sabato 23 gennaio 2016

COLONIA E GLI INCIDENTI DELLA NOTTE DI SAN SILVESTRO: UNA SPINTA PER L’ECONOMIA TEDESCA
Romano: amici… ancora una volta la saggezza insita nei proverbi  dei nostri avi ritorna attuale più che mai.
Totò: come mai questa riflessione?
Romano: penso che anche voi abbiate letto le sconcertanti dichiarazioni di un Imam  di  Colonia, a proposito delle aggressioni o intemperanze – chiamiamole come vogliamo – ad opera di centinaia di immigrati, perpetrate nei confronti delle donne tedesche in alcune città durante la notte di San Silvestro. Tra queste le più clamorose, che hanno avuto vasta eco nell’opinione pubblica tedesca e non solo, sono state quelle  perpetrate  a Colonia.
Ludovico: e qual è il proverbio?
Romano: quello che dice: “non ogni male vien per nuocere”.
Alessio: come mai questo collegamento?
Romano: l’Imam in questione è Sami Abu- Yusuf  il quale in un’intervista alla rete televisiva  TV Russa  “Ren TV” ha detto che  “sono state le stesse donne tedesche la causa delle aggressioni  subite per i profumi che avevano utilizzato”.
Ennio: e allora?
Romano: dovete sapere che i consiglieri economici della Merkel, per dare una significativa spinta all’export tedesco hanno fatto questo ragionamento: se è stata l’acqua di Colonia che, utilizzata dalle donne tedesche, ha reso più fiammeggianti  e più scoppiettanti del solito i festeggiamenti del  Capodanno di migliaia di immigrati, perché non esportarla nei loro Paesi ? Dovete sapere….
Totò: che cosa?
Romano:  circola voce che le aziende tedesche produttrici di  acqua di colonia ed altri profumi abbiano pensato, su richiesta delle autorità tedesche, di aumentare la produzione di questo profumo ed altri prodotti simili per esportarli nei Paesi di provenienza degli autori di queste “intemperanze” verso le donne tedesche. E’ stato stimato, da parte degli esperti economico/finanziari della Cancelliera tedesca Merkel, che l’operazione comporterà un aumento del  P. I. L. tedesco del 3,8%.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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venerdì 15 gennaio 2016

                                BANCA ETRURIA  NEL PENSIERO DI DANTE


Romano: amici…. che tristezza!
Totò: a che proposito questa tua esternazione?
Romano: la vicenda delle quattro Banche e della Banca Etruria in particolare mi turba sempre più.
Ludovico: come mai?
Romano: al pensiero che i risparmi di una vita di tanta  gente semplice e onesta siano finiti nelle mani di gente priva di scrupoli.
Giacomo: io, invece, penso al discredito gettato sull’intero sistema bancario che potrebbe bloccare quel po’ di ripresa economica che sembrava apparire all’orizzonte. Non dobbiamo del resto dimenticare lo spessore, per i legami di stretta parentela con politici di primo piano, di alcuni protagonisti di questa triste vicenda.  Prof. Vezio ci faccia qualche riflessione. A lei la parola.
Vezio: La  “Vicenda Banca Etruria”?  Amici… purtroppo c’è poco da raccontare. Anche questa vicenda è una chiara e illuminante metafora dell’abisso in cui buona parte della nostra classe politica ha fatto sprofondare il nostro Paese.  Cari amici….e visto che siamo in Toscana, la Regione del nostro somma Poeta, non posso non ricordare quanto vaticinava a proposito del nostro Paese quando nel  VI° canto del Purgatorio scriveva:

“ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province ma bordello”.

Giacomo:  grazie prof. Vezio. Davvero illuminante il richiamo dantesco. Tanta attualità non la si riscontra neppure nei discorsi dei nostri politici che molto spesso  vanno in televisione a parlare senza comprendere cosa dicono.

(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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