LA
VICENDA CONSIP E L’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI APOSTOLO
Franco: amici…. che ne dite
della “Vicenda Consip”?
Marco: più leggo i giornali e
meno ci capisco. Ho l’impressione, però, che Renzi figlio con quella telefonata al suo babbo
abbia scientemente voluto scombinare le
carte sul tavolo degli inquirenti.
Francesco: sono troppe le personalità di alto livello al
momento coinvolte in questa vicenda: penso
al Comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette accusato di avere svelato
che c’era un’inchiesta sugli appalti Consip e a Luca Lotti attuale Ministro dello sport e
sottosegretario del Consiglio dei Ministri all’epoca dei fatti, che secondo
l’accusa sapendo della presenza delle “cimici”
negli uffici dei Dirigenti Consip lo rivelò agli stessi. E’ una circostanza
che renderà alquanto difficile la ricerca della verità! Questa è la mia impressione.
Rodolfo: ma ancora non si è
svolto alcun processo, aspetta e la verità dovrebbe venire fuori.
Giacomo: dubito che la verità possa venire a galla. Ho
l’impressione che trattasi di una vicenda il cui intreccio molto difficilmente
potrà far emergere la verità dei fatti così come si sono effettivamente svolti.
Avremo due verità: una giudiziaria, se mai si arriverà a processo; e una
storica dei fatti come si sono realmente svolti. E come il più delle volte
avviene le due non necessariamente coincideranno.
Totò: prof. Vezio…Lei cosa ne
pensa?
Vezio: ritengo che la presenza
di Renzi babbo e di Renzi figlio possa far assumere alla “Vicenda Consip”
quella di una storia dalle molte somiglianze con l’Apocalisse di San Giovanni
Apostolo. Ognuno di noi intuisce che
trattasi di una vicenda nella quale vi è certamente un contenuto nascosto che
nessuno, neanche l’Autorità giudiziaria, ancora ha completamente decifrato. E non è detto che il nostro ex Presidente
Renzi con quella telefonata nella quale
redarguisce il padre voglia realmente coadiuvare l’autorità competente a decifrarlo .
Ecco perché , amici miei, non
dobbiamo meravigliarci quando la
politica ci viene rappresentata come luogo del potere.
Del resto non possiamo non
ricordare che oltre all’ ordine giudiziario c’è anche il potere legislativo. Basta
adottare un Decreto legislativo nel chiuso di Palazzo Chigi, anziché nelle
Aule parlamentari, che con sapienza da cesellatore investa, pur non dicendolo espressamente, anche la Costituzione, per esempio nella parte
in cui disciplina l’ordinamento
giurisdizionale, e il gioco è fatto senza neanche avere il fastidio di lunghi
dibattiti parlamentari. E qui sta sicuramente una delle chiavi di lettura di
questa oscura vicenda dai molteplici risvolti ancora tutti da chiarire. Ma ci
sarà qualcuno disposto ad indagare su questo aspetto della vicenda?
Giacomo: prof. mi permetta
un’osservazione. Condivido il richiamo
all’Apocalisse, ma oggi il suo discorso mi è sembrato alquanto criptico. Se lei
è in possesso della chiave per addentrarci nei meandri più oscuri di questa
vicenda lo faccia pure. Qui nel nostro Circolo non ci sono le cimici per cui
può esprimere liberamente il suo pensiero.
Vezio: vedo che molti di voi
annuite all’osservazione dell’amico Giacomo. Avete ragione! Continuerò la
prossima volta, ma venite dopo aver letto e coordinato l’articolo 109 della Costituzione
con l’articolo 18-comma 5° del Decreto Legislativo n. 177 del 19.8.2016.
(Dai dibattiti svolti al
Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it