lunedì 28 settembre 2015

                              TASSE CHE VANNO  TASSE CHE VENGONO
                                     LA DOMANDA DELLA SETTIMANA

Che vale la promessa riduzione della tassazione sulla casa promessa da Governo,
 se poi  lo stesso Governo ci comunica che per ridurre la spesa pubblica
 taglierà  208  prestazioni sanitarie?
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domenica 20 settembre 2015

SERVONO ANCORA A QUALCOSA IL NOSTRO PARLAMENTO E LA SOVRANITA’ DEL POPOLO?

              UNA RIFLESSIONE SULL’OPINIONE DI STALIN


Giacomo: prof. Vezio…. abbiamo notato  che da alcuni giorni trascorre ore intere in   quel silenzioso luogo di studio  qual’è la biblioteca del nostro Circolo della Concordia. Ho notato….
Vezio: dimmi pure.
Giacomo: ho notato che legge con molta attenzione, sottolinea, prende appunti ….Cosa sta leggendo di così interessante?
Vezio: gli scritti di Stalin che cercavo da tempo e che  con un pizzico di fortuna ho trovato nella Civica Biblioteca. Ho preso in prestito il X° volume dove sono raccolti gli scritti e i discorsi del 1927.
Marco: di Stalin? Come mai?
Vezio: sono stato spinto dalle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sul ruolo effettivamente oggi svolto dal nostro Parlamento.
Giacomo: il nostro Beppe di analisi ne fa una  al giorno. Cosa ha detto in particolare da attirare la sua attenzione?
Vezio: in effetti il Beppe questa volta è stato impietoso più del solito, anche se non a torto,  nell’analizzare l’attuale funzionamento del nostro Parlamento quando dice  che “il Parlamento potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro…o lo seppelliamo o lo rifondiamo…La scatola di tonno è vuota. Dobbiamo chiederci se abbia ancora un senso. Va riformato, abolito?. Una cosa è certa: oggi non serve praticamente a nulla”.
Giacomo: amici, permettete che esprima il mio pensiero. Beppe Grillo non ha parlato affatto a vanvera come qualcuno potrebbe essere indotto a pensare.. Basta osservare l’andamento dei lavori parlamentari per la riforma costituzionale: Parlamentari che discutono una riforma così importante, quale quella costituzionale, non possono essere ricattati con lo spauracchio della  non ricandidatura – ricordiamoci che Renzi ricopre il duplice incarico di Presidente del Consiglio e di Segretario del Partito Democratico - se non votano la “proposta di riforma costituzionale nei termini  così tenacemente imposti da Renzi” .  Per non parlare di quei Parlamentari sparsi in tutti i Partiti, e sono tanti, che temono di non maturare il diritto alla pensione (i Parlamentari lo chiamano vitalizio) se Renzi di fronte ad un’eventuale bocciatura  parlamentare della  sua “proposta” Renzi scegliesse  di interrompere la legislatura per andare al voto anticipato. Scusi prof. per l’interruzione. Riprenda la parola.
Vezio: vi invito, amici miei, a riflettere su quest’ulteriore e forse più  interessante analisi fatta sempre da Beppe Grillo : “il Parlamento , luogo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini…Il Parlamento può sfiduciare il Governo che è l’unico titolato a farlo (art. 94 Costituzione) Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi.
 Dobbiamo riflettere, ancora, sul fatto che anche Renzi “è salito” a Palazzo Chigi senza alcun voto di sfiducia verso il Governo Letta. Ritornando all’avvento di Monti sulla scena politica italiana Beppe Grillo prosegue la sua analisi  affermando che “vuolsi così colà dove si puote”.
Giacomo: sono parole che dovrebbero farci riflettere nel momento in cui il Parlamento si accinge a discutere di revisione della Costituzione!  Scusi prof. se torno alla domanda iniziale chiedendole di spiegarci cosa c’entri tutto ciò con gli scritti di Stalin.
Vezio: un po’ di pazienza e vedrete che c’entra. Eccome!
Ennio: prof. ho seguito in religioso silenzio quanto finora ci ha detto e devo confessarle che mi incuriosisce sempre più! Sviluppi il suo argomentare
Vezio: amici miei…questa volta quella di Grillo è un’analisi, se volete, alquanto impietosa, ma  non è che poi sia  tanto originale!
Giacomo: prof. cosa vuol dire?  Il discorso si fa sempre più interessante.
Vezio: l’analisi sul ruolo del Parlamento svolta da Grillo, era già stata sviluppata da Stalin fin dal 1927.
Giacomo: devo confessare, prof. Vezio e amici tutti, che non ho mai avuto occasione di leggere nulla sull’argomento!
Vezio: eppure un po’ di pazienza ancora e capirai, caro Giacomo, quanto quella di Stalin sia una analisi molto istruttiva ai  fini del nostro discorso! Una analisi capace di farci comprendere la caduta (meglio dire la cacciata) di  Berlusconi da Palazzo Chigi e l’avvento del Governo Monti sotto l’attenta regia della finanza internazionale e del Presidente della Repubblica Napolitano che già nell’estate del 2011 preparava nelle ovattate stanze del Quirinale  l’avvento di Monti a Palazzo Chigi e poi, con qualche  giorno di anticipo, aveva provveduto a nominarlo Senatore a vita.
Giacomo: prof. ha questo scritto di Stalin a portata di mano?
