sabato 30 aprile 2016

                SCONTRO MAGISTRATURA – POLITICA: GUERRA  INFINITA
                                                    DI  CHI  LA  COLPA?

Romano: amici….non vi sembra che adesso stiano esagerando, e non poco, tutti quanti, nessuno escluso!
Totò: a chi ti riferisci? E a che proposito?
Romano: all’ennesima guerra scatenatasi tra magistratura e politica in questi ultimi giorni.
Ennio: giornali e televisione sono diventati altrettanti campi di combattimento dove la palma della vittoria viene assegnata a  chi la spara più grossa.
Ludovico: credo di non sbagliare affermando che da questo scontro un dato è emerso chiaramente: nessuno dei contendenti si è  attenuto al principio dei nostri avi: “la tua lingua non preceda il pensiero”.
Marco: in effetti  mi sembra che  tutti i protagonisti di questa guerriglia abbiano sottovalutato la necessità che le loro esternazioni  siano  ispirate da una equilibrata moderazione.
Giacomo: visto che tutti i contendenti si stanno dimostrando alquanto loquaci, vorrei anche che rispondessimo  a questa domanda: “ha ancora valore il silenzio”?  Io francamente non sono all’altezza del tema.
Lino: prof. Vezio…risponda lei.
Vezio: purtroppo non dico nulla di nuovo quando affermo che ai nostri giorni la politica è dominata da fiumi di parole. Le nostre orecchie devono ascoltarne tante perché i politici hanno paura che nel silenzio possiamo dimenticarci di loro.  E il guaio, amici miei,  è che questo fiume di parole non di rado si trasforma in  una vera e propria rissa. E voi capite bene  che discutere, confrontarsi è una virtù, la rissa no.
Lino: prof. cosa direbbe al Presidente del Consiglio  Renzi  e al giudice Davigo, i due diretti protagonisti di questa rissa?
Vezio: inviterei Renzi, che è colui che a questa rissa ha dato inizio, a meditare il filosofo Seneca il quale ci dice che  “alium silere quod voles, primus sile”  e cioè  “taci tu per primo, se vuoi ch’altri taccia”.
Inviterei poi il Dr. Davigo, Presidente dell’Associazione nazionale Magistrati,  a meditare il filosofo San Bonaventura da Bagnoreggio il quale ci dice che “ex silentio nutritur iustitia” e cioè  “di silenzio si nutre la giustizia”.
(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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