DIREZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DOPO LE
ELEZIONI DEL 4 MARZO
Franco: amici… avete letto anche voi?
Totò: che cosa?
Franco: Renzi non parteciperà ai lavori della prima
Direzione del Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo.
Giacomo: il silenzio è bello; temo che duri poco. Non a caso Renzi ha detto “mi dimetto, ma non mollo”.
Vanni: comunque dicono, anche se a bassa voce, che il
dopo Renzi possa non iniziare sotto una congiuntura astrale favorevole.
Marco: cioè?
Vanni: via Renzi, avanti un altro. Ma per fare cosa?
Giacomo: sicuramente, tanto per cominciare in bellezza, un gran ballo sotto le stelle!
Vezio: davvero brillante l’affermazione
dell’amico Giacomo! Consentitemi, però, di ricordare che fra pochi
giorni ricorreranno le “Idi di marzo”
(15 MARZO 44 a. C.), cioè la
data in cui fu assassinato Giulio Cesare da parte di quei Senatori romani i
quali temevano che Giulio Cesare volesse diventare addirittura nuovo Re di
Roma.
Molti storici hanno visto nell’assassini di Cesare la
difesa dei valori della tradizione repubblicana messi in pericolo da un potere
eccessivamente prepotente e autoritario, quale era quello esercitato proprio da
Giulio Cesare, che pretendeva un indiscusso ossequio al proprio volere. Il mio
è una ricostruzione puramente storica di
quanto avvenne il 15 marzo del 44 a. C.; ne consegue che ogni riferimento ai protagonisti dei nostri
giorni risulta puramente casuale. Saranno comunque gli sviluppi dei fatti di
questi giorni a consentire, fra qualche
tempo, una comparazione tra i due fatti che, sebbene così lontani, mostrano non
poche analogie.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it
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