Vezio: ho trascorso, come vi stavo dicendo, alcuni giorni nella nostra Civica  Biblioteca proprio per questo e con un po’ di fortuna ho trovato ciò che cercavo.  Trattasi del X volume (1927) delle Opere complete  di Stalin, in Italia pubblicate da Rinascita nel 1953.
Giacomo: qual’é l’opinione di Stalin sull’istituzione parlamentare?
Vezio: nel settembre del 1927 il nostro Stalin, intervistato in occasione di un incontro con una delegazione operaia U. S. A.,  dice che “nei paesi capitalistici ….nonostante l’esistenza di parlamenti democratici,   i governi sono controllati dalle grandi banche. I Parlamenti dichiarano che sono loro a controllare i governi. In realtà invece avviene che la composizione dei Governi è fissata in precedenza dai maggiori consorzi finanziari, i quali controllano anche l’operato dei Governi. Tutti sanno che in nessuna potenza capitalistica può essere formato un gabinetto contro la volontà dei maggiori magnati della finanza. E’ sufficiente una piccola pressione finanziaria perché i ministri volino via dai loro posti come fuscelli….”  Hai capito caro Giacomo? Avete capito amici miei?
Amici…consentitemi richiamare un’altra vicenda che avvalorerà, ancor di più, la previsione di Stalin. Come abbiamo ricordato nei giorni scorsi il prossimo 27 settembre si svolgerà in Catalogna un referendum popolare  che dovrebbe aprire, in caso di esito positivo, le porte alla dichiarazione di piena indipendenza della Catalogna nei confronti della Spagna. Senonché due grandi associazioni  del settore bancario spagnolo hanno minacciato di ritirarsi dalla Catalogna se la stessa diventerà indipendente motivando tale decisione con il fatto che “il voto favorevole all’indipendenza pone seri problemi legali a tutte le banche operanti in Catalogna”.
Come vedete la previsione di Stalin fu profetica;  ma è sempre più attuale in Italia come in Spagna.
Ennio: fa impressione vedere come la “caduta”, meglio dire con Lei la “cacciata”  dell’ultimo Governo Berlusconi nei frenetici giorni del novembre 2011, abbia ricalcato  alla lettera la prassi teorizzata dal grande capo del Comunismo Sovietico!
Giacomo: la vicenda catalana ci dimostra come la finanza impatti addirittura, prima che sulla politica, direttamente sulla sovranità elettorale. La messa in fuori gioco della sovranità popolare è il segno più evidente di come in definitiva sia sempre la finanza a tirare le fila nelle vicende che interessano la vita degli Stati..
 Vezio: non a torto Grillo afferma che “vuolsi così colà dove si puote”. Tornando all’Italia non posiamo non evidenziare come con l’avvento del Governo Monti abbiamo infatti assistito  alla finanziarizzazione  della politica italiana, costretta ad eseguire le decisioni prese al di fuori dei confini italiani. Il Governo Monti, ricordatevelo, ha fatto del nostro Parlamento un organo chiamato a registrare decisioni prese altrove senza tener minimamente conto della specifica situazione del nostro Paese. Emblematica in tal senso la triste vicenda che ha come protagonisti  più di 400.000   persone - definite esodati – che in una notte si sono ritrovati, con una decisione con valore retroattivo,  senza stipendio e senza una pensione. E tutto ciò, amici miei, alla faccia della certezza del diritto.
Giacomo: prof. mi permetta una domanda: in che termini è cambiata la situazione per il nostro Parlamento con l’avvento del Governo Renzi? Penso che le cose non siano migliorate, poi, così tanto!
Vezio: condivido  il tuo pessimismo. Ma il problema, amici miei, è che con l’avvento di Renzi al Governo lo svuotamento del ruolo del nostro Parlamento lungi dal subire la tanto auspicata frenata si è invece ulteriormente aggravato ed ha raggiunto il culmine quando è stata posta la questione di fiducia sulla legge elettorale e, decisone ancora più grave, con le inammissibili pressioni sui Parlamentari, lesive della loro autonomia decisionale,  come ha bene ricordato l’amico Giacomo, perché  approvassero  la legge di riforma costituzionale nei termini imposti da Renzi. Ricordatevi, amici miei, che il termine Parlamento ha la stessa radice del verbo parlare: vuol dire che il Parlamento dovrebbe essere la sede dove si parla,  si confrontano idee, si discute sulla possibile soluzione da adottare. Quando invece il Governo pone la questione di fiducia su una proposta di legge presentata proprio dal Governo, vuol dire che il Parlamento non discute. Vuol dire che la legge solo formalmente risulterà approvata al Parlamento che di fatto non fa altro che ratificare un testo presentatogli dal Governo senza possibilità di apportarvi alcuna modifica. E in questo Grillo ha pienamene ragione quando parla di “spossessamento del ruolo del Parlamento”.
Giacomo: aldilà del linguaggio al quale oramai Grillo ci ha abituati, il suo pensiero  richiama – e in ciò ha pienamente ragione -  quello del grande capo sovietico!.
Vezio: per non parlare del famigerato spread, messo lì da Monti  a pendere giorno e notte sulla testa degli italiani e dei  Parlamentari tutti come la famosa “spada di Damocle”.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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giovedì 10 settembre 2015

