V E R S O I L
R E F E R E N D U M C
O S T I T U Z I O N A L E
Totò: amici….che ne pensate
dell’ultima richiesta del Presidente Renzi?
Romano: cosa ha detto?
Totò: ha detto, parlando alla Direzione del Partito
Democratico, che, in attesa del prossimo
referendum costituzionale di ottobre, tutti quanti si devono attenere a questo
principio: “basta liti nel Partito Democratico per i prossimi sei mesi”.
Leo: detto in parole più chiare e meno ermetiche cosa vuol dire?
Giacomo: il messaggio, caro
Leo, è più che chiaro! Vuol dire: “Non disturbate il conducente”. Ancora
una volta rispunta la voglia dell’uomo solo al comando e devo confessarvi che
tutto ciò mi spaventa.
Franco: la verità è che Renzi
punta tutto sul referendum e non vuole voci dissenzienti almeno all’interno del
suo partito. Ciò gli consentirebbe, tra l’altro, di oscurare i non pochi punti critici della
sua riforma.
Giacomo: vorrei sentire
l’opinione del Prof Vezio sull’iter seguito per l’approvazione della riforma del nostro sistema costituzionale.
Vezio: la riforma
costituzionale di Renzi, sia per
l’evidente criticità di parecchi punti in essa contenuti e sui quali
potremo più analiticamente soffermarci un altro giorno, sia per il modo in cui il Parlamento è stato
costretto ad approvarla, rappresenta una specie di sintesi del “centralismo
democratico” che i meno
giovani come me ricordano essere stato la dottrina del vecchio Partito Comunista. E’ un tema che ci
ricorda la vicenda del “Manifesto” e degli espulsi dal Partito Comunista
Valentino Parlato, Rossana Rossanda , per citarne solo alcuni, ed
altri. Purtroppo c’è una sostanziale
differenza tra allora ed oggi: ai tempi
di Togliatti si trattava di un centralismo democratico che serviva a regolare
l’attività del Partito Comunista; ora invece, con l’avvento di Renzi, viene utilizzato come
clava per regolare l’attività dell’Istituzione parlamentare. Una
piega che non può non preoccupare chi ha a cuore la democrazia e i delicati meccanismi del suo funzionamento.
Rodolfo: prof. …non le sembra
di esagerare nella sua analisi?
Vezio: no caro Rodolfo! Lo sai perché la mia non è né una
provocazione, né una esagerazione? Molto semplice: perché come
voi tutti sapete, “la strada che porta all’inferno è stata sempre lastricata di buone intenzioni”
.
Giacomo: grazie prof. per il
suo intervento. Ritengo che, così come
richiesto dall’amico Totò, sia il caso di dedicare alcune giornate di
riflessione anche sul contenuto della legge e sui “non pochi punti critici cui ha fatto cenno il prof. Vezio”.
(Dai dialoghi svolti al
Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento