domenica 29 aprile 2018



                                    2018: ANNO  MAGRO  PER  GLI ITALIANI
Totò: amici…quest’anno dopo mezzo secolo l’Italia non parteciperà ai mondiali di calcio.
Marco: pazienza! Con i latini diremmo “niente circenses”.
Dino: ma ancora più grave è la difficoltà del Movimento 5 Stelle a svolgere il ruolo di perno attorno a cui costruire il I° Governo della XVIII^ Legislatura. Il che significa che salta anche il “reddito di cittadinanza”.
Alessio: di male in peggio!  Prof. Vezio .. e la sua opinione?
Vezio: da quello che ho sentito dire a chi mi ha preceduto non posso non dire “2018:  anno magro per gli Italiani; niente panem, niente circenses.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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Giuseppe Castronovo

martedì 24 aprile 2018



ITALIA: L’ATTESA DEL NUOVO GOVERNO E I DUBBI SULLA SUA REALE UTILITA’
Cecè: amici….sono già trascorsi cinquanta giorni – giorno più, giorno meno – dalle elezioni del 4 marzo e le forze politiche presenti in Parlamento non riescono ancora a formare una maggioranza che esprima la fiducia al I° Governo della XVIII^ Legislatura.
Totò: ritengo necessario che al più presto l’Italia possa avere un Governo, se non altro al fine di evitare che altri prendano decisioni i cui effetti inevitabilmente cadranno sulla nostra testa. Chi  di voi non ricorda l’intervista di qualche settimana fa nella quale il Presidente israeliano Netanyau dichiarava che in sede   O. N. U. l’Italia era stata individuata (insieme a Germania e Canada) quale paese dove reinsediare alcuni dei 42.000 Eritrei e Sudanesi attualmente ospitati da Israele.
Vezio: davvero puntuale e alquanto opportuna l’analisi dell’amico Totò. Ma il problema forse è un po’ più complicato, perché noi un Governo al momento ce l’abbiamo: Governo Gentiloni con Angelino Alfano Ministro degli Esteri di cui in questi ultimi mesi non si hanno più notizie a tal punto da sembrare scomparso dalla scena politica. Se è così e se altri decidono di trasferire nel nostro Paese ancora altri disperati per risolvere i problemi di Israele – senza che il nostro Governo sia preventivamente coinvolto - forse è da chiederci quale sia il grado di autorevolezza della nostra classe politica e come venga percepita all’estero. Del resto  siamo sicuri, con questi presupposti e con l’attuale conclamata difficoltà  di formare una maggioranza parlamentare, che un Governo sia la panacea capace di risolvere tutti i problemi del nostro Paese?
Ludovico: bella domanda caro Professore! Come risponderebbe Lei?
Vezio: vedete….  è il caso di riflettere  su quanto diceva Oscar Wilde : “ci sono due grandi tragedie nella vita. La prima è desiderare ciò che non si può avere…la seconda è ottenerlo”.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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Castronovo Giuseppe

sabato 21 aprile 2018



                  L’ITALIA, IL LAVORO E IL GOVERNO CHE ANCORA NON C’E’

Totò: amici… sono trascorsi quasi cinquanta giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo e del Governo ancora purtroppo nemmeno l’ombra.
Franco: allo stato attuale la formazione del Governo mi sembra una pagina bianca tutta da scrivere.
Renzo: la strada, in effetti, è ancora lunga e le sorprese, amici miei, sono sicuro che non mancheranno se i protagonisti continueranno ad essere prigionieri dei propri reciproci veti.

Dino: purtroppo  stiamo assistendo ad una esasperante personalizzazione delle posizioni che oramai è  di fatto fuori controllo, mentre i temi economici e del lavoro in primis chiedono soluzioni rapide.
Ludovico: prof. Vezio… una sua opinione.
Vezio:  grazie. Amici…non posso non riprendere dalle osservazioni dell’amico Dino. Le ultime notizie in materia  di economia sono alquanto preoccupanti per il nostro Paese, basti pensare che, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, anche la Spagna in tema di P. I L. pro-capite nel 2017 ha superato l’Italia. Il che vuol dire che gli spagnoli dispongono di una maggiore capacità di spesa rispetto a noi. Lo stesso Fondo Monetario ha poi previsto che  nei prossimi  cinque anni la Spagna sarà più ricca dell’Italia in una misura che gli economisti hanno quantificato nel 7%. Colmo della beffa? Siamo superati in due comparti che dovrebbero essere le nostre eccellenze:  turismo e agroalimentare.
Così stando le cose è necessario  che ci sia al più presto un nuovo Governo che faccia sì che l’Italia non sia più un Paese in cui i suoi cittadini si dividono - così come son divisi oggi – in due categorie:
-cittadini che hanno perso il lavoro e che avendo raggiunto i 50 anni sono considerati “persone non più utili al sistema”
-cittadini che non hanno ancora trovato un lavoro e che non avendo raggiunto i 30 anni sono considerati “troppo giovani per entrare nel mondo del lalvoro”.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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Giuseppe Castronovo



giovedì 12 aprile 2018



PASSANO I MILLENNI MA LA STORIA SI RIPETE: MENTRE A ROMA SI DISCUTE SUL DA FARSI, ALTROVE DECIDONO I NOSTRI DESTINI.

Totò: amici… devo confessarvi che all’inizio mi sembrava una pura coincidenza, ma adesso che, pensandoci bene, siamo al secondo caso in pochi giorni, penso che vi sia una strategia preordinata che tiene insieme i due episodi.
Dino: devo confessarti che non sono riuscito a comprendere appieno l’oggetto della tua riflessione.
Ennio:  mi associo alla dichiarazione dell’amico Dino non avendo individuato i due episodi richiamati da Totò.
Totò: scusatemi! Ma l’Italia c’è o non c’è nello scacchiere internazionale? E se c’è che ruolo gioca? Il tema dei migranti tiene sempre banco e mette a dura prova anche la diplomazia italiana. Vedete…
Giacomo: che cosa?
Totò: la Gendarmeria francese qualche giorno fa, con la scusa di fermare degli immigrati presunti spacciatori di droga, è entrata nel territorio italiano violando palesemente la nostra sovranità territoriale. E, amici miei, nessuna Autorità francese s’è premurata di chiedere un minimo di  scusa alle nostre Autorità per l’accaduto.
Adesso, e siamo al secondo episodio, leggiamo  la  recente intervista del Presidente israeliano Netanyau secondo cui proprio in sede O. N. U.  l’Italia è stata individuata  (insieme a Germania e Canada)  quale Paese dove verranno  reinsediati i 42.000   Eritrei e   Sudanesi, attualmente ospitati da Israele..
Giacomo: sono vicende, queste da te richiamate, aventi una matrice comune: l’assenza di una politica italiana  autonoma e libera da condizionamenti esterni  nei momenti cruciali per il nostro Paese.
Vezio: amici…. permettetemi di dire che dobbiamo avere la capacità di cogliere il senso profondo delle due vicende (Bardonecchia e Piano reinsediamento migranti predisposto dall’O. N. U.)
I due episodi, ma principalmente il secondo, non sono irrilevanti perché  evidenziano, in tema di politica internazionale, la situazione di criticità nella quale la nostra Classe Politica – e uso la C e P maiuscole per il rispetto che nutro verso il nostro Paese – da anni, da troppi anni oramai,  è impantanata nella discussione dei fatti interni dei nostri Partiti per interessarsi di cosa viene deciso sulla nostra pelle in sede O. N. U..
I latini nella loro lingua, talvolta  insuperabile per la sua lucida sinteticità, coniavano espressioni che, nonostante siano figlie di un passato lontano, mantengono tutt’ora accesa la loro fiamma nell’attualità della nostra situazione socio/politica. L’espressione che in modo più  appropriato fotografa l’analisi fin qui svolta sugli episodi che ci ha ricordato l’amico Totò è la seguente: “dum Romae consulitur,  Saguntum expugnatur” che tradotta letteralmente significa “mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”.
Permettetemi qualche richiamo storico per comprendere l’espressione da me ricordata.
Lo storico romano Tito Livio  (Storie cap. XXI, 7, 1) ci racconta che nel 219 a. C. la città spagnola di Sagunto, che era alleata di Roma, viene  posta sotto assedio dalle truppe cartaginesi guidate dal generale  Amilcare Barca. Roma, nonostante le pressanti richieste di aiuto da parte degli ambasciatori di Sagunto, discuteva il da farsi ma non  decideva di portare aiuto ai Saguntini. Fu così che   dopo otto mesi di assedio Sagunto si arrese e fu  rasa al suolo.
Tito Livio ci ricorda quest’episodio al fine di evidenziare come il Senato Romano, pur discutendo per mesi sul da farsi, dimostrò  la drammatica incapacità  di prevedere le sciagurate conseguenze della caduta di Sagunto in mano dei Cartaginesi che giunti poi in Italia inflissero ai Romani la rovinosa sconfitta di Canne.
Anche la vita politica italiana di queste ultime settimane ci offre molti spunti di riflessione che richiamano alla mente l’amaro commento di Tito Livio.
Dopo le elezioni politiche del 4 marzo scorso non si riesce ancora a formare il I° Governo della XVIII^ Legislatura: Il Presidente della Repubblica Mattarella ha già fatto il primo giro di consultazioni cui ne seguirà un altro e forse un terzo ancora.
L’incapacità della politica di dar vita ad un Governo ci ricorda l’irresponsabile comportamento del Senato Romano che nel 219 a. C. non aiutando Sagunto preparò le premesse per la tragica  sconfitta della seconda  guerra punica.
I Partiti, ora come allora, chiamati  a consulto dal Presidente Mattarella, riflettono, si riuniscono, ipotizzano, discutono, verificano e fotografano la situazione, elaborano piani, studiano ipotesi alternative, aspettano che maturino le condizioni per un traguardo comune che, purtroppo, ancora oggi nessuno vede. Anche se non c’è nell’immediato il pericolo di  un nuovo Annibale alle porte di Roma,  nel frattempo l’O. N. U. e Netanyau decidono i  destini del nostro Paese per i prossimi decenni.
Sarebbe auspicabile, comunque, che i nostri politici oltre a leggere Tito Livio leggessero anche Marco Tullio Cicerone il quale, da parte sua, ci ha insegnato nel “De Oratore”, 2, 9, 36 che “historia vero testis temporum…...magistra vitae…” che letteralmente significa “la storia –è-- testimone delle età passate… maestra di vita…”.  Altrimenti detto l’analisi del passato ci  fornisce, secondo Cicerone,  utili elementi che possono aiutarci  nelle scelte e nei comportamenti del presente.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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Giuseppe Castronovo

lunedì 2 aprile 2018



                                          I MESI  DELL’ANNO  IN  FILASTROCCA
                                                   (Aprile)         
                                                            Aprile dolce dormire.

                                                              Sparge i fiori Aprile
                                                                sì gaio e sì gentile.

                                                      Aprile di bei color orna i cortili.

                                                            Girotondo al campanile
                                                            con la Pasqua dell’Aprile.

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