mercoledì 18 maggio 2016

      V E R S O    I L   R E F E R E N  D U  M    C O S T I T U Z I O N A L E

Totò: amici….che ne pensate dell’ultima richiesta del Presidente Renzi?
Romano: cosa ha detto?
Totò: ha detto,  parlando alla Direzione del Partito Democratico,  che, in attesa del prossimo referendum costituzionale di ottobre, tutti quanti si devono attenere a questo principio: “basta liti nel Partito Democratico per i prossimi sei mesi”.
Leo: detto in parole più  chiare e meno ermetiche cosa vuol dire?
Giacomo: il messaggio, caro Leo, è più che chiaro! Vuol dire: “Non disturbate il conducente”. Ancora una volta rispunta la voglia dell’uomo solo al comando e devo confessarvi che tutto ciò  mi spaventa.
Franco: la verità è che Renzi punta tutto sul referendum e non vuole voci dissenzienti almeno all’interno del suo partito. Ciò gli consentirebbe, tra l’altro,  di oscurare i non pochi punti critici della sua riforma.
Giacomo: vorrei sentire l’opinione del Prof Vezio sull’iter seguito per l’approvazione della  riforma del nostro sistema costituzionale.
Vezio: la riforma costituzionale  di Renzi, sia per l’evidente criticità  di  parecchi punti in essa contenuti e sui quali potremo più analiticamente soffermarci un altro giorno,  sia per il modo in cui il Parlamento è stato costretto ad approvarla, rappresenta una specie di sintesi del “centralismo democratico”   che i meno giovani come me ricordano essere stato la dottrina del  vecchio Partito Comunista. E’ un tema che ci ricorda la vicenda del “Manifesto” e degli espulsi dal Partito Comunista Valentino Parlato, Rossana Rossanda , per citarne solo alcuni, ed altri.  Purtroppo c’è una sostanziale differenza tra allora ed oggi:  ai tempi di Togliatti si trattava di un centralismo democratico che serviva a regolare l’attività del Partito Comunista; ora invece,  con l’avvento di Renzi, viene utilizzato come clava per  regolare  l’attività dell’Istituzione parlamentare. Una piega che non può non preoccupare chi ha a cuore la democrazia  e i delicati meccanismi del suo funzionamento.
Rodolfo: prof. …non le sembra di esagerare nella sua analisi?
Vezio:  no caro Rodolfo!  Lo sai perché la mia non è né una provocazione, né una esagerazione? Molto semplice:  perché come  voi  tutti sapete,  “la strada che porta all’inferno è stata  sempre lastricata di buone intenzioni” .
Giacomo: grazie prof. per il suo intervento.  Ritengo che, così come richiesto dall’amico Totò, sia il caso di dedicare alcune giornate di riflessione anche sul contenuto della legge e sui “non pochi punti critici  cui ha fatto cenno il prof. Vezio”.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

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