           SCAFISTI, COOPERATIVE E  IMMIGRATI: LE CONTRADDIZIONI DELLA VITA

                                      (ECHI DAL PARLAMENTO)


On. Straccio: collega ho notato….
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: gli affari degli scafisti e delle Cooperative italiane interessate alla gestione del problema immigrati sono ormai un mercato stabile che, anche grazie ai continui arrivi, non conosce sosta e va a gonfie vele.
On. Cencio: però…
On. Straccio: però……che cosa?
On. Cencio: quante contraddizioni ci presenta la vita! Sono i gommoni che ospitano gli immigrati per la traversata,  sgonfi  e senza vele, che continuano a fare naufragio.

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giovedì 3 settembre 2015

EVOLUZIONE  DELL’ON. PICIERNO: DALLE LEZIONI DI ECONOMIA DOMESTICA ALLE LEZIONI  SULLA FENOMENOLOGIA DELL’INNAMORAMENTO
                                          ECHI   DAL   PARLAMENTO                        

On. Straccio: collega Cencio….
On. Cencio: dimmi.
On. Straccio: hai visto l’altra sera la puntata di   “IN ONDA”,  condotta dai giornalisti Labbate e Parenzo sulla rete   LA7?
On. Cencio: No! Si discuteva qualcosa di interessante?
On. Straccio: direi piccante o, se vuoi, al peperoncino.
On. Cencio: in che senso?
On. Straccio: l’On. Picierno del P. D. e renziana dichiarata, ha strapazzato il leader della Lega Matteo Salvini dicendogli, dinanzi  agli esterrefatti conduttori  che ha delle “difficoltà con le donne, specie se giovani”.
On. Cencio: ma qual’era l’argomento della puntata?
On. Straccio: l’omicidio dei due coniugi a Palagonia e l’ormai tristemente famoso centro immigrati  di Mineo che oggi, per la gioia di Cooperative e appaltatori, conta più di 3.000 ospiti.
On. Cencio: intervento non pertinente al tema!  Evidentemente la Picierno ha molte frecce in faretra: dopo averci dato lezioni di economia domestica spiegandoci come fare la spesa per due settimane con 80 €, ora si cimenta a fare concorrenza al prof. Francesco Alberoni che scritto più di un volume sulla fenomenologia dell’innamoramento.

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