a prescindere dalla circostanza che sia  dalla parte giusta o dalla parte sbagliata”.
Amici…ritornando al punto da cui siamo partiti, e cioè da Renzo che, così come tanti altri,  non vuole recarsi più ai seggi elettorali, non ci risulterà molto difficile, alla luce del dibattito e dalle riflessioni svolte da noi tutti, applicare anche ai nostri giorni la vicenda evangelica “Pilato, crocifissione di Gesù e popolo ebraico” e trarne le logiche conseguenze.
(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)
 gcastronovo.blogspot.it




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