lunedì 12 marzo 2018



                   DIREZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DOPO LE ELEZIONI DEL 4 MARZO

Franco: amici… avete letto anche voi?
Totò: che cosa?
Franco: Renzi non parteciperà ai lavori della prima Direzione del Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni politiche  del 4 marzo.
Giacomo: il silenzio è bello;  temo che duri poco. Non a caso  Renzi ha detto “mi dimetto, ma non mollo”.
Vanni: comunque dicono, anche se a bassa voce, che il dopo Renzi possa non iniziare sotto una congiuntura astrale favorevole.
Marco: cioè?
Vanni: via Renzi, avanti un altro. Ma per fare cosa?
Giacomo: sicuramente, tanto  per cominciare in bellezza, un  gran ballo sotto le stelle!
Vezio: davvero brillante l’affermazione dell’amico Giacomo!  Consentitemi, però, di ricordare che fra pochi giorni ricorreranno le “Idi di marzo”  (15 MARZO 44 a. C.), cioè la data in cui fu assassinato Giulio Cesare da parte di quei Senatori romani i quali temevano che Giulio Cesare volesse diventare addirittura nuovo Re di Roma.
Molti storici hanno visto nell’assassini di Cesare la difesa dei valori della tradizione repubblicana messi in pericolo da un potere eccessivamente prepotente e autoritario, quale era quello esercitato proprio da Giulio Cesare, che pretendeva un indiscusso ossequio al proprio volere. Il mio è una ricostruzione  puramente storica di quanto avvenne il 15 marzo del 44 a. C.; ne consegue che  ogni riferimento ai protagonisti dei nostri giorni risulta puramente casuale. Saranno comunque gli sviluppi dei fatti di questi giorni  a consentire, fra qualche tempo, una comparazione tra i due fatti che, sebbene così lontani, mostrano non poche analogie.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it

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