sabato 28 marzo 2015

                       RENZI,  OVVERO LA CULTURA POLITICA DEL TWEET

On. Straccio: collega Cencio…..che ne dici….?
On. Cencio: di che cosa?
On. Straccio: dell’analogia operata da Beppe Grillo tra il copilota tedesco che si è schiantato sulle Alpi italo/francesi e il nostro Presidente Matteo Renzi che, sempre a detta del Beppe nazionale, sta schiantando l’Italia.
On. Cencio: io, caro collega, vorrei invece farti riflettere su quanto il prof. ed ex parlamentare  Massimo Teodori ha recentemente detto di Matteo Renzi.
On. Straccio: cosa ha detto?

On. Cencio: sul Corriere della sera del 29 novembre 2014, pag. 28,  scrive il Teodori: “ sorge il dubbio che al premier manchi la cultura politica per andare oltre il tweet”.

lunedì 23 marzo 2015

N. C. D.   DI  ANGELINO ALFANO: QUANDO IL NOME CONTIENE UN PRESAGIO
Ludovico: amici…qualcuno riesce a spiegarmi perché il Partito di Angelino Alfano non si dimette dal Governo dopo la cacciata –mascherata da dimissioni – di Lupi dal Governo?
Cecè: te lo spiego io. E’ una decisione che viene da lontano!
Ludovico: cioè? Sii più chiaro.
Cecè: dovete sapere che quando il Partito Democratico decide di votare per la decadenza di Berlusconi da senatore, questi chiede ai Ministri di Forza Italia,  presenti nel Governo, di dimettersi. I Ministri forzaitalioti, capitanati da Alfano, non volendosi dimettere decidono di fondare un nuovo partito. Solo che c’era un problema.
Romano: quale?
Cecè: il nome! Angelino e i suoi non sapevano con quale nome chiamare il nascituro partito. Ma su un punto però erano unanimemente concordi. Angelino durante una riunione dei secessionisti disse ai suoi: sia chiaro! Noi    Non  CDimettiamo.
Romano: ebbene!
Cecè: in quella riunione si udì una voce dire “se non ci dimettiamo allora  il nostro partito si chiamerà  N. C. D.”.    E fu così che il gruppo di secessionisti, per dare dignità istituzionale alla  loro decisone di non abbandonare la  poltrona ministeriale e abbandonare Berlusconi al suo destino, fondò il partito cui diedero il nome di  Nuovo   Centro  Destra.
Giacomo: caro Cecè….visti i tuoi trascorsi di Consigliere provinciale non posso non credere al tuo racconto considerandolo verosimile! Prof. Vezio lei che ne dice?

Vezio: senza voler entrare nel merito di quanto qui raccontatoci una cosa è comunque certa: la sigla del partito di Alfano mi ricorda il detto latino “omen nomen” e cioè che “i nomi molto spesso esprimono la realtà” molto di più  di quanto si possa immaginare.  Nel nostro caso chi è che non vede la corrispondenza tra le vicende e il comportamento dei protagonisti con  l’acronimo del nome attribuito al loro partito?. Ribadisco: nel caso in discussione c’è senz’altro una magica corrispondenza tra nome del Partito  e comportamento dei protagonisti.

domenica 22 marzo 2015

                                       OGNUNO PENSA SOLO A SE STESSO

 Romano: amici… che ne dite del comportamento tenuto dal Ministro Angelino Alfano nei confronti del collega di partito Maurizio Lupi quando Renzi l’ha cacciato dal Governo?
Totò: è sulla stessa linea del trattamento riservato l’anno scorso alla sua collega di partito ed ex Ministro Nunzia De Girolamo.
Ennio: è la storia che ancora una volta si ripete quando gli amici di partito sono in difficoltà.
Rodolfo: non è un caso, amici miei, che al nostro Angelino alcuni gli abbiano sentito canticchiare, anche ai tempi in cui Renzi cacciò via dal governo la De Girolamo, un famoso motivo interpretato da Gianni Morandi:

“scende la pioggia ma che fa…
…………..
crolla il mondo addosso a me
……………
ognuno pensa solo a se stesso”.

(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

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venerdì 20 marzo 2015

                      STATO DI SALUTE DELLA POLITICA ITALIANA

                                   Lupi      afferma:    “ Renzi non mi ha difeso”.

                         RENZI   risponde:    “il mio silenzio per non condannarti”

                                          Conclusione:   Renzi ha condannato  Lupi.


                                     Cosa dice l’angelico  Alfano?    Soprassediamo!!!

domenica 15 marzo 2015

                                                     S O T T I G L I E Z Z A

On. Straccio: collega …
On. Cencio: dimmi.
On. Straccio: perché la sottigliezza è una presenza così abituale nei nostri Palazzi di Giustizia?
On. Cencio: non lo capisci?
On. Straccio: forse no!

On. Cencio: va in soccorso dei giudici, specialmente quando sono nel torto.

domenica 8 marzo 2015

 CHI NON VUOLE LA TRASPARENZA ALLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO?
Totò: c’è sempre dell’incomprensibile per la gente comune nel dibattito del Partito Democratico.
Romano: ti riferisci ad un tema in particolare?
Totò: al  tema delle  “elezioni primarie”.
Giacomo: non è una novità come  da nord a sud vengano segnalate truppe di destra che si recano ai seggi elettorali del Partito Democratico senza essere iscritti al Partito. E tutto ciò al solo fine di “inquinare” la competizione all’interno di questo Partito.
Alessio: per non parlare dei tesserati dell’ultima ora e  come  scriveva Marco Travaglio tempo addietro sul settimanale L’Espresso  “di code di cinesi pagati 10 euro a testa ai seggi”.
Giacomo: e così facendo ne va di mezzo la tanto osannata “democrazia nella trasparenza”!  Prof. Vezio c’è un rimedio a tutto ciò?
Vezio: qualche finta lamentela, a dire il vero,  l’ho notata.  Ma nessuno adotta l’unica regola di buon senso capace di ridurre a limiti fisiologici questo scandalo. Una semplice norma di buon senso da introdurre nello Statuto del Partito Democratico.
Totò: ce la illustri.
Vezio: basterebbe scrivere un semplice articolo che dica: “possono essere elettori alle primarie indette dal Partito Democratico, esclusivamente coloro che risultano regolarmente tesserati  al Partito almeno negli ultimi due anni che precedono le elezioni primarie”. Amici una norma che non costerebbe nulla!
Totò: eppure non viene adottata. Perché?
Ludovico: qualcuno, cui forse conviene questo stato di cose, ha deciso così.
(dai dibattiti al Circolo della Concordia)

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domenica 1 marzo 2015

                          RENZI OVVERO L’UOMO SOLO AL COMANDO
Mario: che ne dite delle polemiche su Renzi?
Rodolfo: a che proposito?
Mario: del fatto che si comporti – a detta di molti, anche all’interno del suo Partito – come un “uomo solo al comando”.
Rodolfo: lasciamolo lavorare! Il Paese ne ha bisogno!
Giacomo:  prof. Vezio…lei come risponde?
Vezio: la risposta dell’amico Rodolfo mi sembra alquanto  semplicistica e mi induce a questa riflessione.
La  responsabilità di Renzi diminuisce con l’aumentare dell’irresponsabilità di tutti coloro che non tanto gli lasciano fare tutto quello che fa, quanto per il fatto che, accampando mille giustificazioni, glielo  lascino fare  nel modo in cui lo fa.
 Amici miei anche  voi, del resto, lo  sapete bene dalla Storia …
Giacomo: che cosa?
Vezio:  come la strada che porta all’inferno sia lastricata di buone intenzioni.
(